Lo usiamo ogni giorno, più volte al giorno, spesso senza pensarci troppo. Ma lo spazzolino, che sia manuale o elettrico, ha bisogno di attenzioni se vogliamo davvero tenerlo pulito. Basta poco perché si trasformi in un piccolo ricettacolo di batteri, soprattutto quando lo lasciamo umido nel bicchiere del bagno o lo riponiamo senza farlo asciugare. Ecco perché vogliamo vedere come prendercene cura nel modo giusto: quando lavarlo, come disinfettarlo, e cosa fare — o evitare — per farlo durare di più e funzionare meglio. Perché la pulizia dei denti parte proprio da lì: dallo strumento che usiamo ogni giorno, spesso senza farci troppe domande.
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L’importanza di pulire lo spazzolino da denti
Lo spazzolino è uno degli oggetti più personali che usiamo ogni giorno, ma spesso dimentichiamo che, se non lo puliamo e non lo conserviamo nel modo giusto, può accumulare batteri e residui. Basta davvero poco: un risciacquo frettoloso, un bicchiere umido dove resta a mollo con altri spazzolini, e il rischio di contaminazione aumenta.
Noi possiamo fare meglio, partendo da piccoli gesti. Prima di toccare lo spazzolino, è buona norma lavarsi le mani. Dopo l’uso, va sciacquato con cura per togliere ogni traccia di dentifricio e lasciato asciugare in verticale. Le setole devono potersi asciugare bene, perché l’umidità trattiene i batteri più a lungo. Evitiamo di riporlo subito nel suo cappuccio da viaggio se è ancora bagnato: meglio lasciarlo respirare. E occhio a dove lo appoggiamo: se condividiamo il bagno, teniamo gli spazzolini distanziati. Anche il bicchiere porta-spazzolini, spesso trascurato, andrebbe lavato ogni settimana. È “solo” una questione di abitudine.
Come pulire lo spazzolino da denti manuale
La prima cosa da fare, ogni volta che lo usiamo, è risciacquarlo con cura sotto l’acqua corrente, eliminando ogni residuo di dentifricio e schiuma. Se serve, possiamo anche strofinare delicatamente le setole con le dita per eliminare i resti più ostinati. Poi va riposto in verticale, con la testina rivolta verso l’alto, in un contenitore pulito e aperto. Evitiamo i classici cappucci di plastica, soprattutto se lo spazzolino è ancora umido: l’umidità è l’ambiente perfetto per batteri e muffe.
Invece, una volta alla settimana possiamo (e dobbiamo, anzi) prevedere una pulizia completa: a questo punto non ci resta che immergerlo in una soluzione di acqua tiepida, bicarbonato e qualche goccia di succo di limone. È un rimedio semplice, naturale e funziona davvero; in alternativa, si può usare anche acqua ossigenata diluita o un collutorio antibatterico, per un effetto disinfettante più intenso. L’importante è non dimenticare che, per funzionare bene, lo spazzolino ha bisogno di essere trattato con attenzione.
Come pulire lo spazzolino da denti elettrico
Lo spazzolino elettrico ci semplifica la vita, ma necessita di qualche attenzione in più rispetto a quello manuale. La regola è sempre la stessa: basta poco ogni giorno per mantenerlo pulito e funzionante. Dopo che lo abbiamo usato, assicuriamoci di sciacquiare bene la testina sotto l’acqua corrente. Il nostro obiettivo? Dobbiamo rimuovere ogni traccia di dentifricio o piccoli residui. Poi asciughiamo tutto — corpo e testina — con un panno morbido, in modo da evitare ristagni di umidità. Una volta asciutto, lo lasciamo in piedi, in posizione verticale, così da favorire una buona aerazione.
Una volta alla settimana possiamo dedicarci a una pulizia più profonda: immergiamo la testina in una soluzione di acqua e collutorio per una ventina di minuti. È un gesto semplice che aiuta a disinfettare le setole e a tenere lontani i batteri. Una volta al mese, invece, conviene smontare la testina e pulire bene la base, quella parte dove si infilano gocce e piccoli residui invisibili. Un bastoncino cotonato o uno spazzolino da denti vecchio possono aiutarci ad arrivare nei punti più difficili. Non dimentichiamo la parte forse più importante: cambiare la testina ogni tre mesi, anche prima se le setole iniziano a piegarsi o se abbiamo avuto influenze, afte o problemi alla bocca. È proprio lì che si può annidare quello che non vogliamo riportare in circolo.
Rimedi naturali per igienizzare lo spazzolino
Il nostro biettivo è fare una pulizia profonda dello spazzolino senza usare prodotti troppo aggressivi? Abbiamo la soluzione: usare quei rimedi naturali che sono semplici ma efficaci. Sono trattamenti che richiedono poco tempo e possono facilmente entrare nella nostra routine settimanale. Uno dei metodi più pratici è immergere lo spazzolino per almeno due ore in un bicchiere con acqua ossigenata e collutorio: un mix che disinfetta, igienizza e aiuta anche a neutralizzare eventuali odori residui. Dopo l’ammollo, risciacquiamo bene con acqua corrente e lasciamo asciugare all’aria.
Se preferiamo un approccio ancora più naturale, possiamo usare bicarbonato e succo di limone in questo modo: in un bicchiere d’acqua calda, sciogliamo un cucchiaino di bicarbonato e aggiungiamo qualche goccia di limone. Lasciamo lo spazzolino immerso per un paio d’ore, poi lo sciacquiamo: è un rimedio delicato ma efficace contro batteri e impurità. Se poi le setole sono macchiate o se notiamo un accumulo di sporco sulla base, possiamo ricorrere all’aceto bianco. Lasciamo lo spazzolino immerso per circa un’ora e poi risciacquiamo con cura. È un trucco semplice che spesso risolve più di quanto immaginiamo.
Ogni quanto cambiare lo spazzolino?
Cambiare lo spazzolino regolarmente è fondamentale per mantenere una buona igiene orale. Tre mesi è il tempo di riferimento, anche se le setole sembrano ancora in buono stato. Dopo un uso quotidiano — tre volte al giorno, almeno dopo i pasti principali — le setole iniziano a perdere efficacia: si piegano, si sfilacciano, non arrivano più bene negli spazi tra i denti, e non riescono a rimuovere la placca in modo efficace.
A volte però non serve nemmeno aspettare tre mesi. Se notiamo che le setole sono già rovinate, rade, piegate o aperte verso l’esterno, è il momento di sostituirlo. E se abbiamo avuto un’influenza, un mal di gola, un’infezione gengivale o una carie, meglio non aspettare: lo spazzolino va cambiato appena finita la cura. Il motivo è semplice: all’apparenza ci sembra pulito, può trattenere microrganismi tra le setole o sul manico, e riportarli facilmente in bocca.