Dieta degli astronauti, un esperimento spaziale

Come funziona la dieta degli astronauti, una ricerca scientifica mai messa in pratica da 500 kcal al giorno che permette di perdere fino a 10 kg in due settimane

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Da dove nasce la dieta degli astronauti? L’esplorazione spaziale ha sempre rappresentato una delle sfide più significative per l’umanità. La NASA, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, è stata pioniera in questo campo e, sin dagli anni ’60, ha cercato di affrontare una sfida piuttosto inusuale: la digestione nello spazio. Per rispondere a questa esigenza particolare, ha elaborato un regime alimentare particolare ed estremamente ipocalorico: si parla di 500 kcal al giorno.

Questo valore a dir poco restrittivo ha attirato l’attenzione di chi era in cerca di una dieta con un apporto calorico molto ridotto per dimagrire velocemente e perdere molto peso. La promessa inatti è quella di perdere ben 10 kg in 13 giorni. Ma siamo sicuri che un regime dietetico da 500 kcal sia sostenibile? Nei prossimi paragrafi approfondiremo in che cosa consiste e perché non rappresenta una buona idea per le diete fai da te.

Le origini della dieta degli astronauti

Le prime missioni spaziali hanno rivelato un problema sorprendente: la digestione in condizioni di microgravità è molto diversa da quella sulla Terra. Gli astronauti si sono scontrati con la fastidiosa produzione di gas nello stomaco. Per affrontare questo problema, la NASA, negli anni ’60, ha intrapreso uno sforzo straordinario per sviluppare una dieta speciale che potesse garantire la salute degli astronauti nello spazio.

Quella che oggi è conosciuta come la dieta degli astronauti però, è in realtà stata in passato soltanto una ricerca scientifica, mai applicata sulla pelle degli astronauti. Questo punto va precisato, poiché questo regime dietetico altamente restrittivo e ipocalorico avrebbe potuto mettere a repentaglio la salute degli astronauti ed è rischioso per tutti quelli che si apprestano a seguirlo. A renderlo così pericoloso non sono soltanto le 500 kcal al giorno (che rappresentano già di per sè un rischio molto importante per il nostro organismo), ma anche l’esclusione dalla dieta di nutrienti fondamentali per fornire le giuste energie, vitamine, sali minerali, zuccheri e grassi di cui ha bisogno il nostro corpo. Riguardo alle proteine invece, scopriremo che rappresentano la base stessa della dieta degli astronauti.

Cibi consentiti e vietati

La lista dei cibi consentiti e vietati è la base per comprendere la struttura della dieta dell’astronauta, un regime altamente restrittivo e ipocalorico, poco applicabile nella vita di tutti i giorni e sconsigliato a tutela della salute di chi intende seguirla.

Cibi vietati Cibi consentiti
olio, burro, margarina carni magre
zucchero e dolcificanti pesce
biscotti, torte, dolci uova
latte verdure
formaggi funghi
bibite gassate, alcolici
succhi di frutta
verdure amidacee
pasta, riso, pane

La giornata tipo

La giornata tipo di chi segue la dieta degli astronauti è caratterizzata da pasti proteici come colazioni a base di uova e affettato di tacchino o omelette con pomodori e funghi e caffè non zuccherato, pranzi a base di carni magre alla griglia accompagnate da insalate o spinaci al vapore e cene a base di pesce al vapore o alla griglia o pollo arrosto accompagnato da fagiolini stufati con i pomodori.

L’importanza dei liquidi

Uno dei punti focali della dieta dell’astronauta sono i liquidi. La consegna infatti è quella di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno ai quali si possono aggiungere altri liquidi attraverso l’assunzione di tè alla menta, tisane allo zenzero e acque aromatiche purché non dolcificati.

Benefici

Trattandosi di una dieta estremamente ipocalorica e ristretta, non equilibrata e responsabile dell’esclusione di alcuni alimenti interessanti dal punto di vista nutrizionale, l’unico beneficio da segnalare è la perdita di peso. Sebbene non sia certo che si possa ottenere il risultato sperato, ovvero quello di perdere 10 kg in meno di 2 settimane. Come approfondiremo in seguito poi, è improbabile riuscire a mantenere il risultato raggiunto, sia che si tratti di qualche chilo sia nel caso di un dimagrimento importante.

