Sanremo 2025, Settembre: “Quando canto Vertebre per me è quasi al limite della sofferenza”

Settembre è in gara a Sanremo 2025 nelle Nuove Proposte con "Vertebre". E ci ha raccontato che "Del Festival voglio godermi ogni momento"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 10 Febbraio 2025 12:34

Settembre è una delle rivelazioni più promettenti della scena musicale italiana. A Sanremo 2025 è in gara nella categoria Nuove Proposte con Vertebre (Isola degli artisti / distribuzione Ada Music), un brano intenso e personale che parla della vulnerabilità a cui ci espongono le nostre emozioni.

La canzone ha già superato ogni aspettativa, totalizzando il record di oltre 6 milioni di stream su Spotify e imponendosi come il brano più ascoltato e condiviso tra quelli dei giovani di questa edizione, anche nelle piattaforme Rai.

Andrea Settembre è un cantautore giovane e sensibile che attraverso la sua musica cerca di dar voce alla contrapposizione che alla sua età si vive tra l’essere troppo piccoli e troppo grandi per molte cose.

La sua generazione ha un background molto diverso da quella che è adulta oggi, perché è nativa digitale, cittadina del mondo, sempre bombardata da mille informazioni tra le quali è difficile fare una scrematura. E in questa bulimia di informazioni, ciò che davvero conta ovvero, come dice la sua canzone, “come si piange e come si ride”, non lo insegna nessuno.

A noi Settembre ha raccontato dell’emozione di salire sul palco dell’Ariston, della voglia di godersi ogni momento di questo Sanremo 2025 e di quello che farà dopo il Festival.

Partiamo subito parlando del tuo brano Vertebre che porti a Sanremo 2025. Ce ne vuoi parlare?
Certo! Vertebre penso sia il mio brano più autobiografico. Lo considero un grido generazionale, una sorta di denuncia sul fatto che nessuno ci ha insegnato come vivere, come affrontare il mondo. È un pezzo legato alla fragilità dei vent’anni, un’età che oggi è particolarmente difficile da vivere. Con questa canzone ho voluto parlare alla mia generazione, ma non solo. È un brano che sento molto sulla mia pelle.

Nel brano hai inserito alcune frasi in napoletano, che è un po’ una tua caratteristica. Perché questa scelta?
Sì, ho inserito alcune frasi in napoletano perché fanno parte del mio percorso creativo. Alcuni concetti mi piace esprimerli in dialetto perché li sento più autentici. La mia è una continua ricerca dell’autenticità e a volte anche una frase spontanea in napoletano riesce a restituire meglio certe emozioni.

Cosa ti aspetti da questo Festival?
Mi aspetto tanto! Prima di tutto, voglio crescere e imparare. Spero di fare bene, ma la vera prova saranno anche i concerti dopo Sanremo. Sto cercando di vivermi ogni secondo di questa esperienza, come mi hanno consigliato tante persone, dai big del Festival agli addetti ai lavori. Anche Carlo Conti ci ha detto di goderci ogni istante, e sto cercando di farlo. Di solito sono una persona molto analitica, un overthinker, quindi questa è anche una sfida con me stesso: vivere il momento senza pensarci troppo.

Settembre
Fonte: Alessandro Rabboni
Settembre a Sanremo 2025

Quindi stai cercando di tirare fuori la parte più passionale ed emotiva?
Sì, ma più che altro voglio riuscire a godermi ogni momento di questa esperienza che spero sia meravigliosa, senza farmi prendere troppo dai pensieri. Sono una persona molto emotiva e voglio lasciare che queste emozioni emergano, senza trattenerle.

Se dovessi descrivere la tua performance al Festival con un solo aggettivo o una frase, quale useresti?
Domanda difficile! Quando canto Vertebre per me è quasi al limite della sofferenza, perché vado a scavare nelle emozioni che mi hanno portato a scrivere il brano. Non sono emozioni felici e chi legge il testo o guarda la mia performance lo capirà. Direi che sarà una performance molto vissuta ed emotivamente intensa.

Hai reso benissimo l’idea! A proposito di ispirazioni, ho letto che pratichi meditazione. È vero?
Sì, anche se la mia meditazione è più una preghiera. È una pratica che mi ha trasmesso mia madre, un momento di connessione con tutto ciò che mi circonda. Sono credente e quando prego mi sento più forte, quasi come se avessi dei superpoteri.

Ti aiuterà a gestire l’emozione prima di salire sul palco dell’Ariston?
Assolutamente sì! È un modo per concentrarmi e gestire le emozioni. Salire su un palco è sempre qualcosa di forte, ma Sanremo è un’altra cosa… è una sfida enorme.

Settembre
Fonte: Alessandro Rabboni
Settembre canta “Vertebre” al Festival di Sanremo

I tuoi genitori saranno lì a vederti?
Sì, e questa è la cosa più bella. Per me la mia famiglia è tutto. I miei genitori e mio fratello saranno lì e questo è il regalo più grande che potessi ricevere. Devo tanto a loro, mi hanno sempre sostenuto senza mai farmi perdere il contatto con la realtà.

Settembre
Fonte: Ufficio stampa Settembre
Settembre in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo

Dopo Sanremo, quali sono i tuoi progetti futuri?
Dopo il Festival uscirà un EP con nuova musica, quindi preparatevi! E poi partirò con un mini tour di tre date. Due sono già state annunciate: Napoli alla Casa della Musica e Roma al Parco della Musica. La terza data la annunceremo presto… ho chiesto ai miei fan su Instagram dove vorrebbero vedermi.