Feijoa, la pianta dal frutto che sa di ananas e fragola: come coltivarla

Tra le tante piante tropicali e particolari che possiamo coltivare, la feijoa è a dir poco unica: i suoi frutti sanno di ananas e fragola. Ecco cosa sapere

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 27 Maggio 2025 09:31

Un po’ ananas, un po’ fragola: i frutti della feijoa sono imperdibili. È un’arbustiva, con fiori ornamentali spettacolari e frutti profumati, dal gusto che di certo non dimenticheremo. Nonostante le sue origini, riesce ad adattarsi bene anche ai nostri climi, per esempio nelle zone in cui la temperatura è mite (anche perché è molto resistente). Coltivarla non è difficile, ma richiede qualche attenzione mirata, con la giusta esposizione e l’irrigazione che segue il ciclo vitale della pianta. Vediamo come fare.

Cos’è la feijoa: le caratteristiche della pianta e del frutto

La feijoa, ovvero l’Acca sellowiana, è una pianta sempreverde originaria del Sud America, in particolare del Brasile, dell’Uruguay, della Colombia e dell’Argentina. È un arbusto a crescita lenta che arriva anche a sette metri d’altezza. La buona notizia è che nel nostro giardino si mantiene spesso più contenuta, con un portamento cespuglioso e ordinato. Il termine feijoa deriva dal portoghese e rende omaggio al naturalista João da Silva Feijó, studioso del XVIII secolo che partecipò a numerose spedizioni botaniche, soprattutto nell’arcipelago di Capo Verde.

Prima di vedere come coltivare la feijoa, parliamo delle sue caratteristiche principali: le foglie sono spesse, di un verde lucido sulla parte superiore e più chiare e vellutate sotto. Durante la primavera, ci stupisce con fioriture sorprendenti, sebbene i suoi fiori non siano così grandi: petali bianchi sfumati di rosa, carnosi e commestibili, e un ciuffo di stami rosso intenso che li rende scenografici. A tal proposito, il sapore dei petali dei fiori ricordano vagamente la cannella e in cucina si usano tendenzialmente nelle insalate.

Veniamo al frutto, che è grande più o meno come una prugna: buccia verde e spessa, che racchiude una polpa gelatinosa dal profumo intenso. Il sapore? Come anticipato, ricorda l’ananas con un accenno di fragola. Si raccoglie tra settembre e ottobre, quando cade spontaneamente dall’albero: un indizio naturale che è pronto da gustare. Non va confusa con la guaiava, anche se appartiene alla stessa famiglia tropicale.

Come coltivare la feijoa

Fino ad ora, abbiamo visto che la resistenza è una grande caratteristica di questa pianta, capace di adattarsi bene anche ai giardini mediterranei: possiamo coltivarla sia in piena terra che in vaso, con le giuste accortezze. Il nostro obiettivo è di vederla crescere sana e arrivare alla fruttificazione, quindi non dimentichiamo di considerare alcuni aspetti fondamentali: il tipo di clima, l’esposizione solare, la gestione dell’irrigazione e la qualità del terreno. Vediamo tutto di seguito.

Clima ed esposizione

Questa pianta ama il sole e il clima mite, ma è più resistente di quanto sembri. Tollera bene il freddo, anche temperature vicine ai -10 °C, e resiste a picchi estivi oltre i 35 °C, purché non manchi acqua nei momenti giusti. Per crescere bene, però, ha bisogno di luce: va posizionata in pieno sole o, al massimo, in una zona di mezz’ombra ben riparata dal vento. Se coltivata in giardino, predilige suoli ben drenati e posizioni arieggiate ma non esposte a correnti troppo forti. Nelle aree maggiormente soggette al vento, è meglio valutare di fissarla con un tutore nei primi mesi, per aiutare le radici a stabilizzarsi. Un aspetto curioso: la fioritura della feijoa dipende anche dal freddo.

Irrigazione

Come abbiamo visto, è una pianta molto resistente e, una volta ben radicata, tollera brevi periodi di siccità. Naturalmente, però, per ottenere una crescita rigogliosa, oltre a una buona produzione di frutti, dobbiamo irrigarla in modo regolare, con particolare attenzione durante la bella stagione. Dalla primavera a inizio autunno, consigliamo di annaffiare con costanza, anche se è sempre essenziale evitare i cosiddetti ristagni. La regola d’oro è semplice: tra un’annaffiatura e l’altra, il terreno deve asciugarsi leggermente. Durante la fase di maturazione dei frutti, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, l’acqua diventa ancora più importante: in questa fase conviene annaffiare in profondità, ma senza eccessi. Un buon trucco è arricchire l’acqua con un po’ di concime liquido universale ogni 30-40 giorni, da marzo a ottobre. In vaso, l’irrigazione va seguita con maggiore attenzione: nei periodi caldi potrebbe servire anche quotidianamente.

Terreno

Come per ogni pianta, la qualità del terreno non va sottovalutata. Il suolo deve essere ricco di sostanza organica, ben drenato e leggermente acido o neutro. Da evitare assolutamente i ristagni: causano marciume radicale, ingiallimento delle foglie e scarsa fruttificazione. Se il terreno è troppo compatto o povero, arricchiamolo con compost maturo prima della messa a dimora. Per quanto riguarda le sostanze nutritive di cui ha bisogno, in primavera è utile un fertilizzante ricco di azoto e potassio, mentre in autunno si può distribuire del letame ben decomposto, mai fresco, per non rischiare di bruciare le radici. Con il terreno giusto e la giusta cura, la feijoa saprà ripagarci con un raccolto profumato e generoso.

Coltivarla in vaso: i trucchi

Possiamo coltivare la feijoa anche in vaso, e non solo in giardino, a patto di scegliere contenitori capienti: almeno 45 cm di diametro per iniziare, meglio se in terracotta o comunque ben drenati. Dove posizionare il vaso? In pieno sole, con terreno leggero, ricco e ben arieggiato. Come per la coltivazione in piena terra, dobbiamo garantire irrigazioni regolari, un buon drenaggio e concimazioni stagionali. Per quanto riguarda invece la potatura, occupiamoci dei rami secchi o danneggiati, per mantenere la pianta ordinata e favorirne lo sviluppo. Se invece il nostro obiettivo è di moltiplicarla, possiamo farlo in primavera per semina o tramite talee da rami giovani.

Malattie e parassiti della feijoa

Anche se è una pianta resistente, la feijoa in vaso può essere più esposta a parassiti come la cocciniglia o la mosca della frutta. Un altro possibile problema è la muffa fuligginosa, che si manifesta come una patina nera e appiccicosa su foglie e rami. Spesso è causata dalla presenza di insetti come afidi o mosche bianche, che secernono sostanze zuccherine su cui la muffa si sviluppa. Cosa possiamo fare per evitarla? Semplice: trattare gli insetti per tempo, magari usando prodotti naturali o specifici e certificati (meglio sentire sempre il proprio giardiniere di fiducia). Una pianta protetta e ben nutrita saprà di certo difendersi con forza anche nei contesti più esposti.