Ogni anno, in Giappone, l’8 marzo non ci celebra solo la festa della donna, ma anche l’amore incondizionato e la fedeltà assoluta, quella di un cane nei confronti del suo padrone. Sì perché proprio in quella data moriva Hachiko e nel Paese veniva dichiarato il lutto nazionale per un giorno.
Probabilmente tutti conoscono la storia di Hachiko per via di quel capolavoro cinematografico diretto da Lasse Hallström che ha visto Richard Gere indossare i panni del professor Parker. Quel film, in realtà, è tratto da una storia vera, quella che vede protagonista un Akita Inu bianco e il suo grandissimo amore nei confronti del padrone. Al cane, oggi, è dedicata una statua posta proprio a Shibuya, nel cuore pulsante di Tokyo.
Ma chi è stato davvero Hachiko? Nato a Odate, in Giappone, nel novembre del 1923, l’Akita Inu bianco, il cui vero nome era Hachi, è stato adottato a soli due mesi da Hidesaburo Ueno, un professore del dipartimento agricolo dell’Università Imperiale di Tokyo.
Tra i due c’è stato un legame davvero speciale, fatto di amore incondizionato. Quello che solo i cani sanno dare. Per due anni Hachi ha accompagnato il professore alla stazione del quartiere Shibuya, dal quale partiva per andare all’Università, e attendeva il suo ritorno. Ogni giorno.
Il 21 maggio del 1925, però, Ueno non scende da quel treno: è stato stroncato da un ictus durante una lezione ed è morto sul colpo. Hachiko non lo sa, non può saperlo. Eppure tutti i giorni, per quasi dieci anni, continua a recarsi alla stazione di Shibuya e alle 17.00 puntualmente è sempre lì, in attesa del ritorno del professore.
Fermo, e instancabilmente devoto, Hachiko è stato notato dalle persone del luogo che si sono prese cura di lui e, con il diffondersi della sua storia in tutto il Paese, il cane è diventato l’esempio della fedeltà canina. Nel 1934 è stata dedicata a lui una statua in bronzo, posta proprio nella piazza della stazione ferroviaria.
All’età di 15 anni il cane si è spento a causa di una filariosi. Così Hachi e Ueno si sono rincontrati. Il corpo dell’animale è stato imbalsamato ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza di Tokyo, mentre alcune ossa sono state sepolte nel cimitero di Aoyama, proprio al fianco della tomba dove riposa il padrone.
In occasione dell’anniversario della morte del cane, a 80 anni di distanza, l’Università di Tokyo ha realizzato un’altra statua: quella di Hachi e Ueno, di nuovo insieme e felici, per sempre.
