Eurovision 2023, il vocal coach: “Ecco chi potrebbe vincere. Mengoni? Niente podio”

Il vocal coach Giancarlo Genise commenta per noi l'Eurovision: "La svedese Loreen con "Tattoo" potrebbe vincere. Mengoni? Niente podio"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

L’Eurovision 2023 è iniziato, la prima semifinale è andata in onda su Rai 2 in prima serata martedì 9 maggio dove abbiamo visto alla prova 15 Paesi, Norvegia compresa dove a rappresentarla c’è l’italiana Alessandra Mele. In attesa di vedere la finale il 13 maggio, dove si esibirà Marco Mengoni per l’Italia, la vera rivelazione è la svedese Loreen che potrebbe vincere l’edizione di quest’anno, come ci spiega Giancarlo Genise che nel 2022 è stato il vocal coach dell’Eurovision di Torino.

Dopo aver commentato per noi Sanremo 2023, Giancarlo Genise, uno dei più importanti vocal coach italiani che ha lavorato coi grandi della musica, partecipando anche a importanti eventi e trasmissioni tv che comprendono oltre al Festival anche  All Together NowName That Tune, solo per citare qualche nome, ci racconta cosa aspettarci in questo Eurovision Song Contest di Liverpool.

Giancarlo Genise
Fonte: Marco Rimmaudo
Il vocal coach Giancarlo Genise

Nella prima semifinale hai ascoltato dei brani che potrebbero vincere l’Eurovision o comunque diventare un successo internazionale?
Il brano che secondo me potrebbe vincere è Tattoo di Loreen per la Svezia. Lei canta da paura e sia l’arrangiamento che il motivo restano subito in testa. Anche se l’inizio del brano sembra un mix tra le due canzoni di Viola Valentino, Sola e Romantici. Ho proprio avuto un déjà- vu appena l’ho sentita cantare, mi sono detto: ‘Ma c’è Viola Valentino all’Eurovision?’. Comunque, Loreen ha fatto una grande performance, intonatissima e con una vocalità veramente pazzesca. E il brano, se non diventerà un tormentone estivo, è destinato a rimanere nel tempo.

Che cosa ne pensi di Alessandra Mele, l’italiana che canta per la Norvegia?
Il mio cuore si spezza in due. Alessandra Mele la conosco perché ha frequentato la mia scuola, la sua insegnante di Savona, Debora Tamagnini, ancora oggi la segue, fa parte del mio team. Nella prima serata dell’Eurovision l’ho trovata molto emozionata e quindi non era precisissima, però ha fatto una bellissima performance. Può sicuramente, se riesce a dosare la parte emotiva, fare ancora di più. Sulla Norvegia io sarei quindi un po’ di parte. Da italiano che non posso votare per l’Italia, io voterei Norvegia un po’ per partito preso. Queen of Kings però non è un brano che può arrivare primo in classifica, la metterei tra la terza e la quarta posizione, perché se la deve vedere – come ho detto – con la Svezia. Però è sicuramente un grande successo.

Cosa ci dici del brano croato Mama ŠČ! dei Let 3, sicuramente molto particolare?
Forse può funzionare nel loro Paese. Da noi è un genere ormai sorpassato da anni, nel senso che al di là del ballettino di gruppo che possiamo replicare dappertutto e che potrebbe farlo diventare un tormentone estivo, per il resto non vedo altro di interessante. Non credo che arriverà nella rosa dei brani papabili alla vittoria. È qualcosa di già visto e sentito. Ma in generale in tutta la prima semifinale dell’Eurovision ho avuto la sensazione di qualcosa di già visto o di già sentito. C’è un ritorno alle sonorità della fine degli anni Settanta, inizio Ottanta, anche nei look. Musicalmente in tutta Europa ci si sta spostando nel ripescare indietro, poi bisogna anche ricordarsi che l’Eurovision vieta totalmente qualsiasi aiuto vocale. Non si può usare l’auto-tune e anche le parti corali, se ci sono, devono essere cantate dal vivo. Le voci sono totalmente live.

Tra i Big Five, chi deve temere di più Marco Mengoni?
Tra i Big Five non ho sentito grandi cose. Addirittura la Germania coi Lord of the Lost sembrava un mix tra Achille Lauro e i Kiss. Non c’è nulla di nuovo. La Francia con La Zarra non si sbilancia nel suo genere. Non mi sento di dire che dobbiamo temere dai Big Five, al contrario dello scorso anno quando la Spagna era molto forte. Anche se dobbiamo stare attenti al Regno Unito perché I Wrote a Song cantata da Mae Muller si presta ad essere ballato nei locali quest’estate. Ha una bella ritmica e il brano è molto carino.

Quante possibilità ci sono che Marco Mengoni vinca l’Eurovision 2023?
Sentendo ieri la performance di Due vite, non credo che siamo diretti alla vittoria, purtroppo. Secondo me una classifica al momento potrebbe essere Tattoo, I Wrote a Song, Queen of Kings. Diciamo che mettiamo in alto Due vite ma al momento non in primissima posizione. Io però spero tanto che votino Marco Mengoni e che possa vincere. Diciamo che sul podio se la giocano Tattoo I Wrote a Song.