Con l’estate entrata nel suo culmine e l’arrivo delle vacanze, è naturale pensare di più alla forma fisica. Farlo significa, per forza di cose, prendere in considerazione diversi cambiamenti nella propria alimentazione. Tra questi, è possibile citare la dieta a basso contenuto glicemico, un regime alimentare che si basa su alimenti con valore di IG contenuto.
Questo approccio all’alimentazione ha diverse ripercussioni positive sulla salute. Ricordiamo per esempio che aiuta a perdere peso e a tenere sotto controllo il colesterolo. Degno di nota a tal proposito è uno studio pubblicato nel 2007 e condotto da un’equipe attiva presso gli Hospices Civils di Lione. L’equipe in questione, dopo aver reclutato un campione di 38 pazienti, ha scoperto che la dieta a basso indice glicemico è in grado di influire in maniera positiva sul profilo lipidico e sul calo ponderale (risultati ottenuti a un follow up di 5 settimane).
In questo periodo dell’anno, diventa particolarmente sentita l’esigenza di sgonfiare la pancia, ottimizzando l’attività intestinale. A tal proposito, può rivelarsi utile una dieta ricca di acqua e fibre. Quando la si nomina, però, è necessario ricordare la personalizzazione. Come evidenziato dagli esperti del gruppo Humanitas, ad alcune persone l’integrazione non mirata di fibre può addirittura fare male (questo è il caso di chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile). Alla luce di ciò, è il caso di aggiungere le fibre alla dieta in maniera ragionata, optando, se possibile, per quelle insolubili. Tra queste, è possibile citare la cellulosa, che si può trovare nella crusca, ma anche la lignina.
Per migliorare la qualità della propria dieta, è il caso di prendere in considerazione anche le proprietà delle spezie. Tra le principali compare la paprica. Ricca di antiossidanti – come per esempio la vitamina E – è anche fonte di vitamina B6 e di ferro. Quando si parla dei suoi benefici, è importante chiamare in causa la capsaicina, principio attivo del peperoncino – la paprica è ottenuta dalla sua macinazione – che aiuta a proteggere il nostro organismo dai danni dei processi infiammatori e a contrastare, grazie alle sue peculiarità gastro-protettive, i problemi digestivi.
I benefici della paprica sono stati più volte al centro dell’attenzione scientifica. Interessante in merito è uno studio condotto nel 2016 da un’equipe attiva presso la Ewha Womans University di Seoul, esperti che si sono concentrati sul potenziale terapeutico della capsaicina nel dolore e in altre malattie.
In estate, si punta molto anche a combattere la ritenzione idrica. Per contrastarla e sfoggiare gambe sane, come evidenziato dalla Dottoressa Marilù Mengoni, biologa nutrizionista e psicologa, è consigliabile prediligere un’alimentazione a prevalenza crudista, utile sia per assumere i nutrienti giusti, sia per contrastare l’acidificazione dell’organismo. Fondamentale è mettere al bando i cibi raffinati, dando invece spazio ai cereali vivi. Un altro trucco prevede il fatto di iniziare la giornata bevendo un bicchiere di acqua e limone. Da non dimenticare è anche il fatto di cominciare il pranzo e la cena con verdura cruda.
Come sopra ricordato, per migliorare la qualità della propria alimentazione è opportuno fare attenzione alle dosi di carboidrati. Considerare questo aspetto significa, per esempio, valutare le alternative alla pasta. Tra queste è possibile citare gli spaghetti di zucca, ottima fonte di vitamina A, vitamina K e vitamina C. Quando si parla di alternative alla pasta, è opportuno fare riferimento anche agli spaghetti di zucchine.
Aggiungere questi piatti alla propria dieta permette di apprezzare diversi benefici. Come evidenziato da uno studio brasiliano del 2008 che ha preso in considerazione la situazione di 80 soggetti adulti, aggiungere alimenti vegetali alla propria dieta consente di apprezzare risultati importanti per quanto riguarda il calo ponderale.
Concludiamo con un veloce riferimento a un altro alleato speciale della forma fisica: lo yogurt greco. Tra i motivi per cui fa bene alla salute è possibile citare innanzitutto la ricchezza in proteine che, come ricordato da uno studio del 2015 condotto presso l’Università del Missouri e pubblicato sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition, possono aiutare a migliorare la gestione della fame e i fattori di rischio cardiometabolico. I consigli appena elencati dovrebbero essere concretizzati solo dopo aver consultato il proprio medico curante.