La dieta per il corpo “a mela”

Sì a pesce, tè e caffè. Da limitare, invece, latte, formaggi e gli alimenti troppo zuccherini. Tutti i menu della dieta commentati dall’esperto

Foto di Luana Trumino

Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Segni particolari: punto vita quasi assente; adipe localizzato prevalentemente nella parte centrale del corpo, in particolare dal bacino all’arcata costale, con evidenti cuscinetti laterali; a volte, caviglie e gambe grosse. È per questo motivo che le persone con obesità “pancreatica”/insulinemica vengono generalmente considerate con il corpo “ a mela”. La tendenza spontanea di questi soggetti, che possono essere già predisposti all’accumulo di grasso in queste zone anatomiche o che lo diventano dopo l’arrivo della menopausa, sarà quella di sviluppare patologie dismetaboliche come ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e diabete. Pertanto sarà importante la gestione del carico glicemico dei pasti. Ma cosa portare in tavola e cosa evitare?

Fosforo e caffè gli alleati per dimagrire

Il piano alimentare proposto di seguito è stato messo a punto dal dott. Fausto Aufiero, medico chirurgo e nutrizionista esperto in bioterapia nutrizionale. I menu vedranno una grande presenza di pesce, alimento utile, per chi ha un corpo “a mela” per attivare non solo il metabolismo rallentato, ma necessario stimolare soprattutto la tiroide poiché si tratta di individui con una tendenza costituzionale all’ipotiroidismo. Il pesce viene proposto in tutte le forme, anche fritto, in modo da realizzare contemporaneamente anche una stimolazione diretta del fegato. Scarsamente efficace, invece, il pesce lesso, in quanto privato di parte dello iodio e del fosforo persi per diluizione nell’acqua di bollitura. Un’osservazione valida anche per una serie di verdure contenenti iodio, come quelle appartenenti alla famiglia delle crucifere, per le quali sarà meglio evitare la bollitura preliminare, ripassandole a crudo in aglio e olio extravergine d’oliva, oppure proposte in pastella o fritte dorate, in modo da impedire qualsiasi perdita dei nutrienti. 

Oltre a quello tiroideo ed epatico, si potrà sfruttare anche lo stimolo neurologico esercitato da sostanze nervine come tè o caffè in quantità moderate o da eccitanti cellulari come l’acido citrico del limone o del pompelmo. 

Gli alimenti da limitare

Al contrario, è bene limitare il latte, il cui contenuto in calcio contrasterà con la necessaria sollecitazione della funzione tiroidea. Stesso discorso per i formaggi, che non solo potrebbero aumentare i valori ematici di colesterolo e trigliceridi, ma avrebbero anche un effetto di freno del transito intestinale e impegnerebbero il fegato, a cui, invece, verrà richiesto di accelerare il suo lavoro biochimico. 

Un occhio al carico glicemico

Una particolare attenzione, nella dieta del dott. Aufiero, sarà riservata al carico glicemico complessivo dei pasti, associando gli alimenti in modo da non provocare un’eccessiva secrezione di insulina, che contribuirebbe ad aumentare il sovrappeso e a favorire l’evoluzione verso forme di diabete dismetabolico. 

 

I menu della dieta per il corpo “a mela”

 

COLAZIONE

  • Da bere: Tè al limone o acqua e limone (entrambi senza o con poco zucchero o miele) oppure carcadè o caffè.
    Il commento dell’esperto: “Un’attivazione mattutina del metabolismo si otterrà con bevande nervine come tè, limone, carcadè o caffè. Sarà preferibile limitarsi nell’aggiunta di zuccheri a rapido assorbimento, compreso il miele, in modo da evitare impropri rialzi glicemici”. 
  • Da mangiare: Pane (tostato per abbattere l’eventuale presenza di lievito in eccesso nella mollica) con olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale iodato oppure con uovo strapazzato o alla coque, o con affettati crudi (prosciutto, bresaola, speck o lonza), o con salmone affumicato o con avocado a crema. In sostanza, è controindicata una colazione troppo “zuccherina”. 

Il commento dell’esperto: “La scelta dell’olio e del prosciutto crudo da aggiungere al pane tostato sarà giustificata per due motivi. Il primo risponderà all’esigenza di fornire lipidi e proteine che bilanceranno la tendenza di questi soggetti ai rialzi glicemici, il secondo sarà quello di saziare rendendo così inutili le merende di metà mattina. Negli adulti, infatti, l’introduzione di cibo al di fuori dei tre pasti principali attiverebbe comunque i fattori di crescita con conseguente rischio di aumento di peso. In alternativa, saranno possibili anche le proteine dell’uovo, ad elevato potenziale bionutrizionale. Soluzioni a maggiore carico glicemico, come il pane, le fette biscottate o delle brioches con sola marmellata o miele non rappresenteranno la scelta più razionale per dimagrire”. 

