Occhio di pernice: cos’è, cause e rimedi naturali

Cos'è e come si presenta l’occhio di pernice, quali sono le cause e come curarlo al meglio attraverso rimedi naturali

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è l’occhio di pernice e come riconoscerlo

L’occhio di pernice è una piccola ulcerazione che si forma a lato delle dita dei piedi, negli spazi interdigitali, di solito nel quarto spazio interdigitale. La lesione si presenta come un assottigliamento della pelle con progressiva scomparsa della vascolarizzazione capillare. Il termine medico per questa manifestazione cutanea è tiloma e viene classificata come una vera e propria lesione ipercheratosica (ndr. lesione caratterizzata dall’ispessimento dello strato più esterno dell’epidermide). Al centro della lesione si forma in genere un puntino nero che consente di distinguere l’occhio di pernice dal comune callo. Il punto scuro conferisce alla lesione una certa somiglianza con un occhio umano, da cui deriva il termine con cui viene comunemente chiamata questa lesione.

La pelle si presenta spessa e dolorante al tatto per via del cosiddetto fittone corneo che va a toccare le fibre nervose sensibili al dolore, e proviamo appunto quel famoso fastidio che caratterizza l’occhio di pernice. Il dolore ci fa accorgere del problema e si accompagna a un aumento della sensibilità, prurito, sensazione di calore e fastidio generale.

In alcuni casi, l’occhio di pernice viene scambiato per una verruca, ma la differenza netta sta nel fatto che la verruca deriva da un’infezione del virus del Papilloma Umano (HPV). Generalmente l’occhio di pernice, come abbiamo visto, è manifestazione cutanea compare accompagnata a dolore e si presenta come una chiazza bianca, molle o dura, al cui interno c’è uno strano puntino nero. Per accertarsi se si tratta di verruca o tiloma a livello medico si va ad asportare l’ipercheratosi; nel caso di una verruca, dopo aver asportato la parte superficiale dell’ipercheratosi si trova un tessuto molle e facilmente sanguinante, mentre se si tratta di tiloma a uno stato grave si continua ad asportare materiale cheratinico duro.

L’occhio di pernice non guarisce in modo spontaneo e spesso tende a peggiorare con il tempo. In alcuni casi l’occhio di pernice può portare a un’infezione che può raggiungere l’osso, oppure può essere interessato da una sovrainfezione micotica, che si verifica in genere in presenza di umidità Generalmente si interviene con un trattamento medico e, in caso di fallimento, con trattamento chirurgico.

Cause occhio di pernice

Cause dell’occhio di pernice

La causa per cui si forma l’occhio di pernice è lo sfregamento tra le dita. Nella maggior parte dei casi, l’attrito dipende dalla conformazione di una o due dita dei piedi vicine tra loro: tale deformazione, congenita o acquisita, determina uno sfregamento che porta alla formazione dell’occhio di pernice. La frizione continua tra le due dita dei piedi provoca inizialmente una reazione cutanea che porta a ipercheratosi, cioè un ispessimento della pelle. L’ipercheratosi è data da una sovrapproduzione di cheratina a livello dello strato corneo, lo strato più esterno dell’epidermide. Il fenomeno che porta a produrre più cheratina da parte della pelle è una risposta a un danno cellulare e serve a rendere la pelle più spessa e resistente. L’ipercheratosi si verifica quindi ogni volta che la pelle è sottoposta a pressioni ripetute, a scopo protettivo: altre lesioni dei piedi caratterizzati da ipercheratosi sono ad esempio calli e duroni, oltre all’occhio di pernice.

Se però la frizione persiste o addirittura peggiora, segue un nuovo stadio nella formazione dell’occhio di pernice che consiste nell’assottigliamento della pelle e nella formazione di una lesione. A questo punto l’occhio di penice può infettarsi ed essere anche soggetto a micosi, nel caso in cui sia presente sufficiente umidità; le infezioni micotiche possono sopraggiungere, ad esempio, se non si asciugano con cura i piedi dopo averli lavati o se si indossano calzini umidi. L’infezione può anche raggiungere l’osso e portare a un processo infiammatorio noto come osteite. Dopo l’assottigliamento della pelle, la lesione si colora di scuro con formazione di un punto scuro che ricorda un occhio, da cui il nome di questa manifestazione cutanea.

