Body shaming: cos’è, cosa significa e come difendersi

Di cosa parliamo quando parliamo di Body Shaming, come riconoscerlo e come difendersi

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è

Si parla molto di Body Shaming, ma di cosa si tratta? Le due parole insieme si riferiscono a una vergogna indotta per quel che riguarda le caratteristiche fisiche. In altre parole, Body Shaming significa discriminare o sminuire qualcuno per il suo aspetto fisico.

Diffuso tra i commenti nei social (ma anche tipico delle parole lanciate per strada da chi sente di poter osare farlo per ignoranza o tracotanza), il Body Shaming va a toccare vari ambiti e caratteristiche fisiche: il peso, le rughe, i tratti, la postura, forme, etc. La caratteristica che viene presa di mira varia, ma si tratta sempre di caratteristiche fisiche. In alcuni casi vengono presi di mira corpi troppo tatuati o con troppi piercing, in altri dei casi di problemi alla pelle o ritenzione idrica. In alcuni casi anche le preferenze sessuali diventano oggetto di discriminazione. Altre volte finiscono sotto tiro la presenza di peluria eccessiva, la calvizie, il colore della pelle, l’acne.

Il Body Shaming in chi lo riceve va a condizionare l’autostima, genera un senso di disagio, mina radicalmente le sicurezze personali. Peggiora la gestione dell’ansia e fa sviluppare un’insicurezza che alla lunga diventa ossessione, se il carattere ha tratti fragili e davvero vulnerabili.

Se la persona ha una certa coscienza del problema e sta cercando di risolverlo – facciamo l’esempio con un giovane ragazzo o ragazza che vogliano perdere peso – il Body Shaming potrebbe andare a boicottare anche la migliore delle intenzioni, portando scoraggiamento, sfiducia e perdita dell’obiettivo. Di certo i giovani sono coloro che si colpiscono reciprocamente rispetto ai difetti del proprio corpo e che soffrono maggiormente di quello che si criticano a vicenda. La gestione genitoriale, degli amici veri, dei fratelli e delle sorelle o di altre figure familiari diventa fondamentale per affrontare bene le reazioni da Body Shaming. A volte la discriminazione assume aspetti molto sottili e nasce a volte proprio in seno alla famiglia. Basta un complimento di troppo alla cugina ritenuta bella e magari un commento infelice alla figlia “bruttina” che subito scattano rancori, risentimenti, insicurezze, paure e si cristallizzano ingiustizie e sfiducia.

Quando esplicito il Body Shaming ricade nella categoria di reato e talvolta diffamazione (specie se l’offesa viene portata avanti con insistenza sui social networks). In alcuni casi molto gravi il Body Shaming ha aperto la strada a casi di suicidio e ha assunto un ruolo di istigazione allo stesso (articolo 580 del Codice Penale).

Figure come quelle degli e delle influencer e ambiti lavorativi strettamente legati all’apparenza non hanno fatto che aumentare il focus sulla cura estrema fine a se stessa. Spesso i messaggi di chi influenza all’acquisto attraverso la propria immagine sono puramente vincolati al “diventa come me” e in questo modo si vanno a creare canoni estetici che si fissano e spesso non possono in nessun modo corrispondere al dato reale.

Come difendersi

Il primo passo per difendersi dal Body Shaming che avviene virtualmente sta nel ridimensionare il valore che si fornisce ai commenti sui social. Tornare a relazioni vere, dialoghi concreti e staccarsi dal cellulare e dai social media aiuta tanto a circoscrivere quel che conta e quel che ha un valore davvero minimo. Iniziare a prendersi cura di se stessi ed essere in un’energia di maggiore indipendenza permette di raggiungere un equilibrio produttivo in modo stabile, indipendente dai commenti altrui.

Avviare anche un dialogo allo specchio attraverso affermazioni positive permette di andare nella direzione ottimista, eliminare mancanze, disagi. Il percorso mentale che conduce la percezione del nostro corpo alla salute dovrebbe passare anche per l’uso che facciamo del nostro corpo.

Ricordate che il modo in cui valutate il vostro aspetto fisico dipende molto dall’umore. La forma fisica ha a che fare con la salute degli organi interni, con la fisiologia, le emozioni e il rapporto con il movimento e con il cibo. Anche scrivere delle frasi con una carica positiva e magari appenderle alle pareti aiuta molto a rafforzare il proprio potere personale. Ignorare il modo in cui ci si sente quando si ricevono insulti o critiche non aiuta assolutamente, anzi, diventa davvero controproducente. Conviene affrontare direttamente la fonte della critica in modo costruttivo e iniziare ad assumere un atteggiamento freddo, realista e sicuro.

Ottima strategia sta anche nel tenere un diario di bordo dei progressi fisici e degli obiettivi, iniziando ad appuntarsi anche i punti di forza caratteriali. Il punto di partenza sta in se stessi/e e nei propri talenti, nel credere in quello che si vuole portare avanti e nello scegliere i propri pensieri, mettendo da parte quelli depotenzianti.

Sull’onda di questo spirito accanto al Body Shaming sta nascendo il movimento della Body Positivity; si tratta di una corrente che va a contrastare la polemica e le critiche sul corpo attraverso atti e contenuti di legittimazione del corpo maschile e femminile, tutti volti a migliorare la percezione di se stessi/e.