Manager senza figli si licenzia: “Sono stanca di lavorare al posto delle mamme”

Si chiama Samantha Walsh, ed è la donna che si è licenziata a causa della costante pressione di dover lavorare durante le feste natalizie al posto delle sue colleghe con figli

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

La storia di Samantha Walsh, una donna britannica di 47 anni, sta facendo il giro del mondo grazie alle pagine del Daily Mail. La sua esperienza, che si inserisce in un dibattito sempre più ampio sulle dinamiche lavorative, solleva questioni significative sull’equilibrio tra vita professionale e personale.

L’ex manager di un negozio di prodotti di bellezza di fascia alta ha deciso di lasciare il suo lavoro a causa della fatica accumulata nel dover sopperire alle attività non svolte dai colleghi con figli, come ad esempio lavorare durante le festività. Un onere che, secondo quanto riferito dalla donna, è diventato insostenibile.

Tuttavia, è importante sottolineare che la critica non è rivolta ai diritti delle madri lavoratrici. Al contrario, ne riconosce l’importanza e sostiene fermamente la loro necessità. La sua denuncia mira piuttosto a mettere in luce come, a suo avviso, il sistema attuale sembri trascurare le esigenze di coloro che, invece, di figli non ne hanno. Una questione che, in un’epoca in cui la flessibilità lavorativa è sempre più al centro dell’attenzione, appare più rilevante che mai.

Mamme privilegiate e discriminazione: il racconto di Samantha

Samantha Walsh ha raccontato come il suo Natale fosse stato sacrificato sull’altare delle esigenze aziendali. “Alle sei di pomeriggio… dopo aver servito clienti fino alle cinque, io e altre sei colleghe abbiamo passato un’altra ora a mettere via le decorazioni“, ha scritto. Dopo un’intensa giornata di lavoro, è tornata a casa solo alle 19 passate, lasciando poco tempo per riposarsi o godersi la serata.

Ho bevuto un bicchiere di vino e mi sono infilata subito a letto“, ha rivelato. Il giorno di Natale, che avrebbe dovuto essere un momento di gioia e festa, è stato invece segnato dalla stanchezza e dall’esaurimento. “Ero troppo stanca per godermi i festeggiamenti, e già sapevo che avrei lavorato il giorno successivo“, ha aggiunto.

La sua storia evidenzia una realtà spesso trascurata: chi non ha figli viene spesso chiamato a coprire le ore lavorative extra o a lavorare nei giorni festivi, a scapito della propria vita personale e del proprio benessere.

Durante un’intervista commovente a BBC Woman’s Hour, Samantha Walsh ha condiviso la sua esperienza, ricevendo una moltitudine di messaggi di supporto e di solidarietà da parte di persone che, come lei, si sentono invisibili sul lavoro a causa delle proprie scelte. “Questi messaggi non provenivano solo da donne nella mia stessa situazione“, ha affermato, “ma anche da uomini senza figli“. Questa risposta sottolinea l’entità del problema e l’importanza di affrontarlo.

La sua richiesta non è rivolta contro i genitori o contro le politiche aziendali che sostengono la maternità e la paternità. Al contrario, è un invito a guardare oltre, a riconoscere che la diversità familiare va ben oltre la presenza o meno di figli. “La situazione, infatti, non dovrebbe sfociare in una guerra tra genitori e non“, ha dichiarato Samantha. E ha ragione. Non si tratta di creare divisioni, ma di costruire ponti. Di comprendere che ogni individuo ha diritto a trovare un giusto equilibrio tra lavoro e vita personale, indipendentemente dal fatto che abbia figli o meno.

Il network delle non-mamme: supporto per le donne senza figli

Oggi, Samantha Walsh ha sperimentato un nuovo inizio che ha trasformato la sua vita in modi che non avrebbe mai immaginato. Le persone di tutto il mondo hanno risposto alla sua storia con empatia e comprensione, offrendole parole di conforto e incoraggiamento.

Ma c’è di più. Grazie ai risparmi accumulati durante la pandemia, Samantha ha avuto l’opportunità di fare una pausa dal lavoro e riflettere su ciò che desidera realmente per il suo futuro. Questo periodo le ha permesso di recuperare le forze, ricaricare le energie e pianificare i suoi prossimi passi con calma e chiarezza.

Non più oberata dal lavoro e dalla pressione, ma libera di trascorrere tempo di qualità con la sua famiglia, ha utilizzato il suo momento libero per creare una nuova community, un “network delle non mamme“, un luogo di supporto e promozione dell’uguaglianza per le donne senza figli. È un modo per utilizzare la sua esperienza personale, aiutando altre donne che potrebbero sentirsi sole o incomprese.