L’effetto dei nodi emotivi sul fisico

Scopri quali sono i nodi emotivi e le somatizzazioni che ti affliggono se soffri di questi problemi fisici

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

Pubblicato: 8 Settembre 2023 12:25

Quante volte dopo un trauma o un periodo di particolare scarico emotivo abbiamo notato l’insorgere di problematiche legate al fisico. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che esiste uno stretto legame proprio tra nodi emotivi e malesseri fisici. La nostra sfera psicologica sembra essere infatti strettamente correlata al corpo e, per questo motivo, emozioni sia positive che negative, così come stress e ansia si riflettono inesorabilmente sul nostro organismo tramutandosi in vere e proprie malattie.

La somatizzazione è un disturbo che ritrova la sua origine sia in una condizione di stress continuo e lunghi periodi di ansia magari anche correlati a problemi emotivi persistenti con una scarsa gestione degli stessi.

Le emozioni hanno un impatto importante sull’organismo. Ogni reazione che sviluppiamo rispetto a un determinato avvenimento, ogni tensione, viene registrata dal sistema neurovegetativo e dai neurotrasmettitori, dal sistema endocrino e dagli ormoni con le conseguenze del caso.

Ormai è assodato che corpo e mente siano connessi anche se per molti anni si pensava che tale legame non esistesse. Spesso capita che, quando si hanno sintomi fisici, una volta dal medico o dopo aver avuto i risultati delle analisi, non venga riscontrata alcuna patologia. La causa non si riesce a trovare ma il disturbo è presente e interferisce con la quotidianità della persona impattando sulla vita privata, sociale e anche lavorativa. Non si riesce a capire come sia possibile e, soprattutto, come poter risolvere il problema.

Tali sintomi vengono oggi definiti “disturbi da somatizzazione” e, in questi casi, la persona crede di avere una patologia fisica ma, a livello medico, non si riscontra alcuna causa tangibile e organica anche se i malesseri sono reali e presenti. Spesso la perpetua ricerca di una causa può portare frustrazione o anche ansia e depressione perché non ci si sente compresi tanto da finire spesso per curarsi da soli. La psicosomatica si basa proprio su questo principio ed è quella branca della medicina che studia la relazione tra mente e corpo e come il mondo interiore (emozioni e affetti) produce effetti (positivi) e negativi sul corpo: le cosiddette somatizzazioni. Poiché corpo e mente sono strettamente legati tra di loro, la base di questo approccio è proprio il considerare ogni persona come un’inscindibile unità psico-fisica. I disturbi psicosomatici, quindi, possono essere considerati delle vere e proprie malattie che implicano danni a livello organico e che sono causate o aggravate da fattori psicologici.

Come funziona la somatizzazione

Il salto che avviene dalla mente al corpo in situazioni di forte stress viene mediato dal sistema nervoso autonomo in una complessa interazione con il sistema endocrino e immunitario. Le emozioni negative possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di emergenza persistente e con attivazione continua che, con il passare del tempo, può portare a danni agli organi maggiormente deboli che si esprimono poi con il sintomo psicosomatico.

Partendo da un episodio già vissuto e registrato nella memoria emozionale sotto forma di trauma non metabolizzato gli avvenimenti vissuti possono scatenare reazioni somatiche del corpo chiamate malattie psicosomatiche. Il corpo umano funziona su meccanismi automatici permanenti che sono determinati dallo stress e dalle tensioni emozionali a cui si è costantemente sottoposti. Una fonte di stress costante può provocare disequilibri a livello del sistema digestivo ed endocrino portando ad esempio stipsi, ulcere, gastrite, diarrea, emicranie, depressione e perdita di energia. Per risolvere queste problematiche è quindi importante andare ad agire direttamente sulla causa e non solamente sul sintomo e quindi individuare il nodo emotivo, imparando a gestire le emozioni. Ogni individuo è plasmato dalle emozioni vissute, sia quelle positive che quelle negative e si tende anche a ripetere tutti quei comportamenti acquisiti che sono diventati dei veri e propri meccanismi che si sono inseriti nel proprio bagaglio emotivo e comportamentale e che rischiano di essere ripetuti all’infinito se non ci si lavora in maniera adeguata.

