Dieta del ghiaccio: arriva dagli USA per dimagrire… mangiando

La dieta del ghiaccio è l’ultimo rivoluzionario regime dimagrante che arriva dall’America, ideata da Brian Weiner

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

L’idea nasce dagli studi del gastroenterologo Brian Weiner, che ha analizzato l’azione del ghiaccio sul nostro organismo. Basterebbe un litro di acqua gelata per consumare 160 calorie. Com’è possibile? Per sciogliere i cubetti, l’organismo brucia energia, aiutando a dimagrire.

In pratica, secondo Weiner, si perde peso mangiando qualcosa di freddo.

Non solo: mangiare alimenti gelati aumenta anche il senso di sazietà, riducendo la fame nervosa e quindi l’introito calorico.

Weiner ha pubblicato la sua ricerca sulla Ice Diet sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine e ha scritto un e-book diffuso gratuitamente sul web.

Ma come funziona la dieta del ghiaccio? Tutto ciò che si mangia deve essere gelato. Ad esempio, per dessert o snack del pomeriggio si può mangiare un ghiacciolo a base di frutta. In questo modo si mangia sano, si assume acqua e si bruciano calorie.

“Mentre mangi il ghiaccio, stai servendo due scopi”, spiega Weiner, “stai bruciando calorie e non mangiando cibi con calorie positive”.

Ma sarà tutto vero? Farà così bene alla salute mangiare cibi ghiacciati? E quali sono le controindicazioni?

Cos’è la dieta del ghiaccio e come funziona

Fino a quando il gastroenterologo americano non ha messo nero su bianco la sua teoria, per perdere peso era necessario: seguire una dieta ipocalorica; aumentare il livello di esercizio fisico; oppure entrambi.

Per quanto riguarda le diete ipocaloriche, ne esistono davvero tantissime varianti, avvalendosi, in alcuni casi, anche di farmaci per aumentare il metabolismo basale e accrescere il consumo di calorie.

Sono farmaci la cui azione e utilità è piuttosto controversa nel mondo scientifico, anche per i possibili effetti collaterali e la possibilità di sviluppare dipendenza. Ad esempio, il farmaco antiobesità Rimonabant, usato in Europa come soppressore dell’appetito. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti nella perdita del peso, è stato ritirato dal mercato per gli effetti collaterali di natura psichiatrica.

La dieta del ghiaccio è una nuova scelta terapeutica per il dimagrimento fondata su un meccanismo specifico.

Questa strategia, infatti, si fonda su un’idea molto semplice: incrementare il metabolismo consumando cibi e bevande molto fredde. Infatti, l’assunzione di ghiaccio costringerebbe il corpo a spendere energia per riportare la temperatura interna ai livelli standard.

Secondo Weiner, consumare un litro di ghiaccio potrebbe portare a una spesa energetica di circa 160 calorie, la quantità di energia utilizzata per correre un km. Inoltre, gli alimenti congelati potrebbero anche prolungare la sensazione di pienezza.

Tutti questi aspetti, insieme a una regolare attività fisica e una dieta equilibrata, potrebbero favorire la perdita di peso.

Weiner, quando cercava di perdere qualche kg di troppo, monitorando i valori nutrizionali, si accorse che le calorie riportate sulle confezioni dei gelati non consideravano l’energia spesa per il processo digestivo del ghiaccio. Da questa osservazione, sviluppò uno schema alimentare che prevede l’ingestione quotidiana di un litro di ghiaccio per stimolare il metabolismo basale.

Tale approccio nutrizionale avrebbe quindi il potenziale paradossale di produrre una perdita di peso consumando effettivamente cibo.

Come dimagrire con il ghiaccio

Quando si mangia una quantità significativa di ghiaccio, l’organismo brucia energia per scioglierlo.

Inoltre, sarebbe anche sicuro. Secondo l’ideatore di questa dieta, infatti, mangiare ghiaccio non comporterebbe nessuna conseguenza negativa nelle persone sane.

Tuttavia, se si supera il litro, troppo ghiaccio può diventare un problema e causare effetti non proprio postivi, soprattutto se la temperatura corporea scende troppo. Pertanto, Weiner raccomanda di evitare di mangiare più di un litro di ghiaccio al giorno.

Il ghiaccio poi va sciolto in bocca ed è bene fare attenzione se si segue la dieta durante la stagione fredda. Meglio anche evitare di sgranocchiare cubetti di ghiaccio quando si è sulla neve. Ma è bene non ingerire ghiaccio nemmeno se si ha troppo caldo.

Dopo la corsa, ad esempio, il corpo cerca di dissipare il calore in eccesso che si accumula durante l’esercizio. Assumndo grandi quantità di ghiaccio dopo l’esercizio fisico, secondo i principi della Ice Diet, parte del calore generato dall’attività sportiva verrebbe neutralizzato dalla freschezza del ghiaccio, riducendo al minimo i benefici in termini di consumo di energia.

In sintesi:

  • non superare il litro di acqua ghiacciata al giorno
  • non seguire la dieta se fa troppo caldo o quando fa troppo freddo
  • non fare la dieta del ghiaccio dopo aver praticato attività fisica.

Nonostante sia stata ideata da un medico, la dieta del ghiaccio è stata spesso presentata e diffusa attraverso i media come “miracolosa”. Si tratta, in realtà, di una dieta autogestita, senza specifiche linee guida, che può comportare seri rischi per la salute.

Inoltre, può consentire di raggiungere solo risultati temporanei. Anche se si riescono a perdere 3 kg in una settimana, alla fine non consente di lavorare su un vero cambiamento nelle abitudini alimentari.

