Senza auto e trasporti gratis: l’esperimento svizzero che ha funzionato

31 giorni per cambiare abitudini: in Svizzera 100 persone hanno abbandonato la loro auto per un mese spostandosi solo con i trasporti pubblici. Ecco i risultati di questo esperimento

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 25 Settembre 2023 14:08

Riuscireste a fare a meno della vostra automobile per più di un giorno? E per un mese intero? Nel Canton Berna, in Svizzera, cento persone lo hanno fatto: si sono scambiate le chiavi delle loro auto, così da non poterle utilizzare, ricevendo in cambio un abbonamento gratuito per tutti i mezzi di trasporto, una bici elettrica e l’accesso al car-sharing. Ecco come è andata.

Senza auto per un mese: l’esperimento in Svizzera

È una sfida, quella che si è consumata nel territorio svizzero, che fa bene alle persone e anche all’ambiente, che rimodula le abitudini e le rende sicuramente migliori di quelle che distrattamente e in maniera superficiale continuiamo a perpetuare. Ci troviamo nel Canton Berna, è qui che la scorsa estate è stata lanciata la 31 Day Challenge, una competizione gentile che promuove una mobilità combinata e più sostenibile.

L’iniziativa è stata promossa dall’organizzazione 42hacks, una community che ha come obiettivo quello di sensibilizzare le persone sul cambiamento climatico, e ÖV42 Alliance, azienda attiva nella Green Mobility, e ha coinvolto cento residenti del Canton Berna che per 31 giorni hanno dovuto rinunciare alla loro auto.

Le persone coinvolte si sono scambiate le chiavi delle loro auto, così da non poterle utilizzare per un mese, ricevendo una bici elettrica, l’accesso illimitato al car sharing e un abbonamento gratuito a bus e treni per gli spostamenti sul territorio. I dati raccolti alla fine dell’esperimento sono positivi ed entusiasmanti. Si legge su Il Fatto Quotidiano che il 25% delle famiglie che hanno partecipato alla challenge ha venduto la propria auto. Alcuni hanno scelto proprio di rinunciarvi, abbracciando quindi una mobilità più sostenibile, altri invece hanno rinunciato alla seconda auto per favorire nuove abitudini.

31 Days Challenge: la sfida che fa bene al pianeta

La missione della sfida, che può diventare un vero e proprio esempio per moltissimi Paesi in Europa e nel mondo, è stata spiegata da Jessica P. Schmid, co-fondatrice di 42 hacks, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano: “L’obiettivo è quello di contribuire a portare una percentuale sempre maggiore di spostamenti verso opzioni di mobilità più sostenibili, come il trasporto pubblico, incoraggiando gli automobilisti a interrompere le proprie abitudini di mobilità”.

L’idea è nata nell’estate del 2022 in un campo scout in Svizzera a seguito di un dialogo sulla sostenibilità aperto con i più giovanissimi. Dopo di che la challenge ha preso forma, sia con un primo progetto pilota lanciato poco dopo, che quest’anno, da fine maggio a giugno. L’obiettivo di sensibilizzare le persone e invitarle a una mobilità più attenta è stato raggiunto, come dimostrano i risultati raccolti dopo la 31 Days Challenge. Una sfida, questa, che potrebbe diventare un esempio da seguire per la creazione di progetti speculari.

Mobilità sostenibile: a che punto siamo

Lasciare l’auto parcheggiata in garage, muoversi in bicicletta o a piedi, utilizzare i trasporti pubblici e ricorrere al car sharing sono nuove abitudini che tutti dovremmo fare nostre per contribuire alla salvaguardia del pianeta, ma anche a quella degli spazi urbani e delle città, per contrastare l’inquinamento e per favorire, anche, il risparmio energetico.

La Svizzera, con la challenge di 42hacks e ÖV42 Alliance, ha dimostrato di essere pronta a questo cambiamento, ma a che punto è l’Italia? Una recente ricerca condotta da Ipsos-Legambiente ha svelato che la situazione è ancora piuttosto frammentata nel Belpaese. I risultati di questo sondaggio hanno confermato che il 23% dei cittadini italiani è pronto a spegnere il motore della propria auto, a patto di avere a disposizione un servizio di trasporto pubblico adeguato, un miglioramento delle condizioni stradali – per gli spostamenti a piedi e in bici – è un potenziamento dei servizi di mobilità condivisa.