Controindicazioni

La dieta degli astronauti, come anticipato, ha più controindicazioni che benefici. Vediamole insieme:

  • perdita di massa muscolare: una dieta così bassa in calorie può portare a una significativa perdita di massa muscolare. Una sana alimentazione è essenziale per il mantenimento dei muscoli, e una dieta eccessivamente restrittiva può causare una degradazione muscolare significativa;
  • carenza di nutrienti: limitare l’apporto calorico a soli 500 al giorno può portare a carenze nutrizionali gravi. Il corpo ha bisogno di una varietà di nutrienti, tra cui vitamine, minerali e grassi sani, che una dieta così limitata non può fornire in modo adeguato;
  • affaticamento e debolezza: con così poche calorie, è probabile che ci si senta affaticati e deboli durante il giorno. Questo può influire negativamente sulla capacità di svolgere attività quotidiane e può causare problemi di concentrazione e umore instabili;
  • problemi digestivi: una dieta estremamente proteica può portare a problemi digestivi come costipazione, nausea e cattivo alito. La mancanza di fibra e altri nutrienti essenziali può influire negativamente sulla salute dell’apparato digerente;
  • rallentamento del metabolismo: una dieta così bassa in calorie può rallentare il metabolismo del corpo in un tentativo di conservare energia. Questo può rendere ancora più difficile perdere peso a lungo termine e può portare a un effetto yo-yo, con il recupero del peso perso una volta terminata la dieta;
  • rischi per il cuore: le diete estremamente proteiche possono aumentare il rischio di problemi cardiaci, in particolare se contengono quantità eccessive di proteine animali e sono carenti di fibre e grassi sani. Questo può aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e la pressione sanguigna;
  • perdita di capelli: la restrizione calorica estrema può portare alla caduta dei capelli, poiché il corpo cerca di conservare energia riducendone la crescita;
  • problemi di salute mentale: una dieta così restrittiva può causare gravi problemi di salute mentale, tra cui ansia, depressione e disturbi alimentari come l’anoressia.

La vera dieta degli astronauti

Come approfondito negli scorsi paragrafi, quella che è stata definita dieta degli astronauti è in realtà un programma di ricerca che non è mai stato messo in pratica. Del resto, sottoporre degli atleti e scienziati a una dieta da 500 kcal in un posto in cui è fondamentale essere lucidi e stare bene come lo spazio, sarebbe stata una follia. E in effetti, se andiamo a vedere la reale dieta degli astronauti, possiamo ben presto renderci conto che non ha nulla a che vedere con l’iperproteica sperimentale che è stata scambiata per una dieta dimagrante. A proposito, ecco la vera dieta degli astronauti.

Cosa mangiano gli astronauti?

  • Proteine: Gli astronauti consumano proteine magre come carne, pesce, pollo, legumi e latticini per mantenere la massa muscolare e garantire una buona salute;
  • Carboidrati: Le fonti di carboidrati includono pane integrale, riso e pasta per fornire energia e supportare le attività fisiche nello spazio;
  • Frutta e Verdura: Gli astronauti consumano frutta e verdura essiccate o disidratate, poiché la freschezza dei prodotti è difficile da mantenere nello spazio;
  • Grassi Salutari: Gli acidi grassi essenziali sono ottenuti da oli vegetali e noci per sostenere il funzionamento ottimale del corpo;
  • Liquidi: L’acqua è fondamentale per mantenere l’idratazione, ma anche bevande speciali a base di elettroliti per compensare le perdite dovute alla microgravità.

Di quante calorie hanno bisogno gli astronauti?

Gli astronauti devono consumare abbastanza calorie per soddisfare le loro esigenze energetiche, che possono variare a seconda della missione e delle attività previste. In media, un astronauta può consumare da 2.500 a 3.500 calorie al giorno. Tuttavia, durante il periodo di adattamento all’ambiente spaziale, possono riscontrare una riduzione temporanea dell’appetito.

Come si presenta il cibo degli astronauti?

Il cibo destinato agli astronauti deve essere leggero, confezionato in modo sicuro e facile da conservare. Gran parte del cibo viene disidratato, liofilizzato o trattato termicamente per garantire la sua durata nel tempo. Gli astronauti aggiungono acqua calda o fredda per reidratare o riscaldare i pasti. Le bevande vengono fornite attraverso sacche flessibili con cannucce per evitare fuoriuscite in condizioni di microgravità.

