100 anni di Walter Chiari, l’irriverente showman che spezzò il cuore a Mina

In ricorrenza del centenario dalla nascita ripercorriamo la storia del grande Walter Chiari

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

L’8 marzo 2024 Walter Chiari avrebbe compiuto 100 anni. Ma ha scelto di riposarsi, “non preoccupatevi amici, è solo sonno arretrato” si legge sul suo epitaffio. Ironia, leggerezza e la capacità di far sorridere chiunque, ovunque: Chiari è stato uno dei più grandi showman della televisione italiana, nonché un uomo dal grande fascino, che riuscì a conquistare alcune delle dive più amate della storia.

La vita da film di Walter Chiari

Una vita che meriterebbe una saga letteraria. Walter Chiari, all’anagrafe Walter Michele Armando Annicchiarico, nasce a Verona l’8 marzo 1924, da un padre pugliese, e si trasferisce presto a Milano con la famiglia. Nel capoluogo lombardo studia per poco, poi abbandona la scuola e si dedica a mille, cento professioni diverse, dal magazziniere al banchiere, fino al caricaturista.

Sapeva fare tutto Walter Chiari e in tutto eccelleva: è stato tennista, nuotatore, campione di bocce e campione regione dei Pesi Piuma di pugilato. Ma alla fine torna sui banchi, si diploma al liceo scientifico e si sarebbe anche laureato se la guerra non lo avesse portato in Normandia, prigioniero di un campo vicino Scandicci. Il 1946 Chiari torna un uomo libero, e si trasforma in uomo di spettacolo.

L’ascesa e la caduta di un mito

La prima a scorgere il talento da intrattenitore di Walter Chiari fu la ballerina teatrale Marisa Maresca, che di Chiari si innamorò e lo volle nel popolare spettacolo Se ti bacia Lola. È l’inizio di una nuova vita, l’ex soldato si trasferisce a Roma e diventa volto fisso del teatro di rivista, prende parte a spettacoli come Controcorrente, che sancì l’esordio dell’allora giovane parcheggiatore Domenico Modugno.

Nel 1947 c’è l’esordio al cinema, nel film Vanità che gli valse il Nastro d’argento. E la carriera sul grande schermo prosegue fino alla fine degli Anni ’50, quando Chiari sbarca in televisione. È sua una delle edizioni più seguite e fortunate di Canzonissima, che condusse nel 1962 assieme a Mina e Paolo Panelli.

Ma dalla Rai Walter Chiari fu poco dopo bandito. Nel 1970 lo showman, proprio mentre si recava negli studi televisivi a lavorare, fu arrestato con l’accusa di consumo e spaccio di cocaina. Restò nel carcere romano di Regina Coeli per 98 giorni e, una volta uscito sotto cauzione, fu condannato per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale (cadde infine l’accusa di spaccio).

I grandi amori di Walter Chiari

Walter Chiari era bello, elegantissimo, raffinato e sveglio come pochi. Era impossibile non innamorarsi di lui. Al suo radioso sorriso cedettero senza rimorsi alcune delle donne più grandi della storia dello spettacolo. Chiari riuscì persino a conquistare la sfuggente Mina e la pragmatica Anna Magnani. Tra le sue fidanzante anche la procace Anita Ekberg, musa di Federico Fellini.

Tra i suoi amori più chiacchierati ci fu quello con l’attrice Lucia Bosé che, poco dopo, lo lasciò per sposare il torero Miguel Dominguín. Chiari pianse giusto qualche secondo, per poi consolarsi egregiamente con l’ex del torero, niente di meno che la diva mondiale Ava Gardner.

Amore tra Walter Chiari e Ava Gardner
Fonte: Getty Images
Quando Lucia Bosè lo lasciò, si consolò con Ava Gardner

Nel 1966, sul set, Chiari conobbe l’attrice Alida Chelli. Tra i due fu colpo di fulmine e, tre anni dopo, la coppia convolò a nozze a Sidney, in Australia. Dal loro amore nacque Simone, venuto alla luce mentre il papà si trovava in carcere, ma il bimbo non bastò a tenere unite due anime ribelli. Nel 1972 Chelli e Chiari divorziarono.

L’ultima compagna ufficiale fu la parecchio più giovane Patrizia Caselli (in seguito anche amante di Bettino Craxi). La storia finì nel 1987, e Walter Chiari trascorse gli ultimi anni in solitudine. Morì a causa di un infarto il 20 dicembre 1991, nella stanza di un residence milanese nel quale si era trasferito. Aveva 67 anni.