Maqui: è davvero il frutto dell’eterna giovinezza?

Arriva dalla Patagonia, si chiama maqui e si è presto fatto strada fra i superfrutti. Ecco cos’è questa bacca e quali sono le sue proprietà.

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Il maqui, conosciuto anche come mirtillo della Patagonia, è un frutto coltivato prevalentemente in Cile e Argentina, dove è da sempre considerato un vero toccasana per la salute. Il merito è delle sue qualità nutritive e in particolare delle proprietà antiossidanti che tanto ricerchiamo negli alimenti, assicurate in questo caso da un importante contenuto di antociani. Queste caratteristiche lo hanno fatto entrare ben presto nella famiglia dei superfood, alimenti caratterizzati da notevoli quantità di nutrienti e proprietà nutrizionali. Spesso i superfood sono radici, semi, alghe oppure bacche, come nel caso delle bacche di maqui: ma è proprio vero che i benefici del maqui sono così rilevanti da garantirgli il titolo di frutto dell’eterna giovinezza, come viene spesso pubblicizzato nei prodotti di bellezza che lo vedono protagonista?

Cos’è

Il maqui è una pianta della famiglia delle Elaeocarpaceae, specie diffuse prevalentemente nelle zone tropicali, subtropicali e in alcune zone temperate. Il suo nome scientifico è Aristotelia Chilensis, ma è comunemente conosciuto come maqui, wineberry cileno o mirtillo della Patagonia, proprio perché è originario di determinate regioni del Sud America, ovvero quella di Aysen e di Coquimbo. L’albero di maqui produce frutti commestibili che a un occhio poco esperto potrebbero sembrare del tutto simili a mirtilli. Si tratta di un arbusto alto al massimo a 4 metri, costituito da foglie verdi e da bacche blu tendenti al viola.

La loro colorazione tipica è dovuta alla presenza di antocianine, un gruppo di flavonoidi responsabili dei colori rosso, viola o blu di numerose varietà di frutta e verdura. Le bacche di maqui hanno una dimensione che non supera i 4-5 cm e un gusto dolce e intenso. La scarsa reperibilità del frutto fresco al di fuori delle aree di coltivazione lo ha reso più celebre e disponibile nel resto del mondo come integratore, in succo, in polvere oppure come ingrediente di prodotti di cosmesi.

Origini e storia

Il maqui è sempre stato coltivato prevalentemente dagli Indiani Mapuche in Cile, che lo hanno considerato a lungo un vero e proprio frutto sacro. Oltre a consumarne le bacche, gli altri usi tradizionali del maqui riguardano le foglie e gli steli, impiegati nella preparazione di tisane o unguenti medicinali. Fra le altre ricette, spicca anche quella della chicha, una bevanda alcolica molto diffusa in America Latina e ottenuta dalla fermentazione di diversi tipi di frutta.

Nonostante la sua coltivazione sia stata allargata anche al di fuori dalla zona della Patagonia, la maggiore produzione di maqui continua ad avvenire in Cile e in Argentina e più precisamente nelle foreste valvidiane. A rendere questa regione l’habitat perfetto per il maqui è il clima: la diffusione e la crescita dell’albero è favorita dalle abbondanti piogge e dall’umidità dell’area, così come dall’altitudine, che garantisce un’ottima esposizione all’irraggiamento solare. La raccolta delle bacche selvatiche viene svolta a mano dalle famiglie locali della comunità Mapuche, fra novembre e marzo, ovvero nella stagione definita estate Australe.

Proprietà

Sebbene siano ancora necessarie maggiori ricerche sulle proprietà benefiche del maqui, si tratta sicuramente di un frutto che contiene fra più alti livelli di antociani in confronto ad altri superfood. Oltre a determinare il colore intenso delle bacche e a proteggerle dalle radiazioni solari nocive, le antocianine possiedono notevoli proprietà antiossidanti per l’uomo. Le antocianine (o antociani) sono sostanze che fanno parte del gruppo dei flavonoidi, noti per il ruolo essenziale nella prevenzione di diverse malattie e per le loro proprietà antitumorali: sono infatti grado di neutralizzare i radicali liberi, proteggendo le nostre cellule.

Numerosi gli altri potenziali effetti positivi sull’organismo di cui si parla: proprietà antinfiammatorie, di controllo della glicemia, benefici sulla salute del cuore e dell’intero sistema immunitario. Non mancano fibre, vitamina C e sali minerali, come potassio, ferro e calcio. Ognuna di queste sostanze è necessaria all’interno di una dieta sana che possa sostenere il corretto funzionamento del nostro corpo, a partire dalle funzioni circolatorie, muscolari e ossee fino alla salute del sistema nervoso e immunitario.

Tutti i benefici

Vediamo adesso i benefici del maqui.

Antiossidanti

I maggiori benefici del maqui sono legati a una presenza eccezionale di antiossidanti, in particolare gli antociani. Ne contengono infatti una quantità che può addirittura superare quella presente in altri frutti più noti, anch’essi considerati superfood, ad esempio mirtilli, more o lamponi. A cosa servono quindi gli antociani? Si tratta di sostanze fondamentali per la protezione del nostro organismo, poiché sono in grado di stabilizzare i radicali liberi, molecole instabili che nel tempo possono provocare danni alle cellule o infiammazioni. Potenzialmente possono agire persino contro l’invecchiamento, proteggere l’integrità dei vasi sanguigni e contribuire a regolare i livelli di colesterolo, riducendo il colesterolo cattivo LDL.

Antinfiammatori

Le bacche di maqui rappresentano un’interessante risorsa per la salute dell’intero organismo. Tra le antocianine maggiormente presenti in questo frutto c’è la delfinidina, conosciuta non solo per le sue proprietà antiossidanti, ma anche quelle antinfiammatorieQuesta sostanza svolge un ruolo essenziale, stimolando e supportando il sistema immunitario nel momento in cui ha bisogno di contrastare un infiammazione. I benefici dovuti alla presenza di antociano potrebbero quindi essere efficaci nella prevenzione di infiammazioni e malattie degenerative, come quelle cardiache, l’artrite, il diabete di tipo 2 e alcune affezioni polmonari.

Per il controllo della glicemia

La bacca di Maqui potrebbe aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue e ancora una volta la ragione è da ricercare nell’alta concentrazione di antociani. Se ne sono occupate diverse ricerche, tra cui uno studio clinico di tre mesi pubblicato su Panminerva Med e condotto su persone con prediabete: 180 mg di estratto di bacche di maqui una volta al giorno hanno ridotto i livelli medi di zucchero nel sangue del 5%.

Per la salute dell’intestino

Il succo di maqui è celebre anche per le sue proprietà astringenti e potrebbe quindi essere utilizzato in caso di diarrea, ma non finisce qui. Gli studi su questo frutto hanno evidenziato anche un potere positivo sul microbiota intestinale. Un microbiota intestinale considerato sano è caratterizzato da una ricca biodiversità, ossia dalla varietà dei microrganismi che lo compongono. Il microbiota, infatti, è costituito sia da batteri buoni che da batteri cattivi ed è cruciale che questi convivano in armonia. La compromissione di tale equilibrio può influenzare la nostra salute sotto diversi punti di vista, favorendo disturbi dell’apparato digerente o malattie cardiovascolari, oncologiche o diabete. Le proprietà di bacche come quelle di maqui possono contribuire a stabilizzare la flora batterica, giocando un ruolo significativo nella prevenzione dei suddetti disturbi.

Per la salute del cuore

La ricerca scientifica associa gli antociani, presenti in grande quantità nel maqui, anche alla salute del cuore e del sistema circolatorio. Inserire alimenti ricchi di antociani all’interno di una dieta equilibrata può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e regolare i livelli di colesterolo nel sangue. La presenza di queste sostanze ha reso il maqui particolarmente interessante per la produzione di integratori a base di estratti vegetali, che garantiscono una quantità di antiossidanti più alta rispetto al frutto stesso. 

Per la vista

L’estratto di bacche di maqui è stato anche al centro di alcuni promettenti studi dedicati alla salute degli occhi. In particolare, si è cercato di dimostrare in quale modo gli antiossidanti, come quelli contenuti della bacca di maqui, possano offrire una protezione contro i danni causati dall’esposizione prolungata alla luce, ai monitor di computer, smartphone e televisori. Ricerche preliminari hanno dimostrato che utilizzando specifici prodotti a base di estratto di maqui è possibile aumentare la produzione di liquido lacrimale, alleviando i sintomi della secchezza oculare.

Controindicazioni

Non sono disponibili abbastanza informazioni riguardo i suoi effetti collaterali, ma l’abuso di quantità elevate di maqui potrebbe avere delle conseguenze legate alla sua natura astringente, manifestandosi per esempio sotto forma di problemi di stitichezza. Sebbene molti dei benefici del maqui siano supportati dalla ricerca, sono necessari ulteriori studi, sia per confermarne gli effetti positivi, sia per analizzare le possibili controindicazioni. In conclusione, si può davvero definire il maqui come un frutto dell’eterna giovinezza? Le proprietà antiossidanti del maqui sono certamente rilevanti, ma l’associazione a presunti poteri di crescita dei capelli o contro l’invecchiamento della pelle devono ancora essere oggetto di maggiori approfondimenti.

Ricette

Il frutto fresco di maqui non è esattamente di facile reperibilità. Oltre ad essere ampiamente disponibile come integratore, è molto più facile trovarlo in vendita online sotto altre forme: la polvere di maqui, così come le bacche di maqui disidratate, ideali per la realizzazione di ricette gustose.

Marmellata di maqui

Ovviamente una delle prime cose che potrebbero venirti in mente è realizzare una marmellata fatta in casa. Se hai a disposizione il frutto fresco è un’ottima idea per conservarne il gusto più a lungo. Inizia lavando accuratamente 500 grammi di bacche di maqui fresche (Puoi anche combinare le bacche di maqui con una parte di mele tagliate a cubetti). Metti la frutta in una pentola capiente, aggiungi 500 grammi di zucchero e il succo di un limone. Porta a ebollizione a fuoco medio e mescola frequentemente. Riduci la fiamma e lascia cuocere per circa 40 minuti, fino ad ottenere un composto denso. Versa la marmellata ancora calda in barattoli sterilizzati, chiudi ermeticamente e lascia raffreddare. Conserva la marmellata di maqui in un luogo fresco, lontano dalla luce del sole.

Frullati o smoothie di maqui

I frullati o gli smoothie sono fra i modi migliori per integrare il maqui nella dieta di ogni giorno, creando una ricetta gustosa, ma anche ricca di nutrienti. Preparare una bevanda ricca di vitamine, minerali e antiossidanti, ideale per la colazione o una merenda pomeridiana, è facilissimo. Puoi utilizzare sia il frutto fresco, sia la polvere di maqui: unisci il maqui a della frutta fresca, ad esempio fragole o banane, aggiungi come base uno yogurt greco o del latte vegetale a tua scelta (ideale quello di mandorla o di cocco), e frulla fino ad ottenere una consistenza cremosa.

Dressing al maqui

Forse ti sorprenderà, ma col maqui è possibile realizzare anche salse e condimenti per insalate, verdure grigliate e persino secondi piatti di carne, andando a creare un intrigante contrasto dolce-salato. Frulla 400 grammi di maqui insieme a 60 ml di aceto balsamico, 80 ml di sciroppo d’acero e 50 ml di olio d’oliva. Aggiungi un’erba aromatica a tua scelta fra timo o rosmarino, aggiungi il succo di mezzo limone e regola di sale e pepe. Continua a frullare fino ad ottenere una consistenza omogenea. Lascia riposare in frigo per un’ora e utilizza a piacimento. 

Snack energetico al maqui

Le bacche di maqui disidratate sono l’ideale per realizzare barrette di granola, uno degli spezzafame healthy per eccellenza. Preriscalda il forno a 160°C. Mescola 300 grammi di fiocchi d’avena, 100 grammi di mandorle tritate, 50 grammi di semi di girasole e 50 grammi di semi di zucca. Aggiungi 50 grammi di bacche di maqui disidratate e un tocco di cannella in polvere. In un pentolino, sciogli a fuoco basso 125 ml di miele insieme a 125 ml di burro di mandorle. Mescola con gli ingredienti secchi fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Trasferisci il composto su una teglia rivestita con carta da forno e compattalo, schiacciandolo con l’aiuto di un cucchiaio. Cuoci in forno per 20 minuti, finché la superficie non sarà dorata.  Lascia raffreddare completamente prima di dividerlo in barrette, che potrai conservare in un contenitore ermetico a temperatura ambiente.

Topping per cheesecake al maqui

Con la sua dolcezza il maqui si presta senza dubbio alla preparazione dei dolci più disparati, ma il suo punto forte non è soltanto il gusto. Essendo ricco di antiossidanti, è ideale per migliorare il valore nutrizionale dei dessert. Perché non utilizzarlo come topping per le cheesecake? Dopo aver preparato la tua cheesecake preferita, puoi decorarla con le bacche di maqui fresche oppure con una coulis di maqui. Quest’ultima si ottiene cuocendo per qualche minuto 250 grammi di frutta con un paio di cucchiai di zucchero e il succo di mezzo limone; una volta che il composto sarà morbido, andrà filtrato fino ad ottenere una consistenza liscia. Dopo averlo lasciato raffreddare e riposare, puoi utilizzarlo per guarnire la cheesecake.

Fonti bibliografiche

  • Maqui Overview, PubMed
  • 10 benefits and uses of maqui berry, Healthline
  • Bioactive Compounds of Aristotelia chilensis Stuntz and their Pharmacological Effects, PubMed
  • Berries from South America: a comprehensive review on chemistry, health potential, and commercialization, PubMed