Pavimenti in gres, quali sono e la differenza col porcellanato

La tendenza d'interior design più in voga per i pavimenti è il gres: sapevate che ne esistono di diversi tipi? Ecco la differenza con il porcellanato

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Come scegliere il pavimento migliore per la propria casa? Ci sono moltissimi materiali che possono adattarsi bene allo stile di ogni arredamento, ma è importante non basarsi solamente sull’estetica. Piuttosto, bisognerebbe valutare i pro e i contro di ogni tipo di superficie, per evitare di compiere la scelta sbagliata. Tra i pavimenti più resistenti ed eleganti ci sono quelli in gres, che da diversi anni vanno per la maggiore. Scopriamo quali sono e come si distinguono dal porcellanato.

Pavimenti in gres: le caratteristiche

C’è chi non rinuncia al confort e al senso di calore del parquet, e chi invece punta alla modernità con materiali innovativi quali resine e PVC. Ma una delle scelte più frequenti in fatto di pavimenti resta il gres, che si rivela estremamente versatile e duraturo, oltre che in grado di abbinarsi praticamente a qualsiasi tipo di arredamento. Che la vostra sia una casa in stile minimal o classico, potrete trovare il gres giusto per le vostre esigenze, contando sulla qualità e sulla resistenza di un materiale che non sembra avere eguali.

Ma che cos’è il pavimento in gres? Questo materiale non è altro che una ceramica a pasta dura e compatta, ottenuta per cottura prolungata e ad alta temperatura che si spinge sino alla quasi vetrificazione dell’impasto. In genere, vengono utilizzate argille plastiche refrattarie contenenti ferro, silice, calcare, feldspato e argilla cotta. Il risultato è una piastrella di dimensioni solitamente abbastanza ridotte, caratterizzata da un’estrema resistenza dovuta ad una struttura interna particolarmente solida. I primi pavimenti in gres sono comparsi attorno agli anni ’30 del secolo scorso, e avevano una colorazione rossa molto caratteristica.

Proprio per la sua durevolezza, questo materiale venne impiegato per molto tempo, soprattutto in edifici pubblici dove era sottoposto a continue sollecitazioni. Ma negli ultimi decenni è quasi scomparso tra le scelte offerte nei negozi di piastrelle: è stato infatti sostituito da un qualcosa di molto simile, ma decisamente più resistente e versatile. Stiamo parlando del gres porcellanato,  che oggigiorno è presente quasi in ogni casa. Si tratta di un pavimento che si abbina a qualsiasi design, che è in grado di sopportare urti anche piuttosto importanti e che non stona mai per la sua eleganza.

Gres porcellanato e non porcellanato

Spesso il termine gres viene impropriamente utilizzato per definire il moderno gres porcellanato, ma come abbiamo visto si tratta di due materiali distinti. Ormai il secondo è nettamente più diffuso, e negli ultimi anni ha trovato ampio spazio nelle abitazioni per via delle sue peculiari caratteristiche. Questo tipo di pavimento si ottiene attraverso il processo di sinterizzazione di argille ceramiche e altri elementi come i feldspati, i caolini e la sabbia. Come avviene la sua realizzazione? Dapprima le materie prime vengono macinate, quindi finemente atomizzate per trasformarle in una polvere adatta ad essere compressa.

Ne risultano delle piastrelle estremamente compatte, molto robuste e in grado di sostenere numerosi tipi di sollecitazioni. Ad esempio sono a bassissimo assorbimento e a limitata ritenzione dell’umidità, due caratteristiche che rendono questo tipo di pavimento adatto anche ad essere posato all’esterno. È molto resistente allo shock termico perché non trattiene l’acqua, inoltre non soffre gli agenti atmosferici. Senza contare che sopporta anche le altissime temperature in caso di incendio, non rilasciando sostanze tossiche nell’aria.

Ma in casa queste caratteristiche non sembrano particolarmente importanti. Piuttosto, ad interessare maggiormente sono la resistenza del gres porcellanato ai graffi e agli urti: la sua struttura compatta lo rende un materiale estremamente solido, che non si rovina facilmente. Quindi è perfetto per chi non vuole avere costantemente il pensiero di togliersi le scarpe o fare attenzione nello spostare una sedia per evitare di rigare il pavimento.

Inoltre questo materiale è resistente agli acidi e alle principali sostanze che possono essere comunemente usate nelle pulizie, dunque è comodissimo da avere a terra per non dover fare fatica al momento del lavaggio. Ciò è ancora più vero se si parla di gres porcellanato smaltato: lo smalto va infatti a coprire i pori naturali della piastrella, permettendole innanzitutto di non assorbire lo sporco e allo stesso tempo di sopportare meglio le operazioni di pulizia, anche con detergenti o prodotti piuttosto forti.

Infine, anche l’occhio vuole la sua parte: proprio per via delle sue caratteristiche, il gres porcellanato si presta a moltissime lavorazioni diverse. Innanzitutto può essere utilizzato per creare piastrelle di svariate dimensioni, anche sotto forma di listelli dalla larghezza ridotta, che si sviluppano in lunghezza: questo, con altri materiali, non è sempre possibile perché il rischio di danneggiamento è troppo alto. Per la finitura, invece, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Si passa dall’effetto lucido a quello opaco, arrivando al marmorizzato o al tanto amato finto legno, che ricorda molto da vicino il parquet – senza tuttavia averne gli svantaggi.

Come scegliere il pavimento giusto

Quando arriva il momento di scegliere il pavimento per la propria casa, sembra davvero impossibile decidersi. Il gres porcellanato offre tantissime opzioni, ed è per questo che viene sempre più usato dai costruttori. Come abbiamo visto, è un materiale super resistente, comodissimo perché si pulisce in un attimo senza troppi problemi e in grado di sopportare urti, graffi e shock termici. Inoltre, è estremamente versatile: non è difficile immaginare questo tipo di pavimento abbinato praticamente a qualsiasi stile di arredamento.

È importante, al momento dell’acquisto, fare attenzione ad alcuni piccoli dettagli che possono essere rivelatori di un gres di prima qualità. Ad esempio, le finiture sui bordi delle piastrelle devono essere prive di imprecisioni, mentre le piastrelle stesse devono avere all’incirca la stessa dimensione (sono ammesse solo leggere differenze). Per quanto riguarda l’aspetto cromatico, è possibile che siano presenti delle piccole discontinuità, ma la piastrella deve avere un colore quanto più uniforme possibile.