Villa Durazzo Pallavicini, il parco col tempio di Diana di “Blanca 2”

Una storica dimora nobiliare a due passi dal centro di Genova, cinta da un parco meraviglioso: ecco Villa Durazzo Pallavicini, set della serie tv "Blanca 2"

Foto di Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

A poca distanza dal cuore di Genova, c’è un luogo la cui bellezza toglie il fiato: stiamo parlando di Villa Durazzo Pallavicini, splendida dimora storica che sorge su un grande lotto di terra che ospita uno dei parchi più belli d’Italia. È qui, tra sculture neoclassiche ed essenze rare, che proprio di recente hanno girato alcune scene di una famosa serie tv, Blanca 2. Andiamo alla scoperta di questa villa da sogno e del suo giardino meraviglioso.

Villa Durazzo Pallavicini, dove si trova

Genova è una città ricca di sorprese, dai suoi vicoli stretti (che sono conosciuti in tutto il mondo con il nome di caruggi) agli antichi Palazzi dei Rolli. È in questa cornice così affascinante che trova spazio anche Villa Durazzo Pallavicini, storica dimora nobiliare, e il suo parco rigoglioso. Siamo a Pegli, splendido quartiere residenziale del ponente cittadino, a pochi minuti dal centro storico e dal lungomare. La dimora sorge sulla sommità della collina di San Martino, da dove partono scalinate e terrazzamenti da cui si gode di un magnifico panorama. Centinaia di turisti la affollano ogni anno, soprattutto per scoprire i bellissimi giardini che la cingono – e che nel 2017 si sono aggiudicati il titolo di Parco più bello d’Italia.

Villa Durazzo Pallavicini
Il ponte orientale

La storia di Villa Durazzo Pallavicini

Splendido esempio di architettura ottocentesca, Villa Durazzo Pallavicini è in realtà molto più datata: venne realizzata nel ‘600 per volere della famiglia Grimaldi, cui apparteneva all’epoca il doge della Repubblica di Genova. Nella seconda metà del ‘700, la dimora venne ereditata da Pier Francesco Grimaldi, il quale sposò la marchesa Clelia Durazzo: botanica di fama internazionale, quest’ultima decise di realizzare un bellissimo giardino botanico che ancora oggi porta il suo nome. La villa rimase nelle sue mani dopo la morte del marito e in seguito, quando anch’ella si spense, venne ereditata da un suo lontano nipote, Ignazio Alessandro Pallavicini.

Fu questi a dare inizio alla progettazione del parco di Villa Durazzo Pallavicini, la quale venne affidata a Michele Canzio: lungi dall’essere uno sconosciuto qualunque, fu scenografo del teatro Carlo Felice e insegnante presso l’Accademia Linguistica di Belle Arti. Non sorprende, dunque, che il parco stesso sia sempre stato molto più di un semplice spazio verde, bensì una vera e propria narrazione che si snoda in oltre 8 ettari di terreno collinare, attraversando diverse ambientazioni. Ma torniamo alla storia della villa: fu in questo periodo, verso la fine dell’800, che divenne un’attrazione turistica tal qual è ancora oggi.

Dopo essere passata ancora di mano in mano, la splendida residenza nobiliare venne ceduta dalla vedova Matilde Giustiniani al comune di Genova, con il vincolo di destinarla ad uso culturale e di mantenere il parco aperto al pubblico. E così, nel 1936 le ampie sale della villa accolsero il Museo di Archeologia Ligure, mentre i suoi splendidi giardini continuarono ad essere visitati da frotte di turisti. Purtroppo, negli anni ’60 il parco subì seri danni a causa dei lavori di costruzione della sottostante galleria autostradale: ci vollero due decenni di restauri per portarlo al suo splendore originario.

Villa Durazzo Pallavicini
Il tempio di Flora

Gli interni della villa

Villa Durazzo Pallavicini è un bellissimo edificio neoclassico, dall’aspetto massiccio e squadrato: per raggiungerla occorre percorrere un lungo viale che conduce sino ad un’ampia terrazza da cui si scorge il mare. È qui che si erge la dimora, la quale si sviluppa su quattro piani. La facciata è austera e semplice, ma all’interno cela alcuni preziosi capolavori che si ispirano all’arte neoclassica – oltre a splendide opere di gusto settecentesco. Non tutte sono sopravvissute al passare del tempo, ma molte di esse campeggiano ancora lungo le pareti e i soffitti della villa.

Il palazzo, come abbiamo anticipato, ospita il Museo dell’Archeologia Ligure: si tratta di un ricco percorso espositivo che si articola in 13 stanze, attraverso le quali si può scoprire le più preziose testimonianze della preistoria in Liguria. Vi sono reperti risalenti al tempo della glaciazione Würm, sepolture paleolitiche e utensili neolitici, e poi ancora oggetti prodotti con svariati materiali, statue antichissime, corredi funerari, marmi romani e mummie egizie. Infine, vi trova spazio anche la raccolta del principe Oddone di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele II, un patrimonio artistico caratterizzato da vasi greci, oggetti etruschi e vetri romani.

Il meraviglioso Parco di Villa Durazzo Pallavicini

Villa Durazzo Pallavicini
Il tempio di Diana

Il Museo dell’Archeologia Ligure non è certo l’unica meraviglia che si cela a Villa Durazzo Pallavicini. Lungo la collina su cui sorge il palazzo, infatti, si stende un incantevole parco romantico ottocentesco che ogni anno attira tantissimi turisti. Non è solamente un giardino, bensì un itinerario concepito come rappresentazione teatrale: il percorso narrativo si sviluppa in tre atti, caratterizzato da architetture neoclassiche e neogotiche, scenografici laghetti e piante di ogni tipo. Impossibile descrivere con accuratezza la magia di questo luogo, ma ci sono alcune “tappe” che meritano almeno un accenno.

Il percorso inizia dal piazzale della villa, da cui si percorre un viale alberato che porta sino al coffee house cinto da splendide statue. È questo il prologo, da cui ci si immette nel primo atto, il Ritorno alla Natura: punto forte è il bosco di camelie, che include cultivar provenienti da ogni angolo del mondo, a cui fa seguito il piazzale dei giochi meccanici. Si svolge poi il secondo atto, il Recupero della Storia: vi sorgono finte rovine medievali, tra cui un antico castello di mattoni rossi, le tombe degli Eroi e la cappelletta gotica dedicata alla Madonna.

Forse il culmine della bellezza lo si raggiunge durante il terzo atto, la Catarsi: ci si immerge dapprima in un sentiero tortuoso e buio, che si snoda all’interno di una grotta a raffigurare l’inferno, per poi ritrovarsi davanti ad un scenografico lago paradisiaco dove sorge il tempio neoclassico di Diana, divenuto simbolo del parco. Altri splendidi dettagli sono la pagoda cinese, l’obelisco egizio e il ponticello in stile orientale. L’ultima meraviglia è il Casino di Flora, un edificio ottagonale interamente ricoperto di specchi che offrono un gioco di riflessi incantevole.

Non sorprende che tale gioiello sia una delle mete predilette dai turisti in visita a Genova: se durante l’inverno il parco è aperto solo in poche giornate accuratamente stabilite, per il resto dell’anno i suoi cancelli sono sempre spalancati al pubblico, che possono girarlo in autonomia o scegliere una visita guidata. E ora abbiamo un motivo in più per andare alla sua scoperta, visto che proprio qui sono state girate alcune scene della fiction Blanca 2, con Maria Chiara Giannetta: per i fan è un’occasione imperdibile di vivere da vicino uno dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla serie tv.