L’infezione da HIV causa la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, nota come AIDS. Il responsabile, è un virus a RNA appartenente a una famiglia virale che riesce a replicarsi in modo unico.
Una volta contratta l’infezione, il soggetto può trasmettere il virus ad altre persone, anche se non sa di esserne affetto. Può infatti capitare di non avere sintomi anche per molto tempo e magari di rendersene conto solo quando si manifesta una malattia. Per scoprire se si è sieropositivi, è necessario sottoporsi al test relativo e intraprendere le cure adeguate.
Oggi, l’infezione da HIV può essere affrontata in modo diverso rispetto a quaranta anni fa. A fare la differenza sono le terapie e i farmaci che permettono ai pazienti di avere una qualità e una aspettativa di vita in linea con quelle di chi non ne è affetto.
Quello su cui (forse) bisogna ancora lavorare senza tregua è l’informazione e la sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani, nei confronti di questa infezione, dal momento che una minore comunicazione può esporli maggiormente al rischio di contrarla. Non è un caso che nel 2020 l’incidenza più alta si sia riscontrata nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 29 anni.
Molto spesso, la diagnosi arriva tardi quando sono già presenti sintomi di AIDS o quando il sistema immunitario è poco efficiente e questo compromette l’efficacia delle terapie e anche l’aspettativa di vita. Senza contare, che in questo modo, il virus continua a trasmettersi di persona in persona.
A conferma di ciò arrivano dati non propriamente incoraggianti e pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità: da oltre 3.000 nuove diagnosi che c’erano state nel 2018, si è passati a 1.300 nel 2020.
Come sottolineato dalla LILA – Lega Italiana per la lotta contro l’AIDS, le informazioni di base circa l’infezione da HIV sono scarse e confuse in tutte le fasce d’età, la percezione del rischio è insufficiente e inoltre, restano problematici il ricorso al test e l’utilizzo del preservativo.
Come si trasmette l’infezione da HIV e quali sono le possibili cure? Abbiamo approfondito l’argomento con il Dottor Norberto Ceserani, Medico specialista in Malattie infettive, Referente scientifico LILA.
Indice
Che cos’è l’infezione da HIV
«Si tratta di un’infezione causata da un virus, il virus dell’immunodeficienza umana, che colpisce elettivamente alcune cellule (i linfociti CD4+) che regolano il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario. Di conseguenza, chi ne è colpito presenta un progressivo calo delle proprie difese immunitarie che determina la comparsa di gravi complicanze di tipo infettivo e metabolico», spiega il dottore.
Sintomi
«L’infezione, subito dopo il contatto con il virus, può essere del tutto asintomatica (o in una minoranza di casi presentarsi con sintomi aspecifici). Può rimanere tale fino a fasi relativamente avanzate, quando poi, per effetto del deficit delle difese immunitarie, compaiono i sintomi propri delle infezioni che caratterizzano la fase avanzata della malattia, denominata AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita)», continua l’esperto.
Tra i sintomi che possono manifestarsi ci sono:
- fuoco di Sant’Antonio;
- febbre;
- anemia;
- chiazze bianche alla bocca;
- progressiva perdita di peso;
- diarrea.
Si possono poi sviluppare infezioni e patologie a carico di differenti organi, o anche tumori.
Come si trasmette
«Nella grande maggioranza dei casi si trasmette per via sessuale, tramite rapporti penetrativi non protetti, mentre sono da considerare a più basso rischio i rapporti orali (per chi pratica) e a rischio nullo pratiche come il bacio. Inoltre, è possibile una trasmissione parenterale (sangue-sangue) attraverso la condivisione di aghi/siringhe in persone che utilizzano sostanze per via endovenosa. È possibile anche una trasmissione verticale (dalla madre al prodotto del concepimento) durante la gravidanza, il parto o con l’allattamento», precisa il dottor Ceserani.
Come indicato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020, la maggior parte delle nuove diagnosi di infezione da HIV in Italia è dovuta a rapporti sessuali non protetti (88%).
Cure
«Oggi, la terapia dell’infezione da HIV è radicalmente cambiata. Disponiamo infatti di farmaci validi ed efficaci che hanno cronicizzato l’infezione azzerando la replicazione del virus, anche se questi farmaci non sono ancora in grado di eradicarlo. Pertanto oggi, l’aspettativa di vita delle persone con HIV non è diversa da quella della popolazione generale, come anche la loro qualità di vita, visto che le terapie attuali sono sempre più maneggevoli. Non è invece ancora disponibile un vaccino contro il virus HIV».
Come prevenire l’infezione da HIV
«I contraccettivi di barriera come il condom, sono un valido strumento di protezione nei confronti del virus e di altri patogeni a trasmissione sessuale. Inoltre, la stessa terapia antiretrovirale ha un ruolo preventivo in quanto è definitivamente dimostrato che una persona HIV-positiva che assume una terapia efficace (cioè la cui replicazione virale è azzerata), non è in grado di trasmettere il virus anche con rapporti non protetti. È il cosiddetto principio U=U (Undetectable=Untransmittable).
Infine bisogna ricordare la PrEP (Pre-Exposure Prophylaxis), cioè la possibilità, per una persona HIV-negativa che esercita comportamenti a rischio, di assumere sotto supervisione medica farmaci antivirali a scopo preventivo, azzerando in tale modo il rischio di contrarre il virus stesso. Una terapia antivirale efficace è anche in grado di impedire la trasmissione verticale del virus, mentre per quanto riguarda quella parenterale occorre evitare la condivisione di strumenti iniettivi», conclude l’esperto.
In conclusione quindi, l’infezione da HIV può essere prevenuta utilizzando contraccettivi come il preservativo, pensati, tra l’altro, proprio per evitare la trasmissione di infezioni per via sessuale. Ad ogni modo, resta fondamentale fare comunicazione e parlarne soprattutto con i più giovani, in modo da evitarne la trasmissione.