L’amore strappato: 5 cose da sapere sulla fiction con Sabrina Ferilli

La fiction "L'amore strappato" vede come protagonisti Sabrina Ferilli ed Enzo Decaro, e racconta una vicenda realmente accaduta

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Redazione

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Sabrina Ferilli torna sul piccolo schermo con la fiction L’amore strappato: Mediaset ha deciso di riproporre la serie in tre puntate diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, basata su una storia vera.

“Sono felice che venga riproposta perché è un lavoro non solo riuscito, ma che ha acceso un riflettore su un immenso problema giuridico, oltre che sociale: quello delle adozioni”, ha raccontato a Tv Sorrisi e Canzoni la Ferilli.

La fiction – andata in onda per la prima volta quasi due anni fa – racconta la storia di Rosa (interpretata appunto da Sabrina Ferilli), una madre che, a causa di un errore giudiziario di cui è vittima il marito Rocco (Enzo Decaro), accusato ingiustamente di molestie, si vede portare via la figlia Arianna da un assistente sociale.

Rosa lotterà con coraggio e determinazione per dimostrare l’innocenza dell’uomo che ama, il padre di sua figlia, per riavere così la sua bambina e ricostruire la sua famiglia distrutta dall’errore giudiziario. Ma quando Rocco verrà assolto dalle accuse, la figlia Arianna non potrà tornare dalla sua famiglia naturale perché adottata da un’altra famiglia.

Rosa e Rocco cominceranno una lunga ricerca, con caparbietà e ostinazione, per poter riabbracciare finalmente Arianna, che nel frattempo è cresciuta e che dei suoi genitori e del fratello Ivan ha solo dei ricordi che si fanno sempre più sbiaditi.

La miniserie si ispira a un fatto realmente accaduto, una vicenda dolorosissima avvenuta a Milano tra il 1995 e il 2006 e raccontata dalla protagonista Angela Lucanto nel libro Rapita dalla giustizia, scritto con Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella.

Tutto comincia appunto a metà degli anni Novanta, quando Angela, di appena 6 anni, viene prelevata da scuola e rinchiusa in una casa-famiglia per colpa di una falsa accusa di pedofilia mossa contro il padre.

Un momento difficile per i Lucanto che lottano duramente per far prevalere la giustizia e soprattutto per respingere i giudizi della gente, convinta che il padre Salvatore sia un carnefice. L’uomo, innocente, finisce in carcere: rimarrà in galera fino al 2001, quando viene assolto finalmente in Cassazione.

Cadendo tutte le accuse l’incubo giudiziario per la famiglia Lucanto sembra finito e il lieto fine pare dietro l’angolo, ma così non è: nel frattempo Angela, che è cresciuta, viene data in adozione ad un’altra famiglia. Solo nel 2006 potrà tornare finalmente a casa e riabbracciare i suoi genitori. Lasciatasi alle spalle questa esperienza dolorosa e traumatica, Angela, oggi una donna, ha raccontato di non aver mai smesso, in quei terribili momenti, di sperare di riabbracciare i suoi familiari.