Una deformazione delle dita tale da determinare la comparsa dell’occhio di pernice può essere congenita, ma spesso si verifica con l’avanzare dell’età o a causa di abitudini scorrette. La deformazione delle dita dei piedi può essere ad esempio data dall’uso di calzature scomode o troppo strette, in particolare sulla punta. Scarpe non adeguate possono infatti costringere le dita dei piedi in posizioni innaturali. Le scarpe rigide o troppo scomode sono tra le prime cause dell’occhio di pernice, ma anche un attrito dato ad esempio da un calzino troppo “soffocante” o scarpe allacciate troppo strette che producono uno sfregamento tra le dita dei piedi. Quando il piede è molto magro e le scarpe sono strette le ossa prominenti potrebbero creare questo problema.
Anche le ossa che a seguito di una gestione del carico hanno assunto una forma anomala rispetto alla conformazione che dovrebbero avere, possono causare l’occhio di pernice, specie se le difese immunitarie sono basse. In questa categoria ricadono le dita a martello o il “famigerato” alluce valgo. Molti di questi problemi determinano la perdita dell’arcata trasversale o generano alterazioni osteoarticolari che derivano da una postura scorretta e quindi un forte sbilanciamento tra le catene muscolari. Per evitare che il problema peggiori e che si sovraccarichino ulteriormente diverse strutture osteoarticolari e tendinee va rivista tutta la gestione del peso, dall’anca al ginocchio fino alla caviglia.

Cosa fare

Per trattare con successo l’occhio di pernice è necessario eliminarne la causa. Dato che a provocare la formazione della lesione è lo sfregamento tra le dita, occorre indagare sui motivi che creano attrito tra le dita dei piedi. Tra i rimedi intuitivi, sarebbe bene evitare di indossare calzature scomode o che vanno a stressare il piede e iniziare a farsi domande su quel che riguarda il nostro livello di igiene globale. Se il problema fosse legato all’appoggio del piede conviene andare a rivedere in modo importante la postura ed eventualmente provvedere con esercizi specifici con palla da tennis o momentanea soletta per riprendere un appoggio giusto e una gestione della massa idonea.

Se però l’occhio di pernice è provocato da una deformità delle dita dei piedi è necessario rivolgersi al medico, meglio se specializzato in ortopedia. In base alla situazione e alla gravità del problema, il medico deciderà quale tipo di trattamento è il più indicato. Il medico può decidere anche di eliminare l’occhio di pernice ma, in questo caso, è possibile che si verifichino recidive, se non viene corretta la causa alla base della formazione della lesione. In alcuni casi per escludere che l’occhio di pernice si ripresenti, potrebbe essere sufficiente indossare appositi supporti ortopedici che consentono di separare le dita o correggerne una lieve deformità, così da evitare l’attrito. Esistono ad esempio dei semplici supporti in silicone, anche medicati con sostanze emollienti, utili per ridurre l’attrito e ammorbidire la pelle ispessita. Quando è possibile, i supporti vengono indossati tutto il giorno, altrimenti si può valutare di utilizzarli solo per alcune ore della giornata o solo durante la notte.

Se la deformità delle dita non può essere corretta con tali strumenti, il medico può valutare un intervento chirurgico correttivo per evitare che l’occhio di pernice si ripresenti nel tempo o si aggravi; a volte non sono necessarie pratiche particolarmente invasive ma può bastare un intervento di chirurgia percutanea mininvasiva. Attraverso questo tipo di intervento, il chirurgo ortopedico esegue piccole incisioni di quattro-cinque millimetri grazie cui riesce a raggiungere le strutture più profonde ed effettuare le opportune correzioni. Sicuramente si tratta di un metodo vantaggioso per risolvere l’occhio di pernice e prevenire che si riformi quando altri interventi medici falliscono. Infine, se l’occhio di pernice è interessato da infezione, l’ortopedico può ritenere opportuno valutare la presenza di infiammazioni alle ossa attraverso la radiografia.

Rimedi naturali occhio di pernice

Rimedi naturali

Esistono anche rimedi naturali per alleviare il dolore e ammorbidire la pelle in caso di occhio di pernice. Chiaramente non si tratta di rimedi che vanno a lavorare sulle cause del problema, ma consentono di dare sollievo dai sintomi dolorosi. In alcuni casi, i rimedi naturali possono anche curare l’occhio di pernice ed evitare che si ripresenti; questo avviene se la manifestazione è di lieve entità e se non dovuta a deformazioni permanenti delle dita dei piedi. Se ad esempio l’occhio di pernice si è formato dopo aver indossato scarpe particolarmente strette e non ci sono deformità del piede o infezioni importanti, si può intervenire con rimedi naturali per eliminarlo. Se invece l’attrito è dato da una conformazione delle dita dei piedi che causano attrito, ovviamente è necessario correggere questo aspetto e i rimedi naturali serviranno solo a dare un momentaneo sollievo.

