Le lezioni d’amore che ci insegnano i grandi classici

Idilliaci, tormentati e complicati: questi sono gli amori raccontati nei grandi classici da cui trarre perle di saggezza

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Cartoni della Disney, favole moderne viste al cinema in tv e fiabe senza tempo ci hanno raccontato l’amore sin da quando eravamo bambine. E forse è un po’ colpa di tutti questi racconti e di queste storie romantiche e magiche se, ancora oggi, dell’amore non abbiamo capito poi molto. Ci abbiamo provato, certo, e c’è stato un momento in cui ci abbiamo persino creduto in quella favola in cui la protagonista portava il nostro nome, salvo poi svegliarci, nella maniera più brusca, da quello che era solo un sogno a occhi aperti.

Eppure ci sono degli insegnamenti, nascosti all’ombra delle grandi storie d’amore, che forse non abbiamo colto e nemmeno fatto nostri perché concentrate solo sul tanto atteso lieto fine. E se vi dicessimo che alcune pagine dei grandi classici celano perle di saggezza da acquisire? Scopriamole insieme.

La Bella e la Bestia, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont

Probabilmente tutte abbiamo visto il grande classico della Disney ispirato proprio al libro di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Nonostante le differenze tra il cartone e la fiaba c’è un’unica e universale morale: quella di non essere mai superficiali. Quello che conta, infatti, non è visibile agli occhi, ma percettibile al cuore.

La Bella e la Bestia, il cartone
Fonte: Ansa
La bella e la bestia, il cartone

Amleto, William Shakespeare

Amleto, principe di Danimarca, nonché protagonista di una delle tragedie più celebri scritte da William Shakespeare, ci insegna che è importante scegliere con cura la persona alla quale decidiamo di donare il nostro cuore. Ricordiamoci, infatti, che Ofelia si butterà in un torrente a causa delle sue emozioni e angosce. Morale della favola? Non innamoratevi mai di un indeciso cronico.

Rebecca, Daphne du Maurier

Il romanzo di Daphne du Maurier ha una duplice morale. La prima riguarda quell’ossessione nei confronti della ex moglie o fidanzata del proprio partner che non porta mai a nulla di buono. È proprio al romanzo che è ispirato l’epiteto Sindrome di Rebecca per indicare tutte le donne che hanno una particolare gelosia nei confronti del passato del proprio compagno.

La seconda lezione, invece, è da leggere tra le righe: meglio fidanzarsi con qualcuno che non abbia più niente a che fare con la sua ex perché, indipendentemente dai sentimenti provati più o meno reali, i problemi sono sempre in agguato.

Rebecca, il film
Fonte: IPA
Rebecca, il film

Odissea, Omero

Al di là di tutte le vicende grandiose e incredibili che hanno riguardato il protagonista Ulisse, c’è un altro insegnamento che vale la pena di scorgere nel grande poema epico di Omero che troviamo nella storia d’amore che fa da sfondo all’intero racconto. Una premessa è doverosa, in una situazione normale non avremmo mai giustificato un’assenza così lunga del marito di Penelope, ma lui stava combattendo per una giusta causa e lei lo sapeva. Così, la regina di Itaca lo ha atteso, rifiutando tutte le avance dei suoi pretendenti, e dopo anni a lui si è ricongiunto. Il tempo e le distanze, dunque, non possono scalfire l’amore.

Il grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald

Qual è il confine tra amore e ossessione? E come capire quando stiamo entrando in un terreno insano e pericoloso? Jay Gatsby costruisce la sua intera esistenza attorno all’amore della sua vita, Daisy Buchanan e nonostante il sentimento tra loro, sia resistito agli anni e al tempo, non ha saputo farlo davanti agli interessi. Quindi non è vero che l’amore vince su tutto, non se i due protagonisti della storia non ambiscono agli stessi obiettivi. E Jay Gatsby ce lo ha dimostrato nella maniera più tragica.

 Il grande Gatsby
Fonte: IPA
Il grande Gatsby, il film