La metamorfosi di Noemi e l’ipocrisia del web

Perché la verità è che sono tutti pronti ad essere empatici con chi ingrassa, ma la difficoltà diventa enorme quando avviene il contrario.

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Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

«Cosa vedi quando ti guardi allo specchio? Ti piaci? Sei fuori fuoco? Succede. È capitato anche a me di perdermi. Di non riconoscermi più. E ho dovuto faticare. Tagliare i fili con il mio passato, per trovare una nuova me». «Avevo bisogno di sentirmi in movimento… Sorvolare le voci che tanto, comunque sei, non vai bene. Burrosa? Dimagrisci! Scheletrica? Fortificati! Sposata? Sbagliata! Single? Sfigata! E invece c’è morbidezza nella magrezza. E potenza, nella fragilità. E maternità anche se non sei ancora madre». E ancora: «Chiudere gli occhi e ascoltarsi. E non accettare mai che qualcuno ti dica quando, se e come cambiare. Perché vai bene solo se vai bene a te».

Questa una parte del bellissimo monologo che Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha scritto per Vanity Fair, ad una settimana dall’inizio del festival di Sanremo 2021, per raccontarsi e raccontare il suo cambiamento, dato da un’esigenza di ricominciare, dovuto a una voglia di ritrovarsi, dopo aver perso il sorriso per tanto tempo, aver dato ascolto alle voci degli altri e non aver creduto fino in fondo a se stessa.

E dire che la meravigliosa cantante nata a X Factor ormai dodici anni fa, forse ci aveva creduto davvero, o forse ci aveva sperato, che sarebbe bastato recitarlo come una mantra in un video questo scritto incisivo e umanamente coinvolgente, perché i lettori e i navigatori dei social fossero solidali con le sue parole e con lei, ma non aveva fatto i conti con l’ipocrisia che aleggia sovrana quando si tratta di cambiamento estetico. Perché la verità, che fa male, non c’è dubbio, è una sola: sono tutti pronti ad essere empatici con chi ingrassa, ma la difficoltà diventa enorme quando avviene il contrario, quando una donna, o un uomo, non riesce più a guardarsi allo specchio perché quello che vede non è quello che sente, quello che vede non lo riconosce, e comincia una dieta, o semplicemente un remise en forme, per motivi estetici o di salute. E allora apriti cielo e spalancati terra, il web insorge e vomita tutte le cattiverie di questo mondo, perché i follower improvvisamente si sentono traditi da tanta magrezza, non si riconoscono più in quel corpo, e non importa se quello non è mai stato il loro (corpo), vivono come un tradimento quell’esplosione di gioia, quella soddisfazione di infilarsi in jeans che non ti stavano più, o la bellezza di poter entrare in qualunque negozio e poter trovare la propria taglia.

E non importa se Noemi faccia la cantante e quindi al massimo chi la segue si dovrebbe sentire tradito se si modificasse il timbro di voce, oppure se decidesse di smettere di cantare, no, il web si indigna perché Veronica mostra felicemente orgogliosa il suo nuovo corpo, ottenuto con sacrificio. Il commentatore compulsivo si indigna perché lei in quel preciso momento rappresenta quello che loro vorrebbero essere, la trasformazione cui anelano, quella gioia che trasuda da ogni poro della sua pelle, perché la verità è una sola, come già postulato da Alda Merini, “Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice“.  E io sono andata a leggermeli uno per uno i commenti, e mi dispiace anche dover sottolineare come la maggior parte della cattiverie siano state scritte da donne, e aggiungo purtroppo, di seguito alcuni di questi.

“Scusate ma un tempo non diceva di piacersi così com’era? Non c’è anche una sua canzone che inneggiava alla sua cellulite e le sue imperfezioni? Boh questo cambio estremo mi ha un po’ deluso, proprio perché estremo vuol dire che non si è mai accettata e il resto erano solo balle per fare amare il personaggio pubblico”. Oppure: “Posso dire che trovo le parole di Noemi in questa intervista solo ipocrisia? È innegabile che sia una grandissima cantante che a me piace molto, ma questa sua trasformazione è stata controllata e fatta esclusivamente per una questione di marketing e pubblicità e sotto alcuni aspetti rispettosi della sua idea, per carità, ma bisogna essere anche leali, con sé stessi in primis, e con il pubblico che ti segue..” per concludere con: “‘vai bene solo se vai bene a te’ però è voluta dimagrire…per piacere al resto del mondo….mah”.

E allora analizziamoli questi commenti, il primo accusa la cantante di aver cambiato idea su sé stessa, di aver inneggiato alla cellulite e adesso dal momento che è dimagrita vuol dire che prima era falsa, direi che per smorzare queste parole basti citare James Russell Lowell: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai idea” e io aggiungo sugli altri, figuriamoci su noi stessi. Il secondo invece mette sul piatto della bilancia la lealtà, dal momento in cui tu sei sempre stata cicciottella? Sovrappeso? Curvy? Morbida? E adesso hai deciso di cambiare io non mi rispecchio più in te, mettendo in dubbio la volontà della stessa cantante, cioè non ha deciso di farlo per se stessa, ma c’era un piano di marketing, che la follower conosce benissimo eh, che anche se fosse vero sarebbe comunque una scelta che non la riguarda, dimostrando di non aver né ascoltato il video del monologo, né aver letto l’intervista, dove appunto Noemi sottolinea di averlo fatto solo per se stessa.

L’ultimo è la dimostrazione di quanto la comprensione del testo sia fondamentale nella scuola elementare, perché la follower in questione, ahimè donna pure questa, riporta una frase detta dalla Scopelliti, dove appunto si mette in evidenza di come lei sia voluta dimagrire solo per sé stessa, eppure la tipa in questione aggiunge che è voluta dimagrire per piacere al resto del mondo, cioè lo aggiunge lei di sana pianta, come se Noemi si fosse confessata proprio con lei e le avesse detto che in verità lo faceva per il resto del mondo, quindi oltre che mendaci queste parole sono anche fantasiose, in quanto facenti parte della fantasia della commentatrice e non della cantante. Ripeto comprensione del testo, è facile e non inquina. 

E allora diciamolo a chiare lettere, una donna cicciottella che diventa magra dà fastidio, guardate cosa è stato detto a Katia Follesa, c’è chi è arrivato a scrivere che con quel corpo non avrebbe più fatto ridere, come se una donna potesse essere una comica solo se in sovrappeso, che poi è una cazzata grande come una casa perché in Italia abbiamo degli esempi diversi, da Virginia Raffaele a Paola Cortellesi, ma in quel caso vanno bene perché sono sempre state magre, è il cambiamento al contrario che manda fuori di testa, se fosse capitato che una delle due attrici avesse preso peso, ci sarebbero state orde di persone pronte ad essere solidali con lei, e invece il contrario ancora adesso, nel 2021, provoca un risentimento generale.

Noemi

Come quando Adele ha perso quaranta chili e sui social le persone hanno cominciato a scrivere che non l’avrebbe più seguita perché sembrava un’altra persona, come se le sue canzoni le avesse scritte un tanto al chilo e non con la voce. Sembra quasi diventato irrispettoso poter dire che una persona stia meglio con qualche chilo in meno, anche solo per una questione di salute, e io lo posso dire a ragion veduta dall’alto della mia obesità centrale, perché portarsi una valigia con trenta chili in più addosso non ha modificato la mia percezione di bellezza, io mi vedo belloccia comunque, ma è il mio fisico a ribellarsi, a non farmi raggiungere le scarpe per chiuderle, a darmi fastidio alla schiena a farmi soffrire della sindrome di apnee notturne, a farmi piangere per l’ennesimo paio di jeans che non mi entra più.

Noi non siamo il nostro corpo, noi siamo quelli che lo abitiamo, che lo rendiamo confortevole o una gabbia. Noi siamo i nostri occhi, quelli che ce lo fanno riconoscere allo specchio, o ci fanno sentire persi, noi siamo gli unici in diritto di non sentirsi a nostro agio con la nostra pelle, che sia per l’eccessiva magrezza o per i chili di troppo, ma noi non siamo voi, e voi non siete noi.

Imparate a essere felici per i cambiamenti che rendono felici gli altri, così come per i successi altrui. Se imparerete a farlo vi si aprirà la porta verso la migliore versione del mondo. Anche di voi stessi.