Il “cocco” di mamma? È il figlio maschio. La scienza conferma

Un sondaggio dimostrerebbe che il figlio preferito è quello maschio, ma c'è uno studio che fa emergere anche altro

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Auguri e figli maschi”, più che un detto sembra essere un modo di vedere la vita. Infatti, se storicamente queste parole si possono spiegare con la possibilità di far proseguire la propria discendenza o con il vantaggio di avere delle braccia in più ad aiutare in casa (mentre nel passato per la figlia femmina si doveva pensare a un’eventuale dote), oggi sono solo lo specchio di un tempo passato che vive ancora nei modi di dire. Oppure no?

Perché a guardare i risultati di alcuni studi sembrerebbe che il figlio maschio sia davvero il preferito. Senza dubbio, però, se dovessimo chiedere a un genitore quale dei suoi figli preferisce questo, probabilmente, risponderebbe – con una punta di imbarazzo o di fastidio – nessuno, ma se le cose non fossero così?

Il figlio maschio è il preferito? I risultati di uno studio

I figli vengono trattati in maniera diversa? Secondo uno studio condotto su 2500 siti web per genitori, sembrerebbe che la risposta a questa domanda debba essere sì. Il 90 per cento delle mamme, infatti, agirebbe in maniera diversa nei confronti di figli maschi e femmine, con un atteggiamento maggiormente critico verso le seconde. Se con i primi, infatti, sembrano apprezzare alcune loro caratteristiche, non lo fanno con le figlie femmine, andando a creare un divario di genere anche nel come si pongono rispetto alla propria prole.

E, dato che va aggiunto, lo farebbero pur sapendo di essere in errore. Le mamme non solo sentono di avere un legame diverso nei confronti di un figlio maschio, un rapporto più forte, ma sono anche più propense al perdono di alcuni loro comportamenti. Insomma, due pesi e due misure.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco, anche un altro studio, questa volta portato avanti da London School of Economics, Ucla e Northwestern, che cercava di comprendere come gli atteggiamenti dei genitori potessero avere un effetto sull’attitudine alla matematica e, nello specifico, come la svalutazione delle ragazze potesse creare differenze di genere nelle prestazioni in questa materia. Il risultato: sembrerebbe che il comportamento della famiglia abbia un peso anche da quel punto di vista.

Sondaggi, poi, portati avanti negli Stati Uniti avevano sottolineato che, sia mamme che papà, se dovessero avere solo un figlio, preferirebbero un maschio.

Davvero, quindi, i genitori preferiscono i figli maschi alle figlie femmine? Se da una parte alcuni studi pongono l’accento proprio su questo, dall’altra ci sono quelli che confutano la tesi e ci spingono a pensarla diversamente.

Il figlio preferito? Esiste ma non è il maschio (o almeno, non lo è sempre)

Di studi e sondaggi in materia ne sono stati fatti davvero tanti, con risultati anche diversi gli uni dagli altri. Come quello della ricercatrice Katherine Conger dell’Università della California, che puntava a capire l’atteggiamento dei genitori nei confronti dei figli in base a chi era nato per primo, se per i bambini queste differenze erano evidenti e che effetti potevano avere sull’autostima.

La ricerca è durata qualche anno e, dai risultati, è venuto fuori che il figlio preferito esiste ed è quello dello stesso sesso del genitore. Le mamme, quindi, preferirebbero le femmine e i papà i maschi. Inoltre, entrambi i genitori avevano un atteggiamento preferenziale nei confronti di uno di loro.

Quindi cosa fare? Senza dubbio cercare di osservarsi, in qualità di genitori, di capire se davvero si hanno atteggiamenti diversi e quali sono le ragioni che spingono in quella determinata direzione. Cercando, poi, di porvi rimedio.