MERENDA 

Il commento dell’esperto: “L’indicazione per eventuali merende, se necessarie, ripeterà le scelte fatte a colazione, ovviamente alternando le varie soluzioni. Bene anche delle olive o della frutta secca, o i citati crostini di pane fritto dorato (ideale anche per i bambini obesi come merenda da portare a scuola). Da bere, ma solamente in base alla sete effettiva, sarà sempre utile acqua e limone o pompelmo, ma senza zucchero”. 

PRANZO N. 1

1 bruschetta; 1 fettina panata; melanzana grigliata o broccolo fritto dorato; fragole con limone o ananas.
Il commento dell’esperto: “La bruschetta apporterà la giusta quota di carboidrati, mentre la fettina panata fritta stimolerà le funzioni del fegato. A questi alimenti si somma lo stimolo neurologico e tiroideo delle verdure. Come frutti, sempre in quantità controllata per non provocare rialzi glicemici, si potranno scegliere le fragole o l’ananas, che contengono una quota di iodio e soprattutto saranno fluidificanti del sangue e diuretici. L’acido citrico aggiunto alle fragole ne ridurrà inoltre l’indice glicemico e contribuirà ad uno stimolo ulteriore del metabolismo”. 

PRANZO N. 2

1 bruschetta; frittura di pesce; radicchio o scarola o indivia riccia o belghe crude condite; 1 o 2 kiwi.
Il commento dell’esperto: “In questo secondo caso la sollecitazione metabolica sarà molto più marcata, in quanto la modalità frittura (da realizzarsi sempre con solo olio extravergine d’oliva) riguarderà prodotti ittici che stimoleranno anche la tiroide per il loro contenuto di iodio e fosforo. Ad uno stimolo così marcato corrisponderà una produzione di scorie cataboliche, di cui bisognerà agevolare l’eliminazione renale con verdure crude ricche di acqua di vegetazione e appartenenti alla famiglia delle Cicorie. I kiwi, che potranno essere scelti come frutta, avranno il vantaggio di attivare l’intestino in caso di stipsi, ma saranno anche di stimolo organico per il loro notevole contenuto di vitamina C e di ferro”.

PRANZO N. 3 

1 bruschetta; straccetti di vitello in padella; insalata con rucola, sedano, cavolo cappuccio crudo, olio extravergine d’oliva, zenzero a scaglie, olive a scelta, sale iodato e spremuta di limone. 

Il commento dell’esperto: “Sostenuta l’esigenza energetica e ristrutturante organica quotidiana con la bruschetta e gli straccetti di vitello, sarà opportuno agire sul metabolismo con un’insalata che renda biodisponibile lo iodio del sale iodato e quello presente in crucifere come la rucola e il cavolo cappuccio. Un’ulteriore percentuale di iodio sarà presente nel sedano, che agirà da stimolante anche per il suo contenuto di sedanina. Con meccanismi diversi, lo stesso risultato sarà perseguito dallo zenzero e dal succo di limone, mentre la stabilità glicemica si otterrà con gli acidi grassi delle olive e dell’olio extravergine d’oliva, da usare sempre in quantità generose. Non sarà necessario aggiungere anche la frutta, in quanto basteranno le verdure crude a garantire l’acqua di vegetazione, necessaria ogni volta che si stimola la velocità dei processi metabolici del corpo”. 

PRANZO N. 4 

1 bruschetta; pesce in padella con olio, aglio e prezzemolo; puntarelle o cavolfiore crudo conditi; spremuta di pompelmo. 

Il commento dell’esperto: “Lo stimolo tiroideo e neurologico del pesce, in questo caso proposto in padella, sarà potenziato dal cavolo cappuccio crudo. Se, invece, si riterrà utile aiutare la funzione renale (per esempio in soggetti che manifestino una marcata imbibizione di liquidi nei tessuti), si sceglieranno le puntarelle. Per evitare qualsiasi rialzo glicemico converrà, a volte, evitare del tutto la frutta ricca di fruttosio e scegliere il pompelmo, ricco di acido citrico”. 

PRANZO N. 5 

1 bruschetta; 2 salsicce di maiale alla piastra; broccoli o verza lessi e ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino; finocchio o sedano in pinzimonio.
Il commento dell’esperto: Non esisterà controindicazione alcuna per l’impiego della carne di maiale, ma converrà sempre proporla alla piastra, in modo da far scolare parte del suo contenuto lipidico e quindi migliorandone la digeribilità e l’impegno del fegato. La quota di iodio di crucifere come i broccoli o la verza, stimolando la tiroide, attiverà tutte le funzioni organiche, compresa quella epato-biliare, sollecitata fisiologicamente anche dalla modalità soffritta di questi vegetali. Tale vantaggio digestivo, sia pure a livello empirico, era ben conosciuto in passato, tanto da essere sfruttato in tutte le tradizioni regionali storiche italiane. Avendo sempre l’esigenza di limitare gli alimenti a elevato indice glicemico come la frutta, il pasto potrebbe essere completato con verdure da pinzimonio come il finocchio, oppure il sedano”. 

