Papilloma Virus: tutto quello che devi sapere

Il Papilloma Virus è molto contagioso. Sono quindi fondamentali prevenzione e diagnosi precoce. Ne abbiamo parlato con l’esperta

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Serena Allevi

Editor specializzata in Salute & Benessere

Da sempre innamorata della scrittura e dei libri, lavora come editor e copywriter da circa vent’anni nel mondo del benessere a tutto tondo.

Il Papilloma Virus o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus molto diffuso che si trasmette attraverso i rapporti sessuali, anche non completi. Le probabilità di entrare in contatto con questo virus sono talmente elevate che le stime ufficiali evidenziano come 8 donne sessualmente attive su 10 sperimentino un’infezione da Papilloma virus almeno una volta nella vita. Essendo a trasmissione sessuale, l’infezione da HPV può colpire anche gli uomini, provocando la formazione di condilomi (o verruche) genitali, anche se la possibilità che l’infezione si evolva in tumore è piuttosto rara.

Se nella maggior parte dei casi la risposta immunitaria dell’organismo è in grado di far regredire il virus all’incirca in un anno/un anno e mezzo, qualora si entri in contatto con i tipi di Papillomavirus più ad alto rischio, esiste la possibilità che, sul lungo periodo, l’infezione evolva in tumore. Oltre all’importanza dei controlli periodici (Pap test e HPV test), per proteggersi efficacemente dai ceppi più problematici è possibile ricorrere ad un vaccino, consigliato non solo a giovani e adolescenti ma anche in età adulta.

Abbiamo parlato di Papilloma Virus con la Dott.ssa Graziana Ascani, specialista in Ostetricia e Ginecologia.

Cos’è

«Il Papilloma è un virus contagioso e ad alta diffusibilità. Come tutti i virus, il Papilloma Virus si trasforma e, così facendo, ha generato un numero elevato di ceppi. Questi ultimi non sono tutti uguali, ma si dividono in diversi gruppi. Un gruppo viene definito “a rischio elevato” nel caso in cui comprenda quei ceppi di HPV che negli anni, se non controllati, possono trasformarsi in forme tumorali del collo dell’utero o dei genitali esterni maschili (ndr. è il caso, per esempio, dei tipi 16 e 18, responsabili da soli del 70% dei tumori dell’utero), mentre vengono definito “a basso rischio” i ceppi che generano condilomi acuminati, più visibili ma meno a rischio di trasformazione tumorale» continua l’esperta.

Sintomi e diagnosi

Il Papilloma Virus non sempre dà sintomi specifici. «I ceppi a basso rischio, come i tipi 6 e 11, sono a elevata diffusibilità e sono visibili attraverso per esempio i condilomi (quindi più facilmente diagnosticabili). I ceppi ad alto rischio, invece, possono essere individuati anche perché danno una sintomatologia simile a quella della cistite (per esempio, bruciore alla minzione). Quando si hanno sintomi simili a quelli della cistite e l’urinocoltura è negativa, consiglio quindi di approfondire con la ricerca del virus» spiega la Dott.ssa Ascani.

«La diagnosi del Papilloma Virus avviene solitamente a seguito di una positività riscontrata nel Pap test o nell’HPV test durante la visita ginecologica di controllo, a cui in genere segue un’indagine strumentale più approfondita, la colposcopia, che attraverso l’osservazione del collo dell’utero ne può rilevare i segni tipici. La colposcopia, peraltro, permette di scovare l’HPV anche in un collo dell’utero che apparentemente sembra sano, per questo andrebbe inserita nella visita ginecologica di routine» prosegue l’esperta.

«Per quanto riguarda la differenza tra Pap test e HPV test, invece, se il primo rileva la lesione già causata dal Papilloma Virus ma non la presenza del virus, l’HPV test consente di individuare, attraverso la metodica biomolecolare, la presenza di DNA virale. Questo significa che, anche con un Pap test negativo, si può essere portatrici di HPV» continua l’esperta.

Proprio la maggiore sensibilità dell’HPV test rispetto al Pap test rende maggiormente consigliabile effettuare l’HPV test nelle donne di età superiore ai 30 anni, in quanto nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti ma regrediscono spontaneamente in un’alta percentuale di casi.

Come si trasmette e come ci si protegge

Il Papilloma Virus è piuttosto contagioso, per questo è così diffuso. «Si trasmette per via sessuale ma anche a livello ambientale, dunque per contatto. Alcuni esempi di contagio ambientale: bagni in condivisione, spogliatoi, panche della palestra…» specifica la Dott.ssa Ascani.

Per quanto riguarda le modalità di prevenzione del contagio da Hpv, profilattico e igiene intima sono di primaria importanza. «Dal contagio da Papilloma Virus ci si protegge utilizzando il preservativo per tutta la durata del rapporto. Questo per quanto riguarda la trasmissione per via sessuale. Riguardo, invece, alla trasmissione ambientale, ci si protegge usando le norme igieniche basilari. Dunque: evitando di condividere oggetti di uso personale e adottando comportamenti igienici che escludano il contatto con superfici e oggetti potenzialmente infetti» continua l’esperta.

«Inoltre, se si sa di aver avuto rapporti orali a rischio, consiglio una visita otorinolaringoiatrica con laringoscopia in modo da indagare il palato molle ed escludere la presenza di condilomi» spiega la dottoressa.

Colpisce anche gli uomini?

Il Papilloma Virus non è una prerogativa della salute femminile. «Certamente l’HPV colpisce anche la popolazione maschile. Se in una coppia, uno dei partner è stato contagiato da Papilloma Virus è fondamentale che informi l’altro, in modo che quest’ultimo possa sottoporsi ad un tempestivo controllo. Non è detto che anche il partner si contagi, questo dipende dal sistema immunitario di ciascun soggetto» precisa la Dott.ssa Ascani.

Vaccino per l’HPV

Un’ulteriore arma a nostra disposizione, per prevenire la diffusione di alcuni ceppi di Papilloma Virus, è il vaccino. «Sottoporsi al vaccino, a partire dai 12 anni di età (ndr. ovvero prima del “debutto” sessuale) è importante. Ed è consigliabile sia per i maschi sia per le femmine poiché embriologicamente maschio e femmina derivano dagli stessi elementi germinali e quindi presentano lo stesso rischio di trasformazione dei tessuti» conclude la Dott.ssa Ascani.

Attualmente sono disponibili tre vaccini contro l’HPV:

  • nonavalente, che protegge da nove tipi di HPV;
  • quadrivalente, che protegge da quattro tipi;
  • bivalente, che protegge da due tipi.

Tutti e tre i vaccini proteggono dai tipi 16 e 18 (da soli responsabili del 70% circa dei casi di tumore della cervice), mentre il vaccino nonavalente e quadrivalente proteggono anche dai tipi 6 e 11, che causano oltre il 90% delle verruche genitali.

L’Italia è stata uno dei primi paesi europei a offrire gratuitamente il vaccino per il Papilloma Virus alle ragazze, tra gli 11 e i 12 anni di età. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia della vaccinazione anti-HPV nelle donne fino ai 45 anni di età. Dal 2018, il vaccino è offerto anche ai ragazzi. Vi sono poi alcune Regioni e Province autonome che oggi danno la possibilità di ricevere gratuitamente il vaccino anche in altre fasce d’età. Si calcola che una campagna vaccinale di successo, in tal senso, possa prevenire più di 6500 casi di tumori.