Il disturbo che insorge in risposta a un disagio psicologico può essere gestito andando a lavorare proprio su quest’ultimo, aiutando il corpo a liberarsi dalle tensioni accumulate e dalla pesantezza dei fardelli emozionali che sono rimasti latenti.

I disturbi psicosomatici più comuni

Tali disturbi possono manifestarsi coinvolgendo quasi tutti gli organi. I più comuni sono: cefalee, crampi muscolari, dolori articolari, mialgie, gastriti, coliti, stipsi, diarree e tutti i disturbi gastro-intestinali. Ma anche tachicardia, aritmia, ipertensione, asma bronchiale, disturbi sessuali, dermatiti, psoriasi, sudorazione eccessiva.

Essi rappresentano un meccanismo di difesa da parte del corpo ad emozioni dolorose e intollerabili. Ansia, traumi, sofferenza, sensazioni troppo ampliate e dolorose vengono scaricate sul corpo dove trovano espressione con svariati sintomi. È tipico delle persone che fanno fatica a metabolizzare il disagio psicologico e quindi a riconoscere i conflitti interiori e a lavorare sulle tensioni emozionali correlate.

Spesso una cefalea può rappresentare l’eccessivo controllo razionale senza mai cedere e lasciarsi andare, con il conseguente bisogno di lasciare maggiore spazio all’intuizione.

Le eruzioni cutanee possono rivelare che non si hanno ben chiari i propri confini e che, per difendersi, si cerca di tenere lontani gli altri. Può anche significare che, anche se non ce lo si può permettere, si vorrebbe comunque che gli altri stessero più vicino. La pelle, infatti, rappresenta simbolicamente il confine tra sé e gli altri.

La sudorazione eccessiva colpisce spesso le persone timide, introverse, emotive, ansiose e solitarie e che hanno difficoltà a instaurare rapporti interpersonali.

I problemi gastro-intestinali come gastriti, bruciori di stomaco o digestione difficoltosa sono spesso sintomo di una difficoltà a “mandare giù” situazioni che la vita ci pone davanti e, alle quali spesso si associa rabbia, frustrazione e risentimento.

La stitichezza può significare una incapacità a lasciar andare, il timore di portare alla luce contenuti inconsci ed emozioni che spaventano e dalle quali non si riesce a prendere le distanze o anche un attaccamento eccessivo ai beni materiali.

La colite può arrivare a chi normalmente fa scenate e quindi rappresenta l’incapacità di trattenere rabbia e aggressività per provare poi successivamente disprezzo verso se stessi a causa del proprio atteggiamento. Il senso di colpa colpisce inoltre l’intestino che tenta di eliminarlo attraverso l’evacuazione.

Vaginiti e cistiti colpiscono di norma le donne ansioso-irritabili, spesso anche ipocondriache che si stressano facilmente e tendono a scaricare a livello genitale le proprie ansie, paure e rabbie. Ma può essere un disturbo frequente anche in quelle donne che sono eccessivamente remissive a causa di un senso del dovere forte e che tendono a sacrificarsi ma non senza accumulare tensioni.

Più in generale, per ogni zona del corpo dove insorgono i malesseri ci sono particolari connessioni emotive ed è interessante approfondire l’argomento in modo da notare e “leggere” subito i sintomi per correre in tempo ai ripari ed evitare che la situazione peggiori.

La bocca è collegata all’accettazione di nuove idee e questo implica che i fastidi che si riscontrano in questa zona sono da associare ai problemi in questa sfera. Chi si morde le guance indica uno stato di forte ansia, mente se si mordicchiano le labbra significa che ci si sta “autopunendo” per aver parlato troppo.

Denti: quelli inferiori sono legati alle proprie responsabilità e di questi, quelli collocati a destra sono correlati ai problemi sociali, mentre quelli a sinistra riguardano difficoltà personali. Se si hanno problemi di masticazione è perché si tende a non accettare le circostanze.

Per quanto concerne gli occhi, soffrire di daltonismo indica che non si è in grado di vedere la parte felice della propria vita, mentre se si è affetti da miopia vuol dire che si ha timore di affrontare situazioni future.

