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Cioccolato e umore
Si dice spesso che mangiare cioccolato faccia bene all’umore, ma è vero? Chi ama il cioccolato sarà ben felice di sapere che la risposta è affermativa: questo squisito alimento migliora l’umore e apporta anche altri benefici. Il cioccolato contiene infatti triptofano, un aminoacido essenziale precursore della serotonina, nota anche come “ormone della felicità”. La serotonina è uno tra i principali neurotrasmettitori deputati a regolare proprio l’umore e, perché possa essere sintetizzata, l’organismo ha bisogno di triptofano.
Gustare un quadratino di cioccolato è poi un’esperienza altamente gratificante anche perché, oltre a favorire la produzione di serotonina, va a stimolare la produzione di endorfine e il rilascio di altre sostanze, tra cui la feniletilamina e l’anandamide, molecole capaci di innalzare ulteriormente il tono dell’umore e di ridurre le sensazioni dolorose e lo stress.
Inoltre, il cioccolato contiene teobromina e caffeina, due molecole dalle proprietà toniche e stimolanti, attive sul sistema nervoso centrale e capaci di migliorare l’attenzione, la concentrazione e le capacità cognitive. Agli effetti di teobromina e caffeina si sommano infine i benefici di minerali e polifenoli, che possono agire indirettamente sull’umore perché contribuiscono al benessere generale di tutto l’organismo. I flavonoidi di cui è ricco il cioccolato sono ad esempio in grado di ridurre la pressione arteriosa, diminuire i livelli ematici di colesterolo cattivo e di combattere l’azione dannosa dei radicali liberi.
Il cioccolato rappresenta dunque una sorta di antidepressivo naturale e di superfood ricco di benefici che può far parte della nostra alimentazione abituale, a patto che si scelga cioccolato di qualità e che non se ne consumino quantità eccessive.
Quale scegliere
In commercio esistono numerosi tipi diversi di cioccolato, che differiscono per quantità e qualità degli ingredienti. Il cioccolato viene preparato a partire dalle fave di cacao fermentate, burro di cacao e cacao in polvere, cui possono essere aggiunti una grande varietà di ingredienti come latte, zucchero, frutta secca, frutta essiccata o caramellata, fiocchi di riso, aromi. La presenza di altri ingredienti modifica il sapore del cioccolato e ovviamente anche le sue proprietà. Il cioccolato al latte ad esempio, perdono molti dei loro benefici: la presenza di latte sembra infatti annullare completamente l’azione preventiva dei flavonoidi. Per quanto riguarda invece il cioccolato bianco, non avrebbe alcuna proprietà e non si dovrebbe nemmeno considerare cioccolato, poiché prodotto con solo burro di cacao, latte e zucchero.
Nella scelta del cioccolato l’ideale sarebbe dunque optare per un cioccolato fondente, meglio se almeno all’80-85% e privo di zuccheri aggiunti. Il cioccolato può essere infatti fondente, extra-fondente e amaro che si distinguono per la percentuale di cacao minima che è, rispettivamente del 45%, del 75% e pari o superiore all’85%.
Per quanto riguarda le calorie, in genere il cioccolato apporta tra le 540 e le 580 calorie ogni cento grammi, ma non ci si deve far spaventare da questo numero elevato. Cento grammi di cioccolato corrispondono infatti a un’intera tavoletta e, in più, se si sceglie un cioccolato fondente amaro, l’apporto energetico è dato dai grassi buoni, in grado di apportare benefici al nostro corpo.
Quanto mangiarne
Come abbiamo visto, il cioccolato fa bene all’umore e in generale a tutto l’organismo, quindi può essere inserito senza problemi in una dieta sana ed equilibrata. Questo però non significa che si possa mangiare senza limiti. Mangiarne in quantità eccessive o associato ad altri alimenti molto calorici potrebbe infatti incidere sul peso corporeo nel lungo periodo. In linea generale se ne possono consumare uno o due quadratini al giorno, magari a colazione o durante gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio.
Grazie alla sua azione stimolante, tonica e antistress, consumare cioccolato può essere d’aiuto soprattutto nei periodi in cui ci si sente giù di tono e con poche energie, ad esempio nei periodi di studio o lavoro particolarmente intenso.
Mangiare un quadratino di cioccolato aiuta anche ad affrontare meglio i disturbi legati al periodo che precede l’arrivo delle mestruazioni, quando la sindrome premestruale può far sentire nervose e agitate, alla continua ricerca di cibi dolci e gratificanti e in balia di sbalzi d’umore. In molti consigliano di ricorrere al consumo di cioccolato anche durante le crisi di astinenza che si verificano quando si decide di smettere di fumare: in effetti, il cioccolato dà una momentanea gratificazione che aiuta a superare la voglia della sigaretta ma, anche in questo caso è bene non esagerare nel consumo sia per evitare un eccessivo apporto in calorie sia per non rischiare di sostituire a una dipendenza un’altra dipendenza.