Tatuaggi a colori vietati? Facciamo chiarezza sulle indicazioni dell’UE

Ti stai chiedendo se i tatuaggi a colori sono vietati? Vediamo nel dettaglio le indicazioni dell’UE a riguardo

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Il tatuaggio è una tecnica di decorazione molto antica che nel corso dei decenni ha subìto numerosi cambiamenti e migliorie. Da sempre considerato come una forma d’arte, nonché espressione della propria personalità, è, anche per questo, molto apprezzato. Infatti, attualmente, il numero di persone nell’UE portatrici di tatuaggi è in aumento, soprattutto tra i giovani.

Negli ultimi mesi poi, la “presunta” notizia secondo cui l’UE vieterebbe i tatuaggi a colori ha alzato un polverone ma anche dubbi e perplessità da parte di coloro che avevano in programma di farsi un tatuaggio. Ma cosa c’è di vero? Facciamo chiarezza sull’argomento.

Come funziona un tatuaggio

I tatuaggi, in bianco e nero e/o colorati come anche il trucco permanente, vengono eseguiti in centri specializzati da personale qualificato che deve fare uso di una strumentazione apposita. Il disegno scelto viene realizzato perforando lo strato superficiale cutaneo per mezzo di un ago (o anche attraverso altre tecniche come il microblading con cui si tatuano le sopracciglia) e iniettando l’inchiostro nel derma, ovvero uno strato più profondo della pelle.

La pelle subisce dunque una lesione, che deve essere trattata in modo corretto per evitare infezioni, e le miscele utilizzate per i tatuaggi vengono assorbite dall’organismo. Nella gran parte dei casi i coloranti restano nell’area in cui è stata somministrata la miscela, rendendo così il tatuaggio visibile.

Rischi dei tatuaggi colorati (e non solo)

Trattandosi di una pratica che fa uso di strumenti, aghi, inchiostri, applicati direttamente sulla pelle, è importante ricordare che si può andare incontro a possibili rischi sanitari. Questi ultimi sono legati, ad esempio, all’eventuale uso di utensili non adeguatamente igienizzati o ancora alle sostanze contenute all’interno degli inchiostri. Come sottolineato dal Centro Nazionale Sostanze Chimiche, prodotti Cosmetici e protezione del Consumatore, la permanenza per periodi molto lunghi nel derma di inchiostri colorati, comporta un’esposizione alle sostanze contenute all’interno degli inchiostri.

Nello specifico, le miscele adibite per i tatuaggi hanno all’interno:

  • solventi;
  • coloranti;
  • conservanti;
  • addensanti;
  • stabilizzanti;
  • regolari del pH;
  • agenti umettanti.

Tuttavia, gli ingredienti solubili presenti nella miscela possono distribuirsi nell’intero organismo esponendo la cute e anche gli organi agli effetti delle sostanze solubili, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la salute.

Inoltre, condizioni come ad esempio l’esposizione solare, possono provocare altresì il rilascio di sostanze chimiche non sicure dalla zona del corpo dove è collocato il tatuaggio.

Si tratta di indicazioni presenti all’interno del Regolamento (UE) 2020/2081 approvato il 14 dicembre 2020. Questo documento infatti, modifica l’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda le sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi o trucco permanente.

Inoltre, il Regolamento UE di cui sopra (entrato in vigore dal 4 gennaio 2022) non permette più l’utilizzo dei pigmenti colorati contenenti isopropanolo. Si tratta di una sostanza ritenuta potenzialmente cancerogena e presente in diversi pigmenti per inchiostri da tatuaggi (compreso il trucco permanente) al fine di renderli sterili. L’isopropanolo quindi, può rappresentare un rischio per la salute dal momento che l’inchiostro viene assorbito dalla pelle (in virtù della tecnica del tatuaggio) e inoltre, potrebbe provocare reazioni allergiche.

Quali sono i colori dei tatuaggi vietati

Per essere precisi, non sono i colori a essere vietati, piuttosto i pigmenti (ben 27) che contengono isopropanolo. Il colore nero invece, non è interessato da questo provvedimento perché la sostanza oggetto di divieto è contenuta, in questo caso specifico, in quantità esigue.

Tuttavia, nel periodo compreso tra la data di approvazione del regolamento UE, (fine dicembre 2020) all’entrata in vigore dello stesso (4 gennaio 2022), i professionisti che operano nel campo dei tatuaggi hanno avuto modo di adoperarsi per trovare prodotti alternativi con quantità di isopropanolo in linea con il nuovo regolamento. Fanno eccezione però:

  • il pigment blue 15:3
  • il pigment green 7.

Al momento infatti, non sono state trovate soluzioni alternative per questi 2 pigmenti che potranno essere ancora utilizzati fino al 4 gennaio 2023.

Norme di sicurezza

Come anticipato, fare un tatuaggio può comportare alcuni rischi per la salute. Ecco perché è assolutamente importante affidarsi a un tatuatore professionista che deve essere in grado di fornire informazioni sugli inchiostri che utilizzerà e sulla loro provenienza, i dati del fornitore degli inchiostri stessi, gli eventuali rischi a cui si potrebbe andare incontro. Il consiglio dunque, è di porre tutte le domande che si ritengono opportune e di affidarsi ad un centro specializzato in grado di rilasciare un certificato contenente:

  • la data in cui è avvenuto il tatuaggio
  • il rispetto delle norme igieniche
  • l’utilizzo di strumenti sterilizzati, tra cui aghi e guanti.

Inoltre, è bene assicurarsi che il centro a cui ci si vuole rivolgere sia provvisto di un attestato rilasciato dall’Asl che ne certifichi l’idoneità igienico-sanitaria e farsi mostrare corsi e abilitazioni del tatuatore. In più, come previsto dalla legge, sarà necessario firmare un consenso informato.