I capelli sono un simbolo di vitalità e la loro caduta o ingrigimento prematuro indica che il tuo corpo è sottoposto a stress e ansia.

I disturbi che colpiscono le articolazioni sono sempre più diffusi e spesso si presentano con l’avanzare dell’età, ma non sempre è così. La borsite, ad esempio, indica un accumulo di stress e rabbia, mentre fastidi al ginocchio sono correlati a paura repressa o a una buona componente di orgoglio.

Anche il sovrappeso ha un significato ben preciso: non basta uno schiocco di dita per essere in forma, la difficoltà della perdita di peso può essere correlata non solo a una mancata attività fisica e ad una alimentazione scorretta, ma può significare anche che si ha bisogno di lavorare sui propri problemi personali o che si sono accumulati desideri repressi.

Il mal di schiena è un altro male comune a molti e a favorirlo sono spesso le posizioni scorrette assunte ad esempio, quando si è seduti per tante ore. I problemi legati a questa parte del corpo sono correlati a una mancanza di supporto morale e al sentirsi sole e abbandonate a se stessi.

Come curare le somatizzazioni

Ovviamente quando si presentano i sintomi bisognerebbe sempre affidarsi al proprio medico di fiducia in modo da scongiurare la reale presenza di qualche problematica che andrebbe tratta a livello medico.

I disturbi psicosomatici rappresentano un’ottima opportunità per risolvere un problema che potrebbe portare a ben peggiori evoluzioni. Di fatto è l’inconscio che parla e fa porre l’attenzione su un nodo emotivo da risolvere per vivere meglio e in salute. Il sintomo, quindi, aiuta a fermarsi e chiedersi cosa non va nella propria vita per attuare dei cambiamenti. Spesso si ha bisogno di un aiuto esterno come uno psicologo esperto che aiuti la persona a decodificare questi sintomi accompagnando la persona in un vero e proprio percorso interiore anche attraverso il recupero e la rielaborazione di episodi ed eventi negativi che l’hanno segnata. Risultano utili anche le tecniche di rilassamento come lo yoga, il training autogeno o la mindfulness.

Infine, la persona dovrebbe assumere comportamenti adattativi e la capacità di esprimere e gestire le proprie emozioni.
Le emozioni secondo la Medicina Tradizionale Cinese

Anche la medicina tradizionale cinese ha messo in stretta correlazione le emozioni con la salute fisica tanto che all’origine di molte malattie ci sarebbero proprio precisi shock emotivi.

Solo recentemente la relazione tra corpo e mente è stata riconosciuta nella medicina occidentale mentre nella concezione orientale questo approccio esiste da sempre ed è un fondamentale pilastro.

Si parte da un concetto olistico dell’individuo e quindi dal presupposto che il corpo umano sia un tutt’uno e indivisibile. Ecco, quindi, che fisico e mente sono strettamente interconnessi così come la salute di un singolo organo dipende dal corretto e sano funzionamento degli altri anche perché il corpo umano è continuamente percorso da un flusso di energia. Inoltre, ad ogni organo corrisponde anche una specifica emozione e lo squilibrio di questa emozione potrebbe influenzare il funzionamento dell’organo e viceversa.

Ecco quindi che rabbia, gioia, rimuginio, preoccupazione, paura, tristezza e shock sono i sette sentimenti considerati cause interne per l’evoluzione di disfunzioni e patologie in quanto, tali emozioni, vanno a impattare sul Qi, l’energia vitale che permea il cosmo interno e che si manifesta in tutti gi esseri viventi.

La collera fa salire il Qi e colpisce il Fegato, la gioia diffonde ed espande il Qi, colpendo il cuore, la tristezza dissolve e consuma il Qi, colpendo i Polmoni. Il rimuginio o pensiero ossessivo concentra e trattiene il Qi, lo annoda e colpisce la Milza e i Polmoni. La preoccupazione invece ostruisce il Qi e crea ristagno, colpendo Polmoni e Milza, la paura abbassa il Qi e colpisce sia i Reni che il Triplice riscaldatore inferiore, infine il terrore porta disordine, dispersione e confusione nel Qi e colpisce i Reni e il Cuore.

 

Fonti bibliografiche