Un noto settimanale ha pubblicato le foto di Vanessa Incontrada in bikini, con il titolo “Primo sole per l’attrice, che ha approfittato di una pausa dalle riprese di Fosca Innocenti 2 per mettersi in costume nella sua Follonica. Col caldo che fa, cerca un filo di brezza sul bagnasciuga, dopo la crisi con il compagno Rossano Laurini”
La foto ha suscitato da subito mille polemiche, ritirando in ballo il body shaming contro il quale Vanessa combatte da anni e che in passato l’ha fatta molto soffrire.
Il problema non è tanto, o solo, il body shaming: il problema è che in questo momento quelle foto non la rappresentano, non sono lei. Quella foto sono brutte e volgari.
E pubblicarle facendo finta di niente, scrivendo “eccola che si rilassa in bikini” sapendo benissimo che la gente si soffermerà sui suoi rotolini, sul doppio mento e sulle braccia tornite, è ancora più disonesto. Fare body shaming facendo finta di non farlo, in maniera subdola e indiretta, e quindi ancora peggiore. Perché un conto è scrivere “Vanessa in sovrappeso”, sfidando direttamente le accuse di bodyshaming un conto è pubblicare delle foto brutte e poi magari scusarsi da eventuali critiche, dicendo “La malizia è negli occhi di chi guarda, siete voi a vederci quello che noi non abbiamo scritto..(esplicitamente)”
Invece no, così non vale: perché quelle foto sono brutte, bruttissime e non la rappresentano. Vanessa è tornata in forma, sta cercando di volersi bene, si allena, e gli scatti pubblicati sul suo profilo social lo dimostrano. Uno in particolare di pochi giorni fa la ritrae sorridente e felice mentre fa jogging. Molto diversa dall’immagine pubblicata dal settimanale.
E allora perché continuare a infierire su un argomento che ha tenuto banco in passato ma che dovrebbe ormai essere archiviato. Perché voler di nuovo giocare su binomio Vanessa-grassa e non sottolineare invece quanto sia tornata in forma? Questo non è body shaming, questa è disonestà, mascherata da leggerezza. Questo, lo ribadiamo, è molto peggio del body shaming.