Villa Melzi d’Eril tra i meravigliosi giardini all’inglese

Affacciata sul lago di Como, la splendida Villa Melzi d'Eril è cinta da bellissimi giardini all'inglese: andiamo alla scoperta di questo luogo incantevole

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Capolavoro d’architettura neoclassica, Villa Melzi d’Eril è uno degli edifici storici più suggestivi tra i tanti che si affacciano sulle acque smeraldo del lago di Como. In particolare, ad affascinare i visitatori sono i suoi splendidi giardini all’inglese: in primavera si compie una magia, quando la natura si risveglia e il parco assume mille colori meravigliosi. Andiamo alla scoperta di questa incantevole dimora e della sua storia.

Villa Melzi d’Eril, dove si trova

I grandi laghi del nord Italia offrono non solo paesaggi naturali meravigliosi, ma anche tante opportunità per chi ama visitare le più belle ville storiche del nostro Paese: è proprio sulle loro sponde che sorgono dei veri e propri capolavori architettonici, alcuni aperti al pubblico e adibiti a musei, altri divenuti proprietà privata (magari di qualche vip, come George Clooney). Il lago di Como è una meta molto ambita per le sue antiche dimore, come Villa Melzi d’Eril. Quest’ultima si trova a due passi dal centro storico di Bellagio, piccolo borgo dai mille colori incastonato nel lembo di terra che divide il ramo di Como da quello di Lecco. È un luogo incredibile, da cui si gode un bellissimo panorama delle montagne che si specchiano nel lago. E la villa, che si affaccia sulle sue acque, è un gioiello tutto da scoprire.

I giardini di Villa Melzi d'Eril
Fonte: iStock | Ph.
I giardini di Villa Melzi d’Eril

La storia di Villa Melzi d’Eril

Per scoprire le origini di Villa Melzi d’Eril, dobbiamo addentrarci in un viaggio indietro nel tempo. Il complesso venne progettato nel 1808, per volere del duca Francesco Melzi d’Eril: uomo politico di grande valore, fu vicepresidente della Repubblica Italiana di Napoleone e, in seguito, Gran Cancelliere del Regno Italico. La realizzazione della villa venne affidata all’architetto ticinese Giocondo Albertolli, che diede prova delle sue notevoli abilità portando alla luce un edificio in puro stile neoclassico, ancora oggi ammirato per la sua bellezza.

L’idea era quella di costruire una villa sobria ed elegante, caratterizzata da linee semplici che non oscurassero la meraviglia del paesaggio circostante. Un lavoro perfettamente riuscito, che si concluse appena due anni dopo: nel 1810, la dimora fu completata nelle sue parti esterne – mentre si dovette attendere il 1813 per veder terminati gli interventi necessari per le decorazioni degli interni. Alle opere d’abbellimento parteciparono alcuni degli artisti più noti dell’epoca, tra cui i pittori Andrea Appiani e Giuseppe Bossi, gli scultori Antonio Canova e Giambattista Comolli e il bronzista Luigi Manfredini.

Negli anni successivi, vennero realizzati anche i giardini all’inglese: il loro progetto venne affidato all’architetto Luigi Canonica e al botanico Luigi Villoresi, che avevano lavorato anche alla sistemazione del parco della Villa Reale di Monza. Il duca Melzi d’Eril abitò in questa dimora per i primi tempi, quindi la trasformò nella sua residenza estiva fino alla sua morte, avvenuta nel 1816. Ad ereditare Villa Melzi d’Eril fu suo nipote e figlio adottivo Giovanni Francesco, che fece realizzare alcune opere aggiuntive. Innanzitutto, fu sotto il suo controllo che vennero completati i lavori presso la cappella gentilizia, ad opera di Albertolli. Inoltre, vennero costruiti la strada che collega Loppia e Bellagio e un muro di cinta a protezione della villa.

Alla morte di Giovanni Francesco, gli succedette suo figlio Lodovico: quest’ultimo sposò in seconde nozze Joséphine Barbò, dalla quale ebbe due figlie. Una delle due ragazze divenne moglie di Giancarlo Gallarati Scotti, principe di Molfetta, e il nuovo ramo della famiglia divenne proprietario della villa. Molti furono i personaggi illustri che vi vennero ospitati, tra cui il compositore Franz Liszt e lo scrittore Stendhal, che ne descrisse l’incredibile fascino nella sua opera Rome, Naples, Florence. Oggi, Villa Melzi d’Eril ospita un suggestivo museo e i suoi giardini sono aperti al pubblico per gran parte dell’anno.

Il chiosco moresco di Villa Melzi d'Eril
Fonte: iStock | Ph. GISTEL Cezary Wojtkowski
Il chiosco moresco di Villa Melzi d’Eril

Un gioiello sul lago di Como

Villa Melzi d’Eril è un grande complesso architettonico che include non solo la residenza storica, ma anche la cappella gentilizia (che ospita le spoglie della famiglia Melzi), una bellissima aranciera oggi adibita a museo, i giardini all’inglese e la pineta che si arrampica su una collina. La villa, in stile neoclassico, ha una pianta semplice e regolare: la sua facciata, dalle linee pulite, presenta una scalinata a doppia rampa e, lungo la ringhiera antistante, quattro sculture a forma di leone in stile egizio. Vi si possono ammirare anche due statue in marmo del ‘500, le quali rappresentano Apollo e Meleagro.

Al suo interno, la dimora ospita numerose opere d’arte: alcune sono di Andrea Appiani, come il dipinto Napoleone primo Console. Ci sono poi alcuni busti in bronzo raffiguranti Giuseppe e Giulia Parravicini, nonché diversi capolavori collezionati da Francesco Melzi d’Eril: tra questi, spiccano un van Dyck, un Rubens e un Van Ruysdael. La cappella gentilizia si trova invece all’estremità meridionale del complesso. Si tratta di un tempio neoclassico con stucchi a rosoni e affreschi, abbellito da molteplici sculture e opere in bronzo. Come abbiamo anticipato, vi sono custoditi i monumenti funerari di vari membri della famiglia Melzi e di quella dei Gallarati Scotti.

Infine, spicca per bellezza l’aranceto: situato al termine di un lungo filare di platani, è un’ampia serra che in passato serviva a ricoverare le piante di aranci durante l’inverno. Nel corso degli anni è stata trasformata in un museo, all’interno del quale oggi si possono ammirare preziosi cimeli del periodo napoleonico. In particolare, ci sono un bellissimo busto di Napoleone, stampe della città di Milano dell’epoca e alcuni cannoni della prima campagna d’Italia. Inoltre, vi sono custoditi alcuni reperti archeologici tra cui i resti di una vasca presumibilmente di origine romana, nonché due affreschi rinascimentali.

I giardini di Villa Melzi d’Eril

E arriviamo ora al punto forte di Villa Melzi d’Eril: i suoi giardini all’inglese, che conservano il loro originario impianto d’inizio ‘800. Il parco ospita molte piante rare ed esotiche, diversi alberi secolari e bellissimi boschi di rododendri e azalee. Lungo i viali spuntano delle preziose sculture, mentre un luogo particolarmente suggestivo è la grotta che, situata vicino all’ingresso del giardino, contiene un’urna funeraria etrusca risalente ad un periodo compreso tra il 300 e il 200 a.C. Un’area è dedicata all’oriente, con un grazioso laghetto di ninfee e alcune statue egizie (tra cui quella di un dignitario con geroglifici dei tempi di Ramses II). In un chiosco in stile moresco sono invece presenti i busti degli imperatori d’Austria Ferdinando I e Marianna di Savoia, oltre che del duca Lodovico Melzi con sua moglie.

Le ninfee di Villa Melzi d'Eril
Fonte: iStock | Ph. Diego Fiore
Le ninfee di Villa Melzi d’Eril