Pamela Prati chiede il silenzio su Mark Caltagirone: “Ho pensato di farla finita”

Non si parli di Mark Caltagirone: quello di Pamela Prati è un imperativo categorico. E sul dopo svela alcuni particolari inediti

Il clamore sul caso si è placato da tempo ma Pamela Prati ne porta ancora addosso le ferite. “Non nominatemi Mark Caltagirone“. Questa l’unica richiesta della showgirl sarda a Il Fatto Quotidiano, con il quale ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, iniziata come playmate e continuata con i successi al cinema e al Bagaglino.

Una storia che l’ha segnata profondamente e che si è tenuta dentro per anni. Lo scandalo che ha rischiato di rovinarle la reputazione e la carriera non è ancora un ricordo e le provoca un dolore che è difficile da accettare, tanto da spingerla a chiedere che non se ne parli più: “Non nominatelo, ho anche pensato di farla finita. Che dolore. Piuttosto, vorrei festeggiare i 40 anni di carriera”.

Se costretta a parlarne, perché le circostanze lo richiedono, si limita a definirla “tragedia”: “Avrebbe potuto rovinarmi e se ne sta parlando nelle sedi opportune. Sono una claustrofobica cronica, il medico mi ha consigliato di prendere un volo per scacