La guerra tra donne non porta da nessuna parte: eppure lo scontro in tv fra Taylor Mega e Antonella Elia ne è un triste esempio. L’ennesimo botta e risposta al veleno che anziché combattere i pregiudizi non fa che alimentarli e ci pone, ancora una volta, di fronte alla necessità di riflettere su quanto noi donne, spesso, siamo brave a metterci i bastoni fra le ruote da sole.
“Le donne sono troppo emotive”, “Le donne non sono forti come gli uomini”, “Le donne non possono fare carriera” e il peggiore: “Quella donna se l’è cercata”. Quante volte di fronte a queste frasi ci siamo trovate a rabbrividire, ci siamo infuriate, perché eravamo certe che non rappresentassero la realtà. Abbiamo gridato la nostra rabbia, pronte a unirci per combattere quei fastidiosi pregiudizi che ancora oggi ci perseguitano.
Eppure, quando arriva il momento di fare fronte comune e combattere, noi donne ci troviamo spesso ai lati opposti delle barricate. Ci puntiamo il dito contro e, anziché sgretolarli, alimentiamo quei luoghi comuni, rendendo fastidiosamente reale il più famoso: “Le donne sono le peggiori nemiche delle altre donne”.
Ce lo dimostra Antonella Elia che, nel corso de La Repubblica delle Donne, lo show di Piero Chiambretti, si è scagliata contro Taylor Mega, rea di mostrare troppo il suo corpo sui social insieme alla sorella Jade. “Una bellezza così sfrontata è diseducativa – ha detto -. Siamo nel 2019 ma non vuol dire che dobbiamo essere tutte mi****e”.
“Mi sento di fare la vecchia bacchettona perché non mandate il giusto messaggio ai vostri coetanei – ha aggiunto la Elia -. A me non interessa vedere il vostro cu** e le vostre tet**”.
Parole che hanno fatto infuriare Taylor Mega. “Questo è un commento molto populista – ha tuonato -, è il classico esempio di una donna con pensieri misogini, mi stai offendendo. Sei una donna e dovresti stare dalla parte delle donne“.
Se le cose stanno così allora dov’è quella libertà di essere noi stesse di cui parliamo tanto? Dov’è finito quel fronte comune che dovremmo creare?
Magari è proprio questo che ci manca. La consapevolezza che farci la guerra fra di noi, che puntare il dito contro l’altra – per stupidità, invidia o incoscienza – è un danno che facciamo prima di tutto a noi stesse. La mancanza di solidarietà non può e non deve essere un tratto che caratterizzi l’essere donna. Siamo amiche, siamo confidenti, siamo guerriere, siamo madri, siamo sorelle e figlie, ma nemiche, questo no. Farsi la guerra non serve a nulla, solo a ferirci e ad alimentare l’odio. E forse questo gli uomini, sempre pronti a fare fronte comune, spesso contro le donne, l’hanno capito prima di noi.