Chi è Anita Alvarez, la nuotatrice svenuta in acqua e salvata dalla sua allenatrice

Le immagini della giovane priva di conoscenza sul fondale della piscina ai Mondiali di nuoto Budapest hanno fatto il giro del mondo

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Redazione

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Nelle ultime ore hanno fatto il giro del mondo le immagini della nuotatrice Anita Alvarez priva di conoscenza sul fondale di una piscina, mentre la sua allenatrice la cingeva e la riportava a galla. Sono immagini che lasciano senza fiato per la loro immediatezza e perché trasmettono tutto lo spavento e sgomento per il momento critico che poteva trasformarsi in tragedia.

Cosa è successo: durante la finale dell’esercizio libero di nuoto sincronizzato ai Mondiali di Budapest, Anita Alvarez va sott’acqua e non risale più. Dopo attimi di incertezza, Andrea Fuentes, la sua allenatrice, si tuffa in acqua, la cinge per la vita e la riporta a galla, non senza fatica. Dopo l’intervento dei soccorsi, la giovane riprende conoscenza e si rialza, sotto gli applausi del pubblico. Il peggio è passato.

Chi è Anita Alvarez, svenuta ai Mondiali di Budapest

Anita Alvarez ha 25 anni ed è una stella del nuoto sincronizzato per la nazionale statunitense. La giovane, classe 1996, ha già rappresentato il suo Paese ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro nel 2016.

Forte e determinata, Anita ha sempre cercato di superare i propri limiti per migliorarsi. E forse è stato proprio questo a causarle un malore. Il nuoto sincronizzato è uno sport in cui la respirazione gioca un ruolo determinante e in cui i movimenti a tempo di musica e i ritmi serrati spesso rendono difficile riprendere fiato. Una carenza di ossigeno e il caldo della capitale ungherese, considerato che la piscina era all’aperto, potrebbero essere stati determinanti nel causarle lo svenimento.

Non è infatti la prima volta che la sincronetta si sente male durante un esercizio. Già a Barcellona nel 2021 era successa una cosa simile. “Anita è fatta così, anche quando sta per finire l’ossigeno dice: ‘Ma perché deve succedere qualcosa proprio a me?’. Invece purtroppo io le ho sempre ricordato che queste cose accadono. Maratona, ciclismo, cross country… abbiamo visto tutti immagini in cui alcuni atleti non arrivano al traguardo e altri li aiutano ad arrivarci. Il nostro sport non è diverso dagli altri, solo che si svolge in piscina, superiamo i limiti e a volte non ce ne accorgiamo. Le ho detto di non farlo più”, ha detto la sua allenatrice.

Anita Alvarez Budapest
Fonte: GettyImages
Anita Alvarez svenuta sul fondo della piscina

Le polemiche per il mancato intervento dei bagnini

All’indomani del rocambolesco salvataggio, ci si interroga sul perché i bagnini a bordo vasca non siano intervenuti e sia stata l’allenatrice Andrea Fuentes a doversi tuffare in acqua evitando il peggio.

“Mi sono tuffata in acqua perché ho visto che nessun bagnino l’ha fatto. Ero un po’ spaventata perché non respirava”, ha spiegato la Fuentes. “Mi sono tuffata e ho cercato di raggiungerla il più velocemente possibile. Credo sia stata l’apnea più pazza e veloce che abbia mai fatto nella mia carriera. L’ho presa e l’ho sollevata, ovviamente era pesante, non è stato facile”.

Ma perché i bagnini non sono intervenuti? L’inghippo pare sia dovuto al regolamento, che impone loro di tuffarsi in acqua solo in caso di segnale da parte degli arbitri di gara, cosa che non è avvenuta, non nell’immediato.

È questione di secondi, quando si tratta di salvare una vita e il caso di Anita Alvarez lo dimostra. “Abbiamo avuto molta paura perché è stata due minuti senza respirare”, dice Fuentes. Ora la FINA, la Federazione di Nuoto, ha comunicato che modificherà il regolamento.

Intanto Anita sta bene ed è intenzionata a tornare in acqua: “È determinata a gareggiare di nuovo, dice che è al centro per cento ma dobbiamo aspettare il parere dei medici”.