Patrizia Scifo, la storia di una vittima di mafia

Sono passati anni dalla sparizione di Patrizia Scifo, riconosciuta come vittima di mafia. Sua madre, sua sorella e sua figlia sono ancora in cerca del suo corpo

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Il nome di Patrizia Scifo, inevitabilmente, ci riporta alla mente uno dei casi di cronaca più controversi del nostro Paese negli anni ’80. Lo stesso che ci ha lasciato col fiato sospeso e col cuore in trepidazione a metà tra la speranza e la rassegnazione.

La ragazza, infatti, dopo aver iniziato una relazione con un uomo associato a un clan locale di stampo mafioso, che non ha mai ricevuto la benedizione da parte dei suoi genitori, è sparita il 18 giugno del 1983 senza lasciare traccia.

A nulla sono servite le disperate ricerche condotte dai genitori che hanno girato in lungo e in largo Niscemi, spingendosi fino ai quartieri più malfamati del comune siciliano per ritrovare la loro bambina. Perché Patrizia Scifo, ormai, era già diventata l’ennesima vittima della mafia. E questa è la sua storia.

Chi era Patrizia Scifo

Patrizia Scifo nasce e cresce a Niscemi, circondata dall’amore e dall’affetto della famiglia e degli amici. È la figlia di Vittorio, il famoso Mago di Tobruk, divenuto negli anni molto celebre sia in Italia che all’estero. Mentre il padre si divide tra Roma e Parigi, città nelle quali si svolgono le sue principali attività lavorative, Patrizia vive con sua sorella Amalia e sua madre che gestisce un bar nella piazza principale del comune della provincia di Caltanissetta.

Tutto procede serenamente per la ragazza fino a quando, all’età di 17 anni, si innamora perdutamente di un uomo. Ma non si tratta di una persona qualunque, lui è Giuseppe Spatola ed è affiliato a uno dei clan della mafia locale. Ma al cuore di un adolescente che parla d’amore si sa, non si comanda. E nonostante la differenza di età Patrizia decide di iniziare una storia con lui. Non le importa della sua provenienza, né tanto meno che l’uomo sia già sposato.

La famiglia Scifo, invece, non approva questa relazione e si oppone con tutte le sue forze per allontanare la figlia da Giuseppe, ma il risultato sperato non arriva. Anzi, è proprio per fuggire da tutte quelle persone che cercano di ostacolare quel rapporto, che la ragazza sceglie di fuggire con quello che reputa il suo grande amore.

La relazione con Giuseppe

A un certo punto della relazione, però, Giuseppe decide di fare le cose come la tradizione vuole, così si reca dalla famiglia Scifo per chiedere il permesso di sposare Patrizia una volta ottenuta la separazione legale da sua moglie. Ancora una volta, il papà e la mamma della ragazza si oppongono, ma questo non cambia le cose, non per la coppia. Patrizia e Giuseppe sono ancora insieme e convivono. Niente e nessuno potrà separarli.

Quel sogno d’amore, però, si traduce presto in un incubo dal quale Patrizia sarà destinata a non risvegliarsi mai più. I maltrattamenti e le violenze ai danni di Patrizia a casa Spatola, infatti, sono all’ordine del giorno, così la ragazza sceglie di denunciare il suo compagno.

Ma la denuncia viene ritirata quando la figlia del Mago di Tobruk scopre di essere incinta. Patrizia si convince che è questa la sua occasione per realizzare il sogno di avere una famiglia felice, e spera che con la nascita della bambina le cose possano finalmente cambiare.

Nel 1982 nasce Angelica Monica, ma le cose purtroppo non cambiano. Patrizia si decide così a lasciare Giuseppe, per se stessa ma soprattutto per la sua bambina, che deve crescere lontana dalla violenza e dall’ambiente malsano che si è creato in casa Spatola.

18 giugno 1983: la scomparsa

Il 18 giugno del 1983, Patrizia trascorre la sera a casa dei suoi genitori. Nonostante la mancata approvazione della relazione con Spatola, i suoi genitori sono sempre al fianco della figlia e della nipotina. In quell’occasione, la ragazza chiede a sua madre di potersi occupare della piccola Angelica Monica che sarebbe andata a riprenderla la mattina seguente. Patrizia esce da casa Scifo e da quel momento, della ragazza, si perde ogni traccia.

Vittorio lascia la sua attività a Roma per raggiungere Niscemi. Inizia così una disperata corsa alla ricerca di Patrizia che però non porterà a nessun risultato. Non ci vuole poi molto affinché i genitori capiscono che quella sparizione è legata a Giuseppe Spatola e al fatto che la figlia aveva deciso di lasciarlo.

Le forze dell’ordine si muovono nella stessa direzione, considerando anche il fatto che Spatola è stato l’ultimo ad avvistare la sua compagna. Ma il suo abili è di ferro e le ricerche continuano senza successo, mentre la speranza inizia ad affievolirsi.

Nel bel mezzo delle indagini, a un mese esatto dalla scomparsa, il Mago di Tobruk viene ucciso con colpi di arma da fuoco proprio fuori al bar di famiglia. Per tutti non ci sono dubbi, l’omicidio è collegato alla sparizione di Patrizia. L’idea accreditata è quella che Vittorio abbia scoperto qualcosa su quello che è realmente successo a sua figlia e che quindi è stato ucciso per metterlo a tacere. La madre si convince che anche sua figlia è stata uccisa.

Ma la verità è che queste restano supposizioni, idee e intuizioni, perché Patrizia non è stata mai più ritrovata.

Patrizia Scifo, vittima di mafia

Nel 2003, dopo anni dalla scomparsa, Patrizia Scifo è stata dichiarata presumibilmente morta. Eppure sua madre e sua sorella non si sono mai arrese e hanno continuato a lottare per conoscere la verità, per poter riavere il corpo della ragazza.

La svolta c’è stata solo nel 2011 quando, grazie alla dichiarazione di un pentito, è emerso che Patrizia è stata strangolata da Giuseppe Spatola e probabilmente seppellita in uno dei terreni di proprietà di famiglia. Il corpo della giovane non è stato mai ritrovato e Spatola non ha subito nessun processo perché deceduto un anno dopo dalla sparizione della sua compagna. Patrizia è stata riconosciuta come vittima di mafia nel 2015.

Sono passati anni dall’omicidio di Patrizia Scifo e sua madre e sua sorella lottano ancora per avere il corpo della ragazza. Insieme a loro c’è anche Monica, la bimba nata dalla relazione con Giuseppe. Aveva solo 8 mesi quando ha dovuto dire addio a suo madre eppure non l’ha mai dimenticata. Ed è proprio in onore della memoria di sua mamma che Angelica Monica ha scelto di cambiare il suo cognome: non più Spatola, ma Scifo.