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Perché ci si abbronza
L’abbronzatura è un processo fisiologico e naturale che dipende da un meccanismo di difesa della nostra pelle nei confronti dei raggi del sole. I raggi UV-B e UV-A, infatti, agiscono sulla pelle provocando eritema e scottature o penetrare del derma degradandone le cellule e provocando invecchiamento cutaneo o danni ancora più importanti.
A difendere la pelle dai rischi del sole interviene la melanina, un pigmento che contribuisce a determinare il colorito della pelle e la colorazione di capelli e occhi. Alcune cellule della pelle, chiamate melanociti, sintetizzano questo pigmento in due forme principali: l’eumelanina e la feomelanina, in proporzione che variano da persona a persona. Oltre a conferire colore a pelle, occhi e capelli, la melanina è una sostanza che protegge delle cellule dai potenziali danni del sole, disponendosi attorno al nucleo e neutralizzando i radicali liberi. Quando la pelle viene esposta al sole, i raggi UV degradano la melanina stimolando i melanociti a produrne in quantità maggiori. Questo processo, noto come melanizzazione, richiede da 48 a 72 ore in base al fototipo ed è il meccanismo alla base dell’abbronzatura.
Quanto dura l’abbronzatura
Come abbiamo visto, la melanina è il pigmento responsabile dell’abbronzatura e, sebbene sia sempre presente all’interno delle nostre cellule, è prodotta in misura maggiore quando ci si espone al sole. Di conseguenza, dopo le vacanze la produzione di melanina tornerà a livelli normali e lentamente l’abbronzatura svanirà.
La pelle è infatti un organo che si rinnova costantemente: lo strato più esterno dell’epidermide, detto strato corneo, è costituito da cellule morte che vengono progressivamente eliminate e sostituite da cellule nuove. Questo ciclo vitale richiede circa 28 giorni quando la pelle è giovane ma risulta più lento a mano a mano che la pelle invecchia. Poiché si tratta di un processo fisiologico, non è dunque possibile mantenere l’abbronzatura oltre un certo limite. È pero possibile evitare di perdere l’abbronzatura prima del tempo, evitando alcuni comportamenti durante e dopo l’esposizione al sole.
Mantenere l’abbronzatura
Per poter mantenere l’abbronzatura il più a lungo possibile è importante prendersi cura della pelle in modo adeguato prima e durante l’esposizione al sole. Eritemi e scottature, infatti, non provocano solo fastidio e dolore ma fanno anche in modo che l’abbronzatura venga persa prima, con il distacco prematuro delle cellule dello strato corneo.
Preparare la pelle al sole e curare la pelle durante l’esposizione ai raggi solari significa garantirle la giusta idratazione e un’adeguata protezione solare. Risulta dunque fondamentale idratare l’epidermide prima, durante e dopo aver preso il sole sia attraverso l’applicazione di creme nutrienti sia grazie ad un’alimentazione che apporti sufficienti quantità di liquidi, quindi ricca di acqua e di frutta e verdura fresche.
Per proteggere la pelle da eritemi e scottature al sole è poi essenziale applicare regolarmente una crema solare con un filtro adatto al proprio fototipo e alle condizioni ambientali. Le creme protettive aiutano la pelle a proteggersi dai danni solari, dando il tempo ai melanociti di produrre melanina, la cui sintesi richiede dalle 48 alle 72 ore in base alla carnagione e all’età. Per le prime esposizioni sarà necessario utilizzare un filtro solare elevato, limitare a pochi minuti al giorno il tempo trascorso al sole ed evitare le ore più calde cioè tra le 10-11 e le 15-16. Quando la pelle risulterà già abbronzata, ci si potrà esporre per più tempo e sarà possibile utilizzare creme con un filtro solare più basso.
Le difese naturali della pelle possono essere sostenute anche grazie a integratori naturali dall’azione antiossidante, formulati cioè con ingredienti in grado di contrastare i radicali liberi e prevenire l’invecchiamento cutaneo. Tra le sostanze anti-age troviamo ad esempio i flavonoidi, la vitamina C, la vitamina E, la vitamina A e il betacarotene.
Infine, dopo le vacanze è possibile ricorrere a oli glitter per il corpo e creme autoabbronzanti che non servono a preservare l’abbronzatura ma che contribuiscono ad esaltare il colore della pelle.
Cosa non fare
Se si desidera mantenere la pelle abbronzata a lungo occorre evitare tutte quelle azioni e comportamenti che provocano il distacco prematuro delle cellule dello strato corneo.
Alcuni metodi per rimuovere i peli superflui, ad esempio, eliminano le cellule morte e, con esse, il colorito dorato guadagnato durante le vacanze. Anziché utilizzare la ceretta o il rasoio, meglio dunque optare per epilatori elettrici che agiscono agganciando e strappando il pelo senza aderire alla pelle.
Per lo stesso motivo andrebbero evitati i trattamenti esfolianti a base di acidi, che possono provocare macchie sulla pelle abbronzata. Per quanto riguarda gli scrub, se è vero che uno scrub delicato può aiutare ad esaltare l’abbronzatura eliminando le cellule morte, è bene comunque scegliere tra quelli più delicati per non correre il rischio di screpolare la pelle. Attenzione anche all’uso di spugne dure durante il bagno e la doccia: meglio optare per spugne morbide ed evitare luffa o altri materiali aggressivi.
Per detergere e struccare il viso si possono utilizzare invece dischetti di cotone, o anche spugnette morbide in silicone o in microfibra, lavabili e riutilizzabili.
Ovviamente non sarà possibile mantenere intatta l’abbronzatura oltre il fisiologico ricambio cellulare, ma con questi accorgimenti la pelle conserverà più a lungo il colorito estivo.