Ad esempio, per rinfrescare la zona infiammata, ammorbidire la pelle e ridurre il dolore, si può applicare sul sito della lesione del semplice gel di aloe vera. In commercio esistono gel puri di aloe di grado cosmetico; in alternativa, se si ha una pianta di aloe, è sufficiente prelevare una piccola porzione di foglia, tagliarla e applicare sull’occhio di pernice il gel al suo interno. Il gel d’aloe andrebbe applicato diverse volte al giorno ed è utile per le sue proprietà emollienti, rinfrescanti, antinfiammatorie e blandamente antisettiche.

Oltre al gel d’aloe altri ottimi rimedi naturali che possono donare molto sollievo sono anche la calendula e la camomilla da applicare sull’occhio di pernice sotto forma di gel o pomata, più volte al giorno. I fiori di calendula e quelli di camomilla possono essere anche aggiunti all’acqua del pediluvio.

Il pediluvio rientra tra i cosiddetti “rimedi della nonna” contro occhi di pernice, calli, duroni, perché consentono di ammorbidire la pelle e di rimuovere l’epidermide che risulta ispessita. I pediluvi possono essere effettuati anche tutti i giorni utilizzando con acqua calda e sale oppure acqua calda e bicarbonato di sodio. All’acqua del pediluvio si possono anche anche aggiungere due o tre gocce di olio essenziale di lavanda o di limone oppure infuso di calendula, lavanda, camomilla, come già detto. Gli oli essenziali puri e le piante che li contengono hanno anche azione antimicotica, dunque sono utili per prevenire eventuali infezioni micotiche che potrebbero verificarsi quando si hanno lesioni ai piedi.

Il piede andrebbe tenuto a mollo per almeno 30 minuti per andare ad ammorbidire totalmente la zona interessata. Dopo il pediluvio è possibile cercare di eliminare la parte ispessita della pelle agendo delicatamente con un’apposita limetta o con la pietra pomice. Attenzione poi ad asciugare con cura i piedi anche nelle zone tra un dito e l’altro e a indossare calze, calzini e calzature solo quando la pelle è ben asciutta: come abbiamo già visto, l’umidità crea un ambiente favorevole alla crescita di funghi che possono dare luogo a micosi ai piedi. L’ideale sarebbe asciugare i piedi con del talco o con del semplice amido di riso proprio per assorbire l’umidità in eccesso.

Spesso nel caso di occhio di pernice si usa la comune acqua ossigenata facendo un pediluvio con acqua calda e acqua ossigenata per poi andare a strofinare la pietra pomice o utilizzando una limetta si può andare a togliere l’ispessimento della pelle.

Tra i rimedi popolari contro l’occhio di pernice troviamo poi l’applicazione di aglio: l’aglio ha azione antisettica e si utilizza tagliato e strofinato sulla lesione per sfiammare la pelle e prevenire infezioni. Altro rimedio popolare prevede invece di sfregare una fetta di limone sull’area colpita, successivamente, applicare un impacco a base di camomilla da lasciare agire per una o due ore. Anche il limone ha una blanda azione antisettica dunque, come l’aglio, potrebbe aiutare a prevenire infezioni nella zona in cui si è formato l’occhio di pernice. Il rischio legato all’uso di aglio, limone o altri ingredienti naturali dall’azione aggressiva, è però quello di irritare ulteriormente la zona, soprattutto se si ha la pelle delicata. Per allontanare il rischio di possibili infezioni, meglio utilizzare nel lavaggio quotidiano dei piedi un sapone antibatterico e antimicotico.

Infine, è importante non trattare l’occhio di pernice con prodotti per i calli, per le verruche o per altri prodotti normalmente impiegati per il trattamento di problematiche simili a carico dei piedi. Spesso, infatti, questi prodotti contengono ingredienti leggermente caustici, anche naturali, che non sono adatti al trattamento dell’occhio di pernice. Sostanze irritanti potrebbero peggiorare la lesione che ha invece bisogno di essere trattata con rimedi calmanti, lenitivi ed emollienti in grado di ridurre il dolore, diminuire l’attrito e ammorbidire la pelle.