Chi era Gianni Statera, il marito di Alda D’Eusanio

Gianni Statera era un grande sociologo e il marito di Alda D'Eusanio che non l'ha mai dimenticato

Celebre professore di sociologia, ma soprattutto marito di Alda D’Eusanio: Gianni Statera è stato il grande amore nella vita della conduttrice che non l’ha mai dimenticato. I due sono stati legati per moltissimi anni sino alla scomparsa dello studioso, avvenuta nel 1999 a causa di un linfoma. Un lutto gravissimo che ha messo alla prova Adua, tanto da spingerla a non mangiare nè bere a causa della sofferenza provata.

Giornalista di successo e donna coraggiosa, la D’Eusanio ha ricordato sul Corriere della Sera il primo incontro con Statera, avvenuto durante la presentazione di un libro. “Era bravissimo, ma non mi affascinava – ha raccontato -. Aveva solo sette anni più di me, ma era già direttore del dipartimento di Sociologia. Aveva scritto il suo primo libro a 12 anni. Era un genio, ma io pensavo che per uno che aveva mangiato pane e cultura era il minimo. Alla presentazione di un libro, iniziò a corteggiarmi, gli permisi il primo bacio dopo sei mesi. Mi conquistò con l’intelligenza, che è quello che succede ancora”.

L’amore fra Gianni Statera e Alda D’Eusanio è stato così forte che anche dopo la sua morte la presentatrice ha continuato a tenere vivo il ricordo del marito. “Continuo a discutere con lui e a farci pace – ha spiegato -. Ha una mente forte, siamo due caratteri da scontro totale. Lui era tutto preso dall’università, la mia rivale: studiava e leggeva sempre. Io lo prendevo in giro. Rifletteva sui massimi sistemi e gli dicevo: scusa, tu che sai tutto, che ore sono? A volte, mi svegliavo e lo trovavo che mi guardava e rideva. Ancora lo fa, la mattina. Ancora lo amo tanto […] Per me è molto vivo.Un amore vero va al di là del corpo, degli oceani, dell’eterno. Soffro la sua morte solo il giorno del mio compleanno perché il suo regalo era passare un giorno intero con me”.

La D’Eusanio non ha mai nascosto la profonda sofferenza provata per la morte del marito. Un dolore che ha superato grazie al suo pappagallo Giorgio. “Gianni se n’è andato in 15 giorni per un male fulminante – ha ricordato -. All’inizio, non mangiavo e non bevevo, ero arrivata a 34 chili, volevo solo morire. Poi, in un negozio, ho visto Giorgio, un pappagallo tutto piume e ossa che pativa un lutto e non mangiava più. L’ho portato a casa, a lui piace la pasta e, un rigatone lui e uno io, abbiamo ripreso a mangiare”.