La fisiognomica è l’arte antichissima di riconoscere il carattere di una persona, il suo stato di salute, le sue disposizioni naturali, le sue capacità, le sue debolezze, i suoi punti di forza e il suo modo di pensare partendo dall’analisi dei tratti del volto.
La fisiognomica parte dall’assunto che ogni parte del corpo palesa lo stato di salute di tutti gli altri elementi. È sufficiente, quindi, osservare il volto, le mani e la postura di una persona per comprendere come è fatta. Particolarmente importanti, la forma del naso, il colore degli occhi, la forma della bocca e la presenza di eventuali asimmetrie.
La lettura fisiognomica del volto include tutte le caratteristiche di una persona sia a livello di organi interni che di carattere emotivo. Tutto questo avviene solamente attraverso l’osservazione del tipo di fronte e dimensioni, le rughe e il loro allineamento, le sopracciglia e gli occhi (colore, dimensione, distanza tra di loro e la forma), forma e lunghezza del naso, orecchie, capelli e forma del viso.
Indice
La storia della fisiognomica
Già gli antichi avevano compreso che esiste una relazione molto stretta tra l’aspetto visivo, esteriore di una persona, e il suo modo di essere interiore, tra il dentro e il fuori. I greci realizzavano i monumenti degli dei o degli eroi con lineamenti apollinei, perché credevano fermamente che un’anima bella potesse risiedere solo in un corpo altrettanto bello e che potesse manifestarsi solo attraverso tratti del volto armoniosi. La fisiognomica, all’inizio, specialmente tra gli antichi greci (la parola deriva dai vocaboli physis, natura, e gnosis, conoscenza), aveva un impiego esclusivamente diagnostico; dal XVIII secolo, invece, ha assunto una connotazione psicologica.
I fattori che determinano la formazione del volto
La formazione del volto dipende da molti fattori. In primis c’è il patrimonio ereditario ma senza perdere di vista come le peculiarità fisiche e psichiche siano continuamente permeate, favorite o inibite da molti fattori esterni come, ad esempio, l’educazione, il clima, le relazioni e l’ambiente, inteso come il luogo dove si vive e ci si misura con gli altri ed è in grado di condizionare lo sviluppo psicofisico. Anche l’ordine di nascita potrebbe avere una influenza sulla formazione del percorso somatico.
Freud stesso sosteneva che l’ordine di nascita di un bambino nella sequenza di fratelli e sorelle era in grado di influenzare il suo percorso e rivestire così una importanza nel suo sviluppo, portando ad attitudini e ruoli differenti. Inoltre, le dimensioni e la consistenza strutturale del viso raggiunge il suo massimo sviluppo nel periodo in cui la persona consolida le proprie esperienze ed è quindi in grado di sfruttare le energie che ha a disposizione. Questo periodo corrisponde a quello compreso tra i trenta e i sessant’anni di età. Oltre questa età, si va incontro a un cambiamento biologico che riporta le strutture a dimensioni più contenute. Ecco, quindi, come le condizioni esistenziali, sociali e ambientali influiscono sulla conformazione facciale.
I diversi approcci della fisiognomica
La fisiognomica può essere ricondotta a due filoni principali: il primo è quella predittiva assoluta e consiste nella semplice deduzione a partire dalla natura dei tratti fisici. La seconda, invece, è definita “scientifica” e parte da considerazioni di tipo statistico attraverso correlazioni tra i tratti fisici del viso e quelli caratteriali, riallacciandosi al determinismo genetico del carattere. Da queste considerazioni si sono sviluppati dei “personaggi tipo” anche se tendono comunque a adattarsi e cambiare nel tempo.
I 4 elementi alla base della fisiognomica
Nei tempi antichi, ogni aspetto della vita veniva spiegato partendo dai 4 elementi concreti, e cioè fuoco, acqua, aria e terra. Il fuoco modifica tutto ciò che tocca e, nell’organismo umano, è legato al metabolismo, alle infiammazioni, al fegato, alla cistifellea, all’intestino ed alla bile, dando vita alla configurazione biliare. L’acqua dà origine alla flemma, a tutto ciò che è liquido nell’organismo, ed è collegato allo stomaco, ai polmoni ed all’intestino; abbiamo in questo caso la configurazione flemmatica. L’aria è un elemento trasportatore e, nel corpo umano, è associato al cuore ed al sangue, il fluido che reca i principi nutritivi e l’ossigeno; si parla di configurazione sanguigna. Infine, la terra, elemento stabile per eccellenza, simboleggia le strutture solide ed è legata allo scheletro, all’utero e alla milza; la terra fa nascere la malinconia: da qui la configurazione malinconica. Ogni essere umano ha in sé tutti gli elementi naturali, ma in proporzioni differenti. In base ad alcune caratteristiche fisiche si può capire quale configurazione si confà maggiormente all’individuo. Facciamo alcuni esempi.
Partiamo dalla configurazione biliare: la carnagione è giallastra con eritemi; gli occhi sono grandi, ben distanziati e di colore castano chiaro; il naso è importante ed arcuato; le dita delle mani sono lunghe e sottili; il portamento è eretto e magro. I soggetti che rientrano nella configurazione sanguigna hanno, invece, carnagione rossa o rosata, occhi grandi, ben aperti e di colore verde, labbra carnose, naso grosso, dita grosse e forti, fisico flaccido e corpulento. Coloro che hanno una configurazione flemmatica hanno carnagione pallida, occhi piccoli e celesti, dita grosse ma deboli, sottomento pronunciato e portamento flaccido o cadente. Infine, la configurazione malinconica è caratterizzata da: carnagione scura; naso dritto; occhi piccoli, ravvicinati, castano scuri o neri; dita sottili e lunghe; silhouette curva e magra.
La fisiognomica parte da queste basi per comprendere, solo con un esame visivo, i problemi della persona. Riconosce le malattie presenti e quelle che si potrebbero contrarre nel futuro prossimo. Percepisce i punti di forza e le relative debolezze: tutta la fisiognomica è, infatti, basata sulle ambivalenze. Per entrare nel concreto, un soggetto con diversi tratti appartenenti alla configurazione biliare ha più probabilità di avere patologie legate al metabolismo o episodi infiammatori.
Una persona con caratteristiche malinconiche potrebbe soffrire di anemia o di osteoporosi, mentre quella con tratti sanguigni è maggiormente soggetta ad ipertensione ed infarti. L’individuo flemmatico, infine, è a rischio per quanto riguarda i polmoni, lo stomaco, i reni, la pelle e le articolazioni. Alcuni tratti sono duraturi, altri si modificano nel corso del tempo e possono fornire importanti indicazioni sull’evolversi dello stato di salute. Se si arrossa l’incarnato potrebbe essere a causa dell’ipertensione; se spuntano delle macchie sul naso potrebbero esserci dei problemi allo stomaco; le macchie giallastre intorno alla bocca potrebbero denotare problemi al fegato; se il volto diventa più scavato potrebbe essere colpa di un’ulcera gastrica.
Le aree del viso nella fisiognomica cinese
Il viso, secondo la teoria portata avanti nella tradizione cinese, è diviso in 4 zone:
La prima zona si riferisce a questioni legate all’infanzia, ed è rappresentata dalle orecchie. Per gli uomini, l’orecchio sinistro corrisponde agli anni dell’infanzia compresi tra 1 e 7 anni, mentre l’orecchio destro rivela il periodo tra gli 8 e i 14 anni.
La seconda zona è compresa tra la fronte e la parte superiore del volto e rappresenta la gioventù e la prima infanzia, fino ai 35 anni circa. Analizzando proprio questa zona ci dirà se una persona beneficerà di un buon appoggio da parte dei genitori.
La terza zona che inizia dal centro delle sopracciglia e si estende scendendo verso il basso fino ad arrivare alla punta del naso, è l’area del carisma, del successo, l’area che rivela il futuro professionale della persona.
La quarta zona è quella più bassa del volto e che comincia sotto la punta del naso e termina con il mento. Questa zona si riferisce al periodo che va tra i 56 anni fino alla morte.
Quali aspetti guardare nella fisiognomica
Vediamo nel dettaglio gli aspetti da osservare per poter fare una analisi rispetto alla fisiognomica e individuare le tendenze o le problematiche presenti o che si potranno sviluppare in futuro.
Il viso
Un viso rotondo, paffuto o carnoso con guance larghe e con la lunghezza di poco superiore alla larghezza appartiene a persone sensibili, generose e premurose. Di norma tendono ad anteporre i bisogni degli altri ai propri. La forma di questo viso è legata alla loggia acqua in Medicina Tradizionale Cinese. Il viso allungato, sottile è invece collegato alla loggia legno ed è spesso indice di un fisico muscoloso e atletico. Di norma sono persone pratiche, metodiche e che tendono ad essere oberate di lavoro ma sono anche perfezioniste e prediligono i dettagli. Amano la precisione e presentano spiccate abilità razionali. Sanno comunicare e spesso assumono posti di comando. Spesso sono anche narcisiste e possono intrattenere relazioni problematiche. Il viso triangolare è spesso correlato a un corpo sottile e a una persuasione intellettuale. Sono persone che impongono la propria volontà, sono autoritarie e manifestano una grande propensione al comando. Sono creative e con un temperamento legato alla loggia fuoco. Il viso squadrato, infine, è collegato alla loggia metallo e connota persone con una mente analitica, acuta e razionale oltre a essere decisive ed estremamente intelligenti. Spesso sono persone con una natura aggressiva e dominante. Possono intraprendere grandi progetti e perseverano nel raggiungimento dei propri obiettivi. Chi ha un viso ovale presenta una fronte più ampia rispetto alla parte centrale e indica una grande capacità comunicativa e riesce a far sentire gli altri a proprio agio. Spesso si concentra troppo sulle parole e teme esageratamente il giudizio degli altri.
Le orecchie
Anche le orecchie possono raccontare molto della persona. Quelle di dimensioni piccole mostrano onore e affetto anche se quelle molto piccole parlano di timidezza e riservatezza. Se sono lunghe e strette, queste caratteristiche sono particolarmente enfatizzate.
Le orecchie medie denotano energia e determinazione, mentre quelle grandi sono spesso indice di maleducazione e materialismo. Se sono verticali mostrano forza, coraggio, energia e sono sinonimo di potere. Le orecchie che superano le sopracciglia appartengono a persone che tendono ad avere un carattere arrabbiato, vendicativo oltre ad avere tendenze criminali. Se i lobi sono particolarmente staccati dalla testa, sono spiriti liberi di generosità.
La fronte
Una fronte alta rivela una attitudine per lo studio e di solito appartiene a persone diligenti e addestrate che raggiungono spesso il successo. Se invece la fronte è bassa e larga, la natura della persona è intuitiva ed è dotata di talento naturale, fantasia e spontaneità. La fronte molto ampia mostra onestà e sincerità, qualità ancor più evidenziate qualora le sopracciglia siano dritte. La fronte piccola mostra mancanza di intelligenza, mentre una con delle linee profonde (rughe) rivela uno spirito che indulge in contemplazione e ricerca. Le linee verticali tra gli occhi simboleggiano il potere di concentrazione. Se invece si ha una fronte senza linee è sinonimo di freddezza, egoismo, mancanza di empatia e di sarcasmo.
Le tempie
Se le tempie sono infossate, rientranti rivelano delicatezza d’animo e intuito. Sono però anche segno di poca vitalità. Qualora le tempie siano sporgenti, piene indicano carattere razionale, vitale e allegro oltre a grande gioia di vivere.
Le sopracciglia
Sopracciglia curve vi sono in caso di concentrazione mentale orientata verso gli altri. Sono persone abituate a relazionarsi con il mondo attraverso la comprensione dell’altro. Tendono ad assimilare maggiormente una teoria se spiegata attraverso una esperienza o un esempio personale. Se le sopracciglia sono dritte, denotano un approccio diretto e concreto e la tendenza ad analizzare i dettagli tecnici. Sono persone razionali, che apprezzano la logica e tendono a volere tutti i fatti prima di dare qualcosa per vero. Se le sopracciglia sono angolate, appartengono a una persona che vuole avere tutto sotto controllo. Sono persone espansive con buone doti di leadership, giuste e coscienziose oltre a una buona concentrazione mentale.
Sopracciglia folte indicano un soggetto dal carattere difficile, irascibile, vendicativo e con punte di fanatismo. Se sono rade è un soggetto pigro, indolente e con poca volontà. Se sono unite e si congiungono alla radice del naso, indicano una persona appassionata, sensuale, gelosa e possessiva negli affetti. Se invece sono lontane degli occhi dimostrano debolezza e indecisione. Quelle ravvicinate indicano autorevolezza, energia, ambizione e diffidenza.
Il naso
Il naso aquilino è sinonimo di un carattere da comandante, con forte determinazione e orgoglio. Se è stretto invece denota un carattere tirannico. Se il naso è dritto, ben formato significa pazienza, gentilezza, equilibrio, eleganza e potenza a sopportare, fascino ma anche freddezza e indifferenza. La persona ha idee liberali verso le convenzioni morali e sociali. Se il naso aquilino ha la punta piegata verso il basso significa che la persona ha una natura malinconica ma, nonostante ciò, è fiera e audace. Il naso dritto con la punta piegata verso il basso è sinonimo di carattere più malinconico ma meno invidioso e più permissivo rispetto alle persone con un naso curvo. Se il naso è invece rivolto verso l’alto ed è anche leggermente curvo, la persona ha entusiasmo e abilità. Riesce a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata in modo allegro ed elegante.
Un naso prominente, comunque, indica un carattere energico, dinamico, autorevole e la persona è intraprendente e non rinuncia alle proprie idee. Se è largo indica forte personalità, dinamismo, desiderio di affermarsi, spirito di iniziativa e coraggio. Le narici larghe appartengono a un soggetto estroverso, dinamico, curioso e sensuale. Se strette, invece, indicano persone inclini allo studio, alla malinconia e alla depressione.
Una volta individuate le problematiche cosa fare?
Al fine di trovare un equilibrio e mitigare gli aspetti negativi, compresi attraverso la fisiognomica, è consigliabile modificare la dieta: i cibi piccanti e fritti producono più bile; i latticini e le verdure aumentano la flemma; i cibi dolci ed unti sono legati al sangue, mentre gli alimenti aspri accrescono la malinconia. Inoltre, ci si può affidare all’erboristeria: la curcuma e il rabarbaro hanno benefici sulla bile, mentre la rosa, la melissa ed il biancospino sono consigliati ai flemmatici ed ai sanguigni; la felce ed il cappero sono, infine, adatti ai malinconici.