La dieta è un atto terapeutico “su misura” che, cioè, tiene conto di diversi fattori come sesso, età, stato di salute, massa corporea, obiettivo di peso ecc. e va redatta da un nutrizionista. Richiede poi un impegno costante e non assicura risultati immediati.

La consapevolezza dei possibili pericoli legati alle tante novità in fatto di dieta, spesso non basta a superare la tentazione di adottare l’ultimo regime nutrizionale alla moda, perché promette risultati facili e veloci. Ma quali sono i pro e i contro di queste diete così popolari?

Possibili benefici e rischi della dieta del ghiaccio

L’effettiva efficacia della dieta basata sull’ingestione di ghiaccio è oggetto di dibattito tra gli esperti e si pone sul piatto della bilancia se tagliare 160 calorie al giorno possa realmente incidere sulla perdita di peso.

Per quanto riguarda la sensazione di sazietà, il consumo di ghiaccio è suggerito anche per ridurre il senso di fame, ma è davvero efficace mangiare ghiaccio per contrastare l’appetito?

Sebbene possa temporaneamente farlo, non è una soluzione proprio gradevole o efficace per il controllo del peso. Inoltre, optare per ghiaccioli zuccherati, che aumentano rapidamente i livelli di zucchero nel sangue e possono determinare picchi glicemici, non è del tutto consigliabile.

È importante ricordare che il successo di una dieta non dipende soltanto dalla riduzione calorica o dall’aumento della spesa energetica, come nel caso dell’effetto termico del ghiaccio, ma da una gestione personalizzata ed equilibrata della nutrizione.

Di diete del ghiaccio poi dopo l’idea di Weiner ne sono spuntate diverse. Come quella di sei settimane della giornalista Peta Bee, seguita da alcune star di Hollywood per dimagrire e cambiare il metabolismo. In meno di due mesi, con uno specifico programma incentrato su cosa mangiare, quale attività fisica praticare e quali accorgimenti adottare ogni giorno, si può ritrovare la forma desiderata. In pratica, vivere a basse temperature e consumare cibi freschi e poco cotti sarebbe il segreto per bruciare il grasso in eccesso, secondo il meccanismo che da sempre il corpo umano adotta in situazioni estreme per sopravvivere.

Il principio della termogenesi

Il concetto centrale qui è la termogenesi, ovvero la produzione di calore nel corpo umano per mantenere naturalmente una temperatura corporea stabile che può variare leggermente con il cambiamento delle stagioni.

Alcuni alimenti richiedono più energia per essere digeriti, aumentando il costo calorico per il nostro corpo, che brucia più calorie per assorbirli.

Introducendo sostanze fredde come il ghiaccio, si abbassa quindi rapidamente la temperatura interna, mettendo l’organismo in una situazione di stress che lo obbliga a lavorare di più per tornare alla normalità, un’azione che consuma energia.

La sazietà indotta dalla termogenesi, invece, si deve all’azione del corpo che deve scaldare il ghiaccio per riportarlo alla temperatura corporea ottimale, dando un momentaneo senso di pienezza. Tuttavia non è effettivo, perché il ghiaccio è privo di calorie.

Insomma, la dieta del ghiaccio si fonda sul processo della termogenesi, ma le prove scientifiche si fermano qui. Sebbene si tratti di meccanismo fisiologico reale, non è considerato dagli esperti una strategia efficace per la perdita di peso. Se ne parla da molti anni ma la comunità scientifica non ha avvalorato a questa dieta, nonostante un certo successo di pubblico.

I primi studi non hanno portato a risultati significativi o a benefici tangibili per la perdita di peso. Perché per dimagrire, l’organismo deve bruciare grassi e non solo calorie. Nella dieta del ghiaccio, invece, il grasso non è intaccato e il semplice consumo di calorie non equivale a una concreta perdita di peso.

Controindicazioni

Lo scrittore americano Andrew Jones, con i suoi calcoli, getta una luce diversa sui benefici calorici della dieta del ghiaccio. Per prima cosa, mangiare un chilogrammo di ghiaccio brucerebbe 117 calorie. Inoltre, per raggiungere le 3.500 calorie necessarie per perdere mezzo chilo di peso, sarebbe necessario consumare circa 30 chilogrammi di ghiaccio.

Ciò rende questa dieta non proprio efficace e sostenibile. Alla fine, mangiando un litro di ghiaccio ogni giorno, si perderebbe circa mezzo chilo di peso ogni mese, un risultato raggiungibile anche con una semplice dieta ipocalorica.

Inoltre, masticare il ghiaccio può causare problemi ai denti, danneggiando le gengive e lo smalto o l’articolazione temporo-mandibolare.

Non solo, potrebbe causare disturbi alle mucose dello stomaco e dell’intestino, alterando la flora batterica intestinale.

Inoltre, è una dieta piuttosto rischiosa in estate, perché può causare uno shock termico con conseguenti collassi. Il rischio, infatti, è legato alla possibilità di congestioni e sbalzi termici. Il cambio di temperatura interna, infatti, deve essere sempre graduale e mai improvviso.

È anche importante ripetere che si tratta di una strategia alimentare non supportata da solide ricerche scientifiche. L’unico riferimento, infatti, è uno studio di Weiner, senza ulteriori indagini che ne confermino l’efficacia.

Le diete “fai da te”, anche molto popolari, come questa o la dieta iperproteica Dukan, che prevede un consumo illimitato di proteine (carne, pesce, uova, salumi), con un minimo o nullo apporto di carboidrati, possono anche portare a una rapida perdita di peso iniziale. Tuttavia, è un dimagrimento che non solo si blocca appena l’organismo si adatta, ma si possono riprendere rapidamente tutti kg persi quando si ricomincia a mangiare normalmente.

Fonti bibliografiche