Dieta, le migliori della settimana dal 18 al 24 maggio

Con l'approssimarsi dell'estate, è ancora più importante scegliere quello che si mangia nell'ottica della perdita di peso e del mantenimento della bellezza della pelle

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Con l’estate sempre più vicina e gli ultimi mesi passati all’insegna della sedentarietà, mangiare bene è ancora più importante e non solo per il peso. Come ricordato dal Dottor Mario Lanzetta, l’alimentazione di qualità aiuta anche a prevenire i dolori articolari.

Quali sono i consigli più validi al proposito? Innanzitutto la moderazione nel consumo di carne, che grazie alla presenza di acido arachidonico crea un ambiente utile alla proliferazione di sostanze pro-infiammatorie.

Attenzione anche alla quantità di zucchero, la cui assunzione, come ben si sa, provoca picchi di insulina che hanno un impatto negativo sulla salute delle articolazioni. Per dolcificare si può ricorrere ad alternative più sane, come per esempio lo sciroppo d’agave.

Fondamentale è andarci piano anche con il sale, che provoca ritenzione idrica e, di riflesso, gonfiore alle articolazioni. Spazio invece ad alimenti di origine vegetale, molto utili per tenere sotto controllo l’infiammazione, ai cereali integrali, avena in particolare, al pesce azzurro, alla soia e alle spezie.

Per tenere bassi i livelli di zucchero nel sangue e prevenire i picchi glicemici è molto utile anche l’aceto di mele. Impiegato in cucina da tempo immemore, come ricordato da diversi studi – tra i quali è possibile citare un lavoro di ricerca condotto in Giappone nel 2005 da un’equipe attiva presso il Central Research Institute del Mizkan Group Corporation di Handa – può favorire la riduzione del rapporto tra insulina e glucagone.

Quando si parla di dieta sana, una piccola parentesi deve essere dedicata alla bellezza della pelle e alla prevenzione di problematiche come l’acne. Questo disturbo, comune a un ampio numero di persone, può essere scatenato da un eccesso di insulina nel sangue, condizione che innesca un’eccessiva produzione di sebo.

Come dimostrato da uno studio del 2007 condotto da un team della RMIT University di Melbourne (Australia), una dieta a basso contenuto glicemico e caratterizzata da un’alta quantità di proteine può aiutare ad attenuare l’acne (risultati osservati a un follow up di 12 settimane).

Un altro aspetto degno di approfondimento e relativo alla dieta sana in queste settimane pre estive riguarda il digiuno. Fa bene o male? Prima di tutto, è il caso di rammentare che esistono numerose tipologie di digiuno. Si parla infatti di digiuno intermittente e di dieta mima digiuno, giusto per fare alcuni esempi.

Come evidenziato dal Dottor Salvatore Simeone, esperto di medicina quantica e di biologia integrata, i risultati si ottengono solo con il digiuno vero, capace di favorire lo stato di chetosi. In questo caso, si parla di una pratica che, a detta dell’esperto, comporta numerosi benefici, dalla lotta contro lo stress ossidativo fino all’eliminazione dell’acidosi metabolica.

Ogni quanto approcciarsi al digiuno? Secondo il Dottor Simeone, scegliere questa pratica per 2 notti – cenare la domenica e rimangiare martedì a colazione – ogni 15 giorni circa, ovviamente sotto controllo medico, permette di apprezzare vantaggi notevoli per la salute.

Proseguendo con i consigli per migliorare la propria dieta in vista dell’estate, un doveroso cenno deve essere dedicato alle fibre, in particolare quelle solubili. Come ricordato dal cosiddetto IRAS Study, condotto da un team della Wake Forest University School of Medicine nel 2012, l’assunzione di fibre solubili, associata alla pratica di attività fisica intensa, è collegata a un minor rischio di sviluppare grasso viscerale (risultati ottenuti su un campione di 1.154 individui).

In questo periodo, per motivi che variano da persona a persona, può capitare anche di soffrire più del solito di mal di testa. Come ovviare al problema? Fondamentale è specificare che dall’alimentazione può arrivare un grande aiuto.

Come rammentato dal Dottor Cherubino Di Lorenzo, la dieta chetogenica, protocollo alimentare applicato più volte nel trattamento dell’epilessia farmaco-resistente, può favorire la riduzione delle crisi di cefalea.

Da non dimenticare, in ogni caso, è l’importanza di mettere nel piatto cibi dalla forte efficacia antiossidante. Tra questi è possibile citare le pesche. Deliziosamente zuccherine e perfette per lo spuntino, come specificato dagli esperti di Humanitas sono caratterizzate dalla presenza di vitamina C, vitamina A, alleata preziosa dell’efficienza della vista, e vitamina E. Concludiamo ricordando che, prima di mettere in atto i consigli elencati in queste righe, è opportuno chiedere informazioni al proprio medico di fiducia.