Qualche curiosità

Tra le cose più curiose che riguardano l’alimentazione degli astronauti, troviamo il fatto che gli astronauti hanno accesso a una varietà di cibi internazionali per mantenere l’interesse per il cibo durante le lunghe missioni. Ad esempio, possono gustare cibi messicani, italiani, giapponesi e russi. A proposito di comfort food nello spazio invece, tra tutti i cibi proposti agli astronauti, la pizza è risultata essere il preferito, ma è stata adattata per il consumo nello spazio, dove non si devono produrre briciole. Viene servita in forma di tortilla con ingredienti come pomodoro, formaggio e altri condimenti. La bevanda preferita invece, è il caffè ma viene consumato attraverso una speciale tazza che previene la fuoriuscita di liquido.

Moltissimi chef da tutto il mondo collaborano con la NASA per approntare i menu ideali per ogni missione spaziale, nutrire al meglio gli astronauti e gratificarli con un buon pasto anche quando si trovano in orbita. Uno di questi chef è l’italiano Stefano Polato, originario di Monselice in provincia di Padova che ha raccontato: “La pietanza più strana, ma altrettanto efficace ed efficiente che ho realizzato per lo spazio, è stata una barretta spezza fame a base di farina di grillo“. A fare la storia delle trovate delle chef italiani per gli astronauti, il tiramisù di Luca Parmitano, che aveva preparato per gli astronauti anche delle apprezzatissime porzioni di parmigiana e lasagne.

In ogni caso, è evidente che la dieta degli astronauti sia ben lontana da quella che promette di far perdere 10 kg in due settimane, anche perché uno degli obiettivi dei menu spaziali è quello di non far perdere muscolatura e peso agli astronauti, ma nemmeno la voglia di mangiare. L’aspetto psicologico infatti è importantissimo, al pari di quello nutrizionale per far sentire gli astronauti a casa anche quando sono nello spazio e normalizzare alcuni momenti per distendere gli animi, rompendo un po’ della tensione che li accompagna durante tutta la missione.

Per avere un’idea di alcuni dei pasti consumati dagli astronauti nello spazio, ecco qualche pietanza:

  • tortilla con formaggio e peperoni: per evitare che le briciole di pane si disperdano nell’ambiente a gravità zero, gli astronauti spesso optano per tortillas al posto del pane. Una ricetta popolare nello spazio è la “tortilla con formaggio e peperoni.” È semplice da preparare: basta spalmare del formaggio e aggiungere peperoni disidratati su una tortilla, piegarla a metà e gustarla come un sandwich spaziale;
  • zuppa di pollo con verdure: le zuppe in scatola sono un elemento comune nelle diete degli astronauti. La zuppa di pollo con verdure è una scelta popolare, poiché fornisce nutrimento e comfort. Gli astronauti riscaldano la zuppa in buste termiche e poi la sorseggiano attraverso delle cannucce speciali, poiché i liquidi non possono semplicemente scorrere in una ciotola in assenza di gravità;
  • polpette di manzo con salsa barbecue: per un tocco di barbecue nello spazio, gli astronauti possono gustare delle polpette di manzo con salsa barbecue. Le polpette vengono preparate in modo da essere facilmente maneggiabili in ambiente a gravità zero, e la salsa barbecue viene fornita in confezioni apposite. Questo piatto offre un sapore familiare e una variazione benvenuta dalla cucina spaziale tradizionale;
  • torta di mele: anche nello spazio, gli astronauti possono indulgere in dessert occasionali. La torta di mele è una scelta popolare grazie alla sua durata e alla sua resistenza alla scomposizione. Gli astronauti la mangiano in piccoli pezzi, spesso seguita da una bevanda a base di frutta per un tocco dolce alla fine del pasto;
  • bevande in polvere: le bevande in polvere, come il succo d’arancia o il caffè, sono essenziali per mantenere gli astronauti idratati e svegli. Mescolate con acqua proveniente da speciali sacche idriche, queste bevande offrono un’alternativa pratica alle versioni liquide che sarebbero difficili da gestire in assenza di gravità.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta