Adele è risorta: viva Adele

La prima cosa che ho pensato guardando la foto della cantante è stata: eccone un'altra che si è messa a dieta insieme a me, lei è dimagrita, io no.

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Oggi è mercoledì, io scrivo sempre di mattina, il terzo giorno della settimana è dedicato alla scrittura del mio articolo, ma stamani mi sono alzata con l’idea di prendermi del tempo, di provare nuovamente il sapore di un caffè del bar, rigorosamente da asporto, e di camminare per le strade della mia città.

Il mio caporedattore della Voce di Romagna, Mario Pugliese, quando non avevo idee, o non sapevo quale argomento trattare, mi diceva sempre così: esci, cammina, annusa, respira, guardati intorno, lasciati guidare dalla curiosità e troverai la storia. Aveva ragione, funzionava sempre. E così stamani guardavo la vita dalla mascherina e mentre cercavo l’ispirazione annusando il cielo, sul mio Instagram arriva la notifica di un nuovo post di Adele, meno male ero seduta, altrimenti sarei di sicuro inciampata.

Una super mega gnocca con capello liscio, sorriso a ottomila denti, trucco leggero, ma sofisticato, e un tubino nero da urlo, con quei bombolotti e quegli sbuffi sulle braccia, che la cantante adora da sempre, e a cui non ha mai rinunciato, a sottolineare una silhouette da far invidia. Che io la prima cosa che ho pensato è stata: eccone un’altra che si è messa a dieta insieme a me, lei è dimagrita, io no, maledetta… la seconda è stata come cavolo ha fatto, quanto avrà perso? E quindi via di ricerca su google “Quanto ha perso Adele? che dieta ha fatto?”. E così ho scoperto l’esistenza della dieta Sirt e dei chili persi (quasi 50), e la mia invidia è salita di pari passo con la gioia. Sì perché quando una di noi ce la fa io sono felice per lei, tanto, e se vi state chiedendo chi io intenda con il noi, ve lo spiego subito.

In quel noi ci sono tutte quelle ragazze/donne in lotta con la bilancia da una vita, quelle che hanno imparato a raccontarsela che sono felici lo stesso con quei chili in più, quelle che hanno fatto pace con lo specchio, ma in realtà lo evitano, o si guardano a metà, quelle che sono costrette a comprarsi i vestiti da “vecchia”, perché la maggior parte dei vestiti fighi arriva alla 46, alcuni alla 44, perché dopo gli stilisti ti considerano un corpo non adatto ai loro canoni, anche se da qualche anno a questa parte le cose (forse) stanno cambiando.

Eppure i social sono spietati, sì gli stessi follower di Adele non aspettavano altro che vomitare sentenze: sei dimagrita troppo, non sembri più tu, adesso smettila, basta con la dieta, eri bella anche prima. Bisognerebbe spiegare ad ognuno di loro che non possono davvero sapere chi vedesse riflessa Adele quando si specchiava, se davvero quella che abbiamo imparato a conoscere negli anni fosse davvero lei, o se quegli occhi così malinconici e quelle canzoni spaccacuore non fossero soltanto il risultato di un malessere generale. Nessuno di noi lo sa, eppure siamo tutti pronti a polemizzare sulla vita altrui, in particolare sul peso, ma nessuno ha il diritto di giudicare le scelte, nemmeno se a farle è un personaggio pubblico. Essere una persona nota non autorizza i follower all’insulto, o alla presupposizione. È l’invidia il motore dei leoni da tastiera, quelli che si nascondono dietro falsi account, senza faccia e senza nome, per tirare fuori la cattiveria che hanno dentro, anche in questo caso.

Quando una cantante con trentadue milioni di follower si trova costretta a rilasciare comunicati stampa e interviste sulla decisione di mettersi a dieta vuol dire che la libertà individuale è a rischio. Bisogna sempre fare la cosa giusta, essere politically correct, le sue parole sono state “ho deciso di mettermi a dieta per la salute, dopo che è nato mio figlio”, che sarà sicuramente la verità, ma se anche avesse deciso di perdere peso perché non si piaceva più, non era forse libera di farlo? E di dirlo? Da quando non si può più dire che desiderare un corpo tonico e magro? È una delle principali aspirazioni delle donne (e degli uomini) che si mettono a dieta e non lo dico io, lo dicono le statistiche Sapete quali sono gli articoli più letti in assoluto? Quelli che parlano di diete, quelli che ti promettono di perdere dieci chili in un mese, anche se sai che è una cazzata, eppure lo leggi lo stesso.

Io sono in sovrappeso, sono stata magra per trentacinque anni, e da quindici combatto con la bilancia, con la menopausa precoce (arrivata a trentanove anni) e con il richiamo del frigorifero. Ho imparato a essere felice anche con i chili di troppo, ma mentirei a me stessa se dicessi che mi piaccio uguale a quando non avevo questo peso in più sull’anima. Eppure se lo dici ti attaccano, passi per superficiale anche se dimagrire ti fa camminare meglio, non hai più quel dolore sulla schiena, riesci a infilarti gli stivali senza rischiare di cadere, sei più felice, sei più serena perché stai meglio con te stessa. Ma non si può dire.

E allora guardatela negli occhi Adele, ma guardatela davvero, andate al di là delle apparenze. Adele è risorta, dalle sue stesse ceneri, quelle di un matrimonio finito, quelle di un divorzio complicato, quelle di una madre single che vuole il meglio per suo figlio, e se per poter correre con lui e fare il bagno insieme, giocare sullo scivolo senza il fiatone e senza il rischio magari di rimanerci incastrati ha scelto di dimagrire, noi la dobbiamo rispettare ed essere felici, perché una di noi ce l’ha fatta, si è guardata allo specchio e si è vista, forse per la prima volta, e lo ha fatto nel modo migliore per dare l’esempio a chi la segue.

Si è presa del tempo, si è data del tempo, ha scelto la via più lunga, quella della sofferenza fisica, si è fatta seguire da un personal trainer e da due nutrizionisti, perché se perdita di peso ci doveva essere, doveva essere sicura e di esempio. Anche per le milioni di ragazzine che sognano il dimagrimento facile Adele sembra dire: guardatemi è possibile, ma datevi tempo, prendetevi del tempo, io ci ho messo più di un anno, non esistono scorciatoie. E quindi oggi dobbiamo solo dirle brava, e non per la perdita di peso, ma per la costanza con cui ha inseguito e  conseguito il suo obiettivo, dimostrando ancora una volta la verità del postulato del dottor Nowzaradan: Le persone mentono, la bilancia no.