CENA N. 1 

Riso integrale con radicchio o belghe trifolate; filetto di pesce fritto e sorsi di acqua e limone senza zucchero durante la cena. 

Il commento dell’esperto: “I carboidrati nel pasto serale avranno lo scopo di garantire al fegato una fonte energetica per il suo lavoro notturno. La scelta del riso potrà essere vantaggiosa per l’assenza del glutine e quindi per una sua maggiore proprietà diuretica. Tale proprietà sarà potenziata dall’associazione con il radicchio o le belghe trifolate. Al soffritto delle verdure si assocerà il fritto del pesce che stimolerà il fegato per la modalità di cottura in olio extravergine di oliva, e la tiroide per il suo contenuto di iodio. L’assenza di scorie azotate nelle proteine del pesce avrà una ulteriore azione di agevolazione renale. Infine, l’acido citrico del limone contribuirà all’attivazione endocellulare nelle ore successive della notte”. 

CENA N. 2 

Spaghetti aglio, olio extravergine d’oliva, capperi o 2-3 acciughe sminuzzate e olive, poi sul piatto scaglie di zenzero e peperoncino; 1 o 2 uova strapazzate; cicoria ripassata o belghe trifolate. Sempre utile acqua e limone.
Il commento dell’esperto: “Fra i micronutrienti presenti nel soffritto degli spaghetti, i capperi o le acciughe saranno utili per lo stimolo metabolico che eserciteranno grazie al loro contenuto in iodio e fosforo. Le olive e l’olio extravergine di oliva bilanceranno il carico glicemico dei carboidrati, mentre le scaglie di zenzero e il peperoncino, fra le loro numerose proprietà, avranno anche quelle di facilitare gli scambi di membrana ed i processi metabolici a livello generale ed epatico. Una quota proteica priva di scorie azotate sarà fornita dalle uova, soffritte in padella. Il soffritto sarà presente anche nella cottura della cicoria o delle belghe”. 

CENA N. 3 

Riso integrale al pomodoro e basilico; pesce alla piastra; cavolo cappuccio crudo condito e acqua e limone.
Il commento dell’esperto: “In questo esempio di cena, il disturbo del sonno che potrebbe essere causato dalla concentrazione dei nutrienti del pesce e del cavolo cappuccio, in particolare lo iodio, sarà bilanciato dal potassio miorilassante del riso e dalle specifiche proprietà neurosedative del basilico. Con la cottura alla piastra, i componenti del pesce vengono concentrati, mentre il cavolo cappuccio sarà condito crudo in modo da preservarne l’acqua di vegetazione necessaria per il lavoro metabolico del fegato e per l’eliminazione renale dei cataboliti”. 

CENA N. 4 

Patate fritte; anelli di calamaro infarinati e fritti o alici fritte; insalata mista con zenzero, olive e cipolla, se tollerata.
Il commento dell’esperto: “Qualora si ritenesse necessario e possibile un marcato stimolo epato-biliare, non sussisterà nessuna controindicazione a un doppio fritto nel pasto serale. Infatti, il potassio e l’amido delle patate agevoleranno il fegato sollecitato al lavoro metabolico sia direttamente dalla modalità di cottura, sia indirettamente dallo iodio e dal fosforo presenti nei prodotti ittici. La solita e necessaria acqua di vegetazione, giustificherà l’aggiunta di una insalata mista arricchita da zenzero, olive e, se possibile, cipolla cruda”. 

CENA N. 5 

Tagliatelle all’uovo con melanzana o con crema di melanzana; 70-100 g di salmone affumicato con aggiunta di fette di pompelmo, rucola, zenzero a scaglie, olive, olio extravergine d’oliva e spremuta di limone. 

Il commento dell’esperto: “In Bioterapia nutrizionale® raramente la melanzana verrà impiegata di sera in quanto notevolmente irritativa a carico della tiroide e del sistema nervoso. In questo caso specifico, invece, si rivelerà utile allo scopo terapeutico associata alla pasta all’uovo delle tagliatelle. Il bilanciamento glicemico si otterrà con il salmone affumicato, pesce utile al paziente in oggetto, in virtù dei suoi numerosi nutrienti. Stessa sinergia di azione si otterrà per la presenza supplementare dell’acido citrico del pompelmo e del limone, per lo iodio della rucola, nonché per le proprietà intrinseche dello zenzero”.