Alba Parietti: «La curiosità ammazza la compassione»

Una donna bellissima, ironica, dalle molte vite, sempre fedele a se stessa. Che non sopporta una cosa: gli haters, chi si dice contro il bullismo e poi diventa bullo. E in questa intervista a cuore aperto ci racconta i suoi amori e i suoi dolori

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Quando ho visto Alba Parietti in tv la prima volta ricordo di essere rimasta ipnotizzata da quel chilometro di gambe su quello sgabello, mi sono sempre chiesta come facesse a rimanere seduta in modo così composto ed elegante, riuscendo a disquisire di goal, punizioni e falli subiti, dimostrando una dialettica straripante e un’ironia tagliente, senza essere mai fuori dalle righe, in una trasmissione quasi completamente al maschile. Semplice: era la Parietti. Una donna che ha attraversato molte vite riuscendo nell’impresa più ardua, quella di rimanere sempre fedele a se stessa. Una bellezza che è rimasta immutata nel tempo, così come l’intelligenza, sempre pronta a rimettersi in gioco e soprattutto a metterci la faccia, non si è mai nascosta dietro a un dito, né scelto cordate di comodo, seguendo il suo istinto, quello che in tutte le occasioni le ha servito le carte vincenti.

Perché ci vuole coraggio ad essere una battitrice libera in qualsiasi posto di lavoro, ma in quello della tv ce ne vuole un briciolo di più, perché scegliere di non avere colori politici, tessere di partito di comodo o amici influenti, ma detestabili, non è mai appartenuto al modus vivendi di questa wonder woman, che negli anni è riuscita in una delle imprese più ardue dei performer televisivi, rimanere nel cuore degli spettatori, senza cambiare una virgola del proprio essere. Io e lei siamo diventate “amiche” su Facebook dal 2014, immaginate la gioia e la soddisfazione quando a Verissimo mi chiesero di curare la sua celebration nell’ottobre 2016. Da quel momento ci siamo scambiate messaggi privati, condivisioni di status e rispettivi auguri, poi nel giugno del 2018 le ho chiesto una dritta lavorativa, e lei non solo ha cercato di aiutarmi, ma mi ha avvolta in un abbraccio di mutuo soccorso, grazie al quale mi sono sentita meno sola. E in quel momento ne avevo davvero bisogno. Ed oggi che suo figlio Francesco Oppini è diventato uno dei ragazzi più amati e seguiti in tv e sui social, ho deciso di raccontarla a mio modo, per mostrare a tutti chi è davvero questa donna e mamma meravigliosa. In esclusiva per le lettrici di DiLei, Alba Parietti.

Torniamo alla puntata del 7 dicembre del GF Vip, secondo me una delle più belle pagine della tv, Francesco che abbraccia Tommaso in lacrime, dopo che quest’ultimo aveva confessato l’amore per lui. Quanto sei stata orgogliosa della reazione di tuo figlio?
Io sono sempre orgogliosa di mio figlio, e anche in questo caso. Perché con la sua reazione ha dimostrato la purezza del suo animo e dei suoi sentimenti, e il rispetto di quelli altrui, scardinando in pochi minuti tutte le reazioni maciste e omofobe, viste in altri ambiti, come ha sottolineato anche Vladimir (Luxuria, ndr.). Spesso può capitare che uomini che abbiano rapporti stabili con donne siano terrorizzati dall’idea che un uomo possa innamorarsi di loro, che qualcuno possa mettere in dubbio la propria eterosessualità, non Francesco, che con la sua enorme sensibilità è riuscito nell’impresa di abbracciare gli animi di tutti. Durante la trasmissione non ti nascondo di aver ricevuto telefonate di persone che mi chiedevano se non fossi “preoccupata” da questa situazione, io sinceramente non mi sono mai preoccupata, anzi io ho trovato questo rapporto molto bello, dimostrando come anche durante un reality possano nascere amicizie che dureranno per tutta la vita.

Solo che adesso siamo al rovescio della medaglia, tu pubblichi una foto di Francesco e Cristina (la sua fidanzata) e vieni attaccata.
Sì adesso rasentiamo il paradosso. Se mio figlio avesse fatto scelte diverse, si fosse innamorato di un uomo, non ci sarebbe stato nulla di male, a me è sempre interessata solo una cosa, la sua felicità. Ad oggi quello che contesto è che se io pubblico una foto di mia figlio con Cristina, mi trovo una sfilza di commenti, o di insulti, di gente che mi dice che non la posso pubblicare, che devo piantarla, che devo farmi i fatti miei, che faccio così per ribadire la sua eterosessualità, e allora mi arrabbio. Io ho sempre pubblicato le foto di Cristina e mio figlio, così come sostengo l’amicizia tra Tommy e Francesco, devo essere libera di pubblicare, siamo arrivati al paradosso che vengo insultata. La gente che si è innamorata della coppia nata al GF Vip, deve avere lo stesso rispetto anche per la coppia Francesco e Cristina, altrimenti scivoliamo nel bullismo, io ho tutto il diritto di pubblicare queste foto senza sentirmi dire che lo faccio per dimostrare che mio figlio non è gay. Trovo che ci sia uno squilibrio che va calmierato, oggi sono stata dieci minuti a pensare prima di pubblicare, e se la spontaneità di un gesto come questo viene messa in dubbio, c’è di che pensare. 

Fonte: IPA
Alba e Francesco

Dove trovi la forza e soprattutto la pazienza di rispondere agli haters sui social?
Io da oggi ho deciso che cancello banno ed elimino e farò in modo che lo faccia anche mio figlio, perché questo è fanatismo. Quello che voglio dire io sono felice che Francesco rappresenti una piccola rivoluzione che non è quella di aver sdoganato l’omosessualità in tv, perché per fortuna accade da anni, ma quello di aver trasmesso il rispetto per i sentimenti che però devono essere quelli di tutti, perché onestamente Cristina è stata nell’ombra, non ha mai cercato la luce dei riflettori, io non posso pubblicare una foto di mio figlio che vengo attaccata. Con gente che si permette di fare dei commenti di una volgarità inaudita, anche in un momento di lutto molto delicato, che ho tenuto per me per tutelare mio figlio, mi scrivono “tu sei una madre di merda”, qualsiasi persona al mondo ne soffrirebbe. Siamo arrivati davvero al paradosso. Io sono grata al pubblico che lo ha sostenuto, ma il fanatismo non lo accetto, questo è bullismo, si sono innamorati di due personaggi, e non hanno rispetto delle persone. All’interno di un reality si è creato un bellissimo rapporto sotto gli occhi di tutti, ma una volta che anche Tommaso uscirà da lì, sarà un rapporto solo tra loro due, che si gestiranno in privato, e io devo essere libera di pubblicare una foto di mio figlio senza subire gli attacchi. Io invito tutti i ragazzi che si sono innamorati di questa coppia che anche loro quando mi attaccano fanno del bullismo nei confronti miei e di Cristina, perché se tu non vuoi che esista il bullismo, non devi praticarlo per primo. La gente ha sempre bisogno di odiare qualcosa o qualcuno anche nelle cose migliori più pure e più belle. Io credo che tutti noi in televisione dobbiamo imparare ad abbassare i toni, cercando insegnare alla gente un linguaggio civile, anche un’opinionista deve stare attenta alle parole che usa, perché le parole hanno un peso. Uno che a casa ha già una certa forma di cattiveria e di violenza, se lo vede fare in tv si sente autorizzato a farlo anche nella vita, in questo momento così particolare quello che arriva dalla tv è fondamentale.

Si dice che il dolore più grande di una madre sia quello di veder soffrire un figlio e non poter far nulla per aiutarlo. Pensi sia vero?
Non c’è dubbio, assolutamente il senso di impotenza più grande, o anche quando lo vedi dannarsi per amore. Quando è morta la fidanzata di mio figlio io mi sarei tolta un braccio per farlo smettere di soffrire.

Quando è morta Luana, hai raccontato di aver trovato Francesco in camera piegato dal dolore che sbatteva la testa al muro, hai avuto paura di perdere “emotivamente” anche lui, che magari in lui restasse una paura di vivere?
In quel momento non riesci a metabolizzare niente, è come una persona che ha una ferita talmente profonda che sanguina, perdi sangue da tutte le parti, non riesci a fare il calcolo dei danni successivi, cerchi di tamponare la ferita in tutti i modi, hai un senso di impotenza enorme. Si va avanti a piccoli passi, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno. Io ho sofferto moltissimo anche perché mi sono identificata con la madre di quella ragazza, e oltre al dolore di Francesco mi sono presa anche il dolore di quella famiglia. Infatti sono finita da una psichiatra, per sopportare il dolore e la rabbia di mio figlio, senza sapere come supportarli, e assistere impotente anche al dolore di quella madre, l’incubo di ogni madre, è stato davvero devastante. Il tempo è l’unica medicina, sono dolori che non hanno fine e che si rimarginano con anni, ma il ricordo quello non scompare mai.

Nel novembre del 2004 sei rimasta vittima di un incidente terrificante, la macchina sulla quale viaggiavi finì sotto due tir che si erano scontrati. Nei tuoi ricordi ancora oggi se chiudi gli occhi senti l’odore di lamiere e sangue. Tu sei una sopravvissuta. Come vivono i sopravvissuti?
Sempre con quella percezione, come nel film Il danno, “chi ha subito un danno è pericoloso, perché sa di poter sopravvivere” in qualche maniera relativizzi tutto e metti al primo posto la vita anche rispetto all’incazzatura. E in questo periodo me ne stanno facendo prendere tante. Perché una mamma vede la sofferenza anche da fuori, un reality è come la formula uno, la gente in fondo l’incidente lo aspetta. Mia madre una volta mi disse una cosa, in tv c’era la cronaca dell’omicidio di Sara Scazzi e tutta la gente era ossessionata da quella tragica vicenda, lei un giorno spense la televisione ed io le chiesi perché, lei mi  rispose “perché la curiosità ammazza la compassione” e questa è una grossa verità.

Fonte: Instagram
Alba insieme a sua madre

Sei una suocera pazzesca, si vede dai tuoi occhi e dalle cose che scrivi su Cristina, che cosa ti ha fatto pensare che fosse quella giusta per tuo figlio?
Il loro amore, la bellezza del loro rapporto, e la gioia di mio figlio. Una madre lo capisce subito da pochi semplici gesti, un sorriso, la serenità che trasmettono certi sguardi. Eppure dai social sono stata contestata anche per questo, per averla difesa, per aver difeso i suoi i sentimenti, come se fosse mia figlia. Io e Cristina abbiamo un ottimo rapporto, lei è una ragazza d’oro, una ragazza che poteva andare in tv tutti i giorni, è stata invitata in tutte le trasmissioni, ha rifiutato confronti con chiunque, perché è una ragazza semplice, che fa un lavoro normale, si sveglia tutte le mattine alle sette e torna la sera alle 20. Non è potuta andare di persona al GFVip perché era in cassa integrazione, capisci di cosa stiamo parlando? E io questa ragazza non la dovrei tutelare? Non dovrei tutelare il loro rapporto? Una ragazza meravigliosa. Francesco è uscito per amore nei suoi confronti, un ragazzo che ha avuto un’opportunità importante, ma si era dato una scadenza, in tre mesi fuori erano successe cose gravissime (la morte di Giuseppe Lanza, compagno di Alba per diversi anni a cui Francesco era legatissimo, ndr.). Sarebbe strano che una persona sacrificasse un amore vero, un amore reale, per un reality, è da apprezzare che lui abbia scelto la donna che ama, con il massimo rispetto dei sentimenti di quelli che gli hanno voluto bene all’interno della casa. La gente vuole vedere il sangue, la gente vuole vedere il marcio.

Torniamo al GFvip, facciamo un gioco, io ti dico un nome e tu mi mi dici un aggettivo.
Tommaso: geniale, carne viva. Elisabetta: una vera signora. Pierpaolo: un bambino grande. Stefania: l’impicciona intelligente. Maria Teresa: tenera. Dayane: una bella occasione sprecata. Rosalinda: un’incognita. Andrea: un ragazzo d’oro. Giulia Salemi: l’amica chips. Giacomo Urtis: l’upgrade 2.0. Malgioglio: una malinconica signora spiritosa.

È da poco uscito il tuo libro La cacciatrice di narcisi che come sottotitolo recita “mai dare soddisfazione agli stronzi”, e la domanda sorge spontanea, ne hai incontrati tanti?
Ne ho incontrati tanti e ne incontro tuttora. Una frase che teorizzo ma non sono capace di mettere in pratica, me la insegnò Giuseppe Lanza, ma parlando di me tra l’altro, dopo una lite che avevamo avuto. Lui mi richiamò facendo finta di nulla, io chiesi il perché e lui mi rispose “mai dare soddisfazione agli stronzi”. Aveva ragione. Poi mi viene in mente un fotogramma. C’è una scena nel Gattopardo in cui il papà di questa ragazza, molto ricca, che sta per sposare Tancredi, arriva e si mette a spiegare tutte le proprietà che loro hanno.  Lui si gira e se ne va. Ecco questo è quello che bisognerebbe fare con gli stronzi, perché spiegare è inutile.

Il libro lo hai dedicato a Giuseppe Lanza di Scalea, specificando come lui fosse, oltre a essere stato il tuo compagno per molti anni, anche una persona di cui ti fidavi, un punto di riferimento. E rimanere amica degli ex non sempre è una cosa facile, come ci riesci?
In realtà mi sono resa conto che Giuseppe era davvero il mio migliore amico in assoluto, è stato il compagno e amico. L’altro mio ex di cui sono davvero amica è Alessandro Stepanoff, ma anche di sua moglie, e di sua figlia che hanno deciso di chiamare Alba, e che io considero una nipote. E poi Franco perché è il papà di mio figlio. Però se proprio devo essere sincera penso di essere rimasta amica perché ho un buon carattere. Con Cristiano (De Andre’, ndr.) sono rimasta amica come un fratello minore, anche se spesso è come un bambino, più infantile, io sono più protettiva nei suoi confronti mentre lui a volte è più infido. Nel caso di altri è proprio narcisismo, per cui in fondo non mi hanno mai perdonato di essere stati lasciati o di non amarli più, perché vorrebbero che fossi ancora innamorata di loro.