Il travelkit alimentare. Cosa mangiare quando sei in viaggio

Gli snack “furbi” per spezzare la fame senza appesantirti; il pranzo ideale se stai guidando; i consigli per i pendolari

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Estate. Tempo di viaggi e di weekend fuori porta. Spesso, soprattutto chi segue una alimentazione consapevole ricca di alimenti salutari e di tanta buona frutta e verdura fresche, cereali e legumi, quando rimane fuori casa per qualche giorno ha difficoltà a seguire il piano alimentare a cui è abituato. E anche se negli ultimi anni gli hotel di tutto il mondo si sono adattati alle esigenze dei propri clienti sempre più attenti alla salute, offrendo alimenti variegati e sanissimi, un piccolo kit di “alimentazione consapevole”, da preparare a casa e portarsi dietro, può sempre tornare utile.

Lo sa bene la dott.ssa Marilù Mengoni, biologa nutrizionista e psicologa, ideatrice del metodo Psicoalimentazione e autrice del libro “Psicoalimentazione. Nutrire il corpo e la mente”.

Nel volume, l’esperta spiega le migliori strategie per continuare a mantenere il proprio stile nutrizionale. “Anche quando vado in trasferta per lavoro e rimango 2-3 notti in albergo, oltre alla valigia preparo sempre il mio kit di psicoalimentazione da portarmi per il viaggio con i prodotti necessari per essere il più autonoma possibile. Io, per esempio, non rinuncio mai alla crema Budwig. Quindi mi attrezzo con yogurt di soia, olio di lino (lo metto in una piccola bottiglietta di vetro), limoni, mele, uva passa, semi di girasole e grano saraceno (sistemo questi ultimi due insieme in un unico sacchetto). In questo modo è semplice anche in hotel non privarmi della mia colazione, nutriente, gustosa ed energetica. E appena arrivo a destinazione, ripongo subito quello che è necessario nel frigo- bar della stanza che occupo”.

Gli snack “furbi” se stai guidando

Se hai davanti un viaggio lungo, stuzzicare qualcosa in macchina può essere utile per mantenere alta la concentrazione, pur senza appesantire l’organismo. “Ideali – spiega l’esperta – sono le bacche di Goji e delle arachidi sgusciate, oppure dei germogli. Oppure si possono preparare delle gallette salate utilizzando dei cereali integrali, che sono anche degli ottimi spezza-fame. Realizzarle è semplicissimo: metti a bagno per almeno 12 ore 100 g di amaranto, 100 g di quinoa, 80 g di lenticchie, 100 g di sesamo, 1 cucchiaino di sale e rosmarino (quanto basta). Poi getta l’acqua e sciacqua. Trita insieme i cereali, i legumi e i semi con un tritatutto. Fai bollire una tazza di acqua e versala sull’impasto in modo da formare una pasta densa, da lasciare riposare per almeno un’ora, per farla amalgamare meglio. Poi forma con l’impasto le gallette: per fare questo prendine un cucchiaino e schiaccialo sulla teglia con una forchetta in modo da ottenere dei dischi molto sottili (2-3 mm di spessore) di circa 7 cm di diametro. Inforna a una temperatura di 115° per mezz’ora. Lascia raffreddare in forno, poi metti le gallette in vasi ermetici. 

Pranzo leggero

Per il pasto durante il viaggio, invece, l’ideale sarebbe un panino di farro farcito con una crema di tofu, o con una salsa di avocado o con hummus di ceci. “Buoni e sani – spiega la dott.ssa Mengoni – sono alimenti leggeri, che non appesantiscono e che permettono di non mangiare in Autogrill. Il panino andrebbe sempre preceduto da delle verdure lavate e tagliate a pezzetti. In viaggio, un finocchio e delle carote sono facilissimi da mangiare anche durante la guida. Naturalmente possiamo prevedere anche un cibo cucinato, magari avanzato dal giorno prima, come legumi o cereali. Io normalmente metto il tutto in una pratica borsa termica, in cui inserisco cucchiaio, coltello, forchetta ed una tazza… senza dimenticarmi l’acqua, naturalmente”! 

“Per quanto riguarda le cene fuori casa – continua l’esperta – visto che la mia scelta è una dieta a base vegetale, prima di partire cerco su internet i locali adatti, che servono pasti “giusti” (e non solo le tristi verdure grigliate che molti ristoranti propongono a chi chiede di mangiare vegano), e faccio questo anche quando devo andare all’estero, sia per lavoro che per vacanze”. 

Tutti consigli di facile attuazione che possono essere seguiti anche da chi, per lavoro, consuma spesso i pasti in ufficio. “Per molti mangiare a casa è un ‘lusso’ di difficile realizzazione – racconta la nutrizionista. E spesso preferiscono rinunciare a una salutare dieta alimentare per dirigersi, invece, verso pratiche mense e fast food, oppure fanno la loro pausa al bar e mangiano velocemente un panino. Ora, questo non sarebbe così problematico se capitasse per uno o due pasti alla settimana, ma lo diventa se 5 o 6 giorni su 7 ci si alimenta in questo modo. Per i pendolari che devono rimanere fuori per il pranzo, invece, il consiglio migliore che posso dare è quello di portarsi qualcosa da casa: può essere un po’ di verdura, ma anche quello che è avanzato dalla sera prima (se hai preparato un buon risotto, cosa ti costa portartelo dietro?), oppure, se proprio non vuoi rinunciare al panino, puoi prepararlo utilizzando del pane integrale, farcito con verdure e salse preparate seguendo ricette salutari”. 

Insomma, se ben organizzati, è possibile seguire la propria linea salutare ovunque andiamo. Parola di nutrizionista!