La Casa Azul, i segreti della dimora di Frida Kahlo

Situata in uno dei sobborghi di Città del Messico, la splendida Casa Azul fu la dimora di Frida Kahlo ed è oggi il museo dedicato alla vita della celebre artista

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Frida Kahlo è una delle più celebri artiste messicane del secolo scorso, una pittrice di grandissimo talento conosciuta in tutto il mondo. Nella sua città natale c’è un luogo davvero speciale dedicato alla sua memoria: si tratta della Casa Azul, la dimora in cui l’artista nacque e trascorse gran parte della sua vita, inclusi gli ultimi anni prima della morte. Oggi è diventata una casa museo, che raccoglie alcune delle più belle opere d’arte da essa realizzate. Andiamo alla scoperta dell’incredibile storia della Casa Azul e dei suoi segreti.

Dove si trova la Casa Azul

Nata a Città del Messico, Frida Kahlo trascorse qui tutta la sua vita: la casa in cui vide la luce si trova nel quartiere periferico di Coyoacán, che all’epoca era ancora una zona rurale, molto distante dal centro urbano. La Casa Azul, in particolare, è situata nell’area di Colonia del Carmen. Già nei primi anni del ‘900 era considerata una zona intellettuale e d’avanguardia, ospitando alcune delle abitazioni di grandi artisti come Salvador Novo e Dolores del Rio. La casa di Frida Kahlo è all’angolo tra Londres e Allende Street, e deve il suo nome alle affascinanti pareti blu cobalto – per questo è conosciuta come Casa Azul.

La Casa Azul, la storia della dimora

La piccola casa dalle pareti blu venne costruita nel 1904, su terreni appartenenti all’antica Hacienda del Carmen, di proprietà dei carmelitani in epoca coloniale. In quel periodo, il quartiere di Coyoacán – pur appartenendo a Città del Messico – non era ancora parte dell’espansione urbana della città. Nel corso degli anni ’20, tuttavia, la zona divenne popolare tra artisti e intellettuali, grazie soprattutto alla fondazione della Escuela de Pintura al Aire Libre (scuola di pittura all’aperto). Frida Kahlo vi nacque nel 1907: i suoi genitori, il papà Guillermo Kahlo Kaufmann e la mamma Matilde Calderón y González, l’avevano acquistata poco prima.

Frida vi trascorse tutta la sua infanzia, costellata di momenti difficili. Affetta da spina bifida, nel 1913 visse la rivoluzione messicana (sua madre forniva rifornimenti all’esercito di Zapata dalle finestre) e qualche anno dopo, nel 1918, vi passò la sua convalescenza dopo aver contratto la poliomielite. A 18 anni, la giovane donna fu coinvolta in un drammatico incidente tra l’autobus in cui viaggiava e un tram, rimanendone gravemente ferita. Rimase confinata a letto per circa due anni con le gambe fratturate e il busto ingessato, e in questo periodo iniziò a dipingere per passare il tempo.

Lo studio di Frida Kahlo
Fonte: Getty Images
Lo studio di Frida Kahlo, nella Casa Azul

Fu dunque la sua camera nella Casa Azul a veder nascere il genio di Frida, il luogo in cui ebbero luogo i primi palpiti del suo fervore artistico. Alcuni anni dopo, la pittrice conobbe Diego Rivera e si innamorò di lui, invitandolo presso la sua dimora per vedere i dipinti che aveva realizzato. L’uomo iniziò così a frequentare la casa, e nel 1929 i due si sposarono. Frida si trasferì in un appartamento sul Paseo de la Reforma, ma Diego continuò a pagare il mutuo della famiglia per mantenere la Casa Azul. Questa rimase comunque un punto di riferimento importante per la Kahlo, nonostante visse per diversi anni tra Città del Messico e l’estero.

Nel periodo in cui Frida fu lontana da casa, l’abitazione divenne il rifugio di Leon Trotsky e di sua moglie Natalia Sedova, in fuga dal regime staliniano in Russia. I due se ne andarono nel 1939, e poco dopo l’artista si trasferì nuovamente nella Casa Azul insieme a suo marito. Fu quest’ultimo ad ordinare la costruzione di una nuova ala, dove vennero realizzati lo studio e la camera da letto di Frida. Anche gli esterni subirono una vera rivoluzione, dallo stile francese originale a quello che conosciamo oggi. Dopo la morte di suo padre avvenuta nel 1941 (sua madre se n’era già andata da alcuni anni), Frida ereditò la casa e vi rimase assieme a Diego.

La donna vi morì nel 1954, all’età di appena 47 anni, e qui ebbe luogo la sua veglia funebre. Il marito Diego, qualche anno dopo, donò la Casa Azul alla nazione e istituì una fondazione per la sua conservazione. Nacque così la casa museo di Frida Kahlo, dedicata alla sua vita e alle sue opere. Se per alcuni anni rimase pressoché ignorato, non essendo all’epoca l’artista molto apprezzata, nel corso degli anni ’80 e ’90 divenne metà di moltissimi turisti. Oggi il museo è il più visitato di Coyoacán e uno dei più visitati di Città del Messico.

La casa museo di Frida Kahlo

La Casa Azul è costruita attorno ad un cortile centrale e si estende su ben 800 metri quadrati: disposta su due piani, ospita un’ampia cucina, una grande zona pranzo, diverse camere da letto e l’ala dedicata a Frida Kahlo, con la sua camera e il suo studio. Molto particolari sono le decorazioni originali, come l’atrio che presenta un mosaico in pietra naturale o la zona più recente, costruita da Diego Rivera, dove le pareti sono addobbate con conchiglie marine e specchi. Il cortile accoglie una piramide a gradoni, una fontana e una grande vasca.

La cucina di Frida Kahlo
Fonte: Getty Images
La cucina della casa museo di Frida Kahlo

Cosa vedere alla Casa Azul

La casa museo di Frida Kahlo è composta da 10 sale. La prima, al piano terra, contiene alcune delle opere minori dell’artista: era l’ambiente in cui lei e suo marito accoglievano gli ospiti. La seconda e la terza sala sono dedicate agli effetti personali di Frida e ad alcune opere di Diego Rivera. La quarta sala contiene dipinti contemporanei di artisti come Paul Klee e José Maria Velasco, mentre la quinta ospita grandi statue di cartapesta. La cucina e la sala da pranzo rappresentano invece la sesta e la settima stanza: sono in classico stile messicano, piene di pentole in terracotta, piatti, bicchieri e utensili artigianali.

L’ottava sala è la camera da letto di Diego, con i suoi abiti da lavoro ancora appesi ad un attaccapanni. Ci sono numerosi oggetti di arte popolare e ben 2.000 dipinti votivi del periodo coloniale. Al piano superiore, le ultime due stanze ospitano la camera da letto e lo studio di Frida, contenenti ancora i mobili originali. In un angolo sono esposte le ceneri dell’artista in un’urna, assieme a numerosi oggetti personali. Nella stanza sono presenti anche un corsetto in gesso come quello che fu costretta ad indossare dopo l’incidente e la sedia a rotelle con cui si spostava durante la convalescenza.