La generazione dei cuori infranti

Come i personaggi della serie televisiva "Guida astrologica per cuori infranti", così siamo noi. Una generazione a metà tra la voglia di fare e la paura di fallire

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Un eterno limbo tra la giovinezza e l’età adulta dove i sogni sono meno straordinari di un tempo e la nostalgia fa capolino sempre più spesso perché i nostri “Erano i migliori anni”. Una valigia sull’uscio della porta sempre pronta da riempire, ma poi lasciata lì perché la voglia di partire è forte, ma il coraggio troppo spesso manca. Ecco cosa sono i trent’anni. Ecco chi siamo noi, i protagonisti di una generazione a metà.

Perché se a vent’anni eravamo convinte di avere il mondo tra le mani, di poterlo conquistare e dominare in circa una decade, trascorsa quella abbiamo dovuto fare i conti con tutto ciò che è stato e che poteva essere. Scontrandoci con una nuova realtà.

E no, lo spegnimento delle 30 candeline non è affatto un tirare le somme. Semmai è solo l’inizio della scelta degli addendi. E quanto è difficile farlo.

Ci ritroviamo a camminare su una corda troppo sottile che dà l’impressione di cedere da un momento all’altro. Su questa cerchiamo di mantenere un equilibrio labile, ma dobbiamo farlo. Perché a 30 anni non possiamo più permetterci di sbagliare. Perché non siamo più ragazze, siamo donne. E quei favolosi anni ’90, quelli di Jim Morrison e Beverly Hills non torneranno più.

E a dirla tutta, se pure questi tornassero, non avremmo la più pallida idea di come viverli. Perché non abbiamo più la spensieratezza e la libertà. Perché ci manca il coraggio. Perché siamo arrabbiate e stanche.

E poi eccoli, gli altri. Quelli che ci dicono che non è tardi e che, anzi, i 30 anni rappresentano solo l’inizio. Ed è vero, hanno ragione. Eppure ogni inizio porta con sé sogni, desideri, aspettative e cuori che si infrangono, ogni volta. Perché è la nostra generazione a essersi infranta.

Ecco perché quando ho visto Guida astrologica per cuori infranti mi ci sono ritrovata. E non ero da sola. C’erano Chiara, Valerio, Luca. C’era Tiziano e forse anche Marco. C’erano tutte le persone che fanno parte della mia vita perché quella pellicola parla proprio di noi.

La serie televisiva sbarcata su Netflix di recente, ispirata al romanzo omonimo scritto da Silvia Zucca, parla di noi. Dei trentenni. C’è chi ci chiama eternamente giovani, chi invece ci definisce già vecchi. Fatto sta che siamo una generazione a metà, che si muove a tastoni in un mondo sempre più precario, non solo professionalmente ma anche sentimentalmente.

I protagonisti delle serie tv siamo noi, all’apparenza un po’ stereotipati. C’è la ragazza sfortunata che voleva cambiare il mondo, c’è l’uomo bello, indeciso e misterioso, c’è l’amico leggero e anche un po’ strano. Ci sono gli archetipi, che però tali non sono. Perché dietro quelli si nascondono solo persone con tante fragilità.

Come Alice che ha voglia di innamorarsi ma si ritrova a 30 anni passati ancora single, suo malgrado. C’è Tio, invece, che all’amore non ci crede proprio e Carlo che sta per mettere su famiglia, ma non è sicura di volerla. Quei protagonisti siamo noi.

I giovani adulti dei tempi moderni. Quelli che combattono con una precarietà che si riflette in ogni aspetto della vita. Quelli che oggi hanno un lavoro e una relazione stabile e domani, forse, non ce l’hanno più. Quelli che lottano continuamente alla ricerca di un posto nel mondo, spesso senza successo.

Una generazione infranta che non trova il coraggio di osare, di lasciarsi andare. Perché ha paura dei sentimenti. Perché lo sa che nulla è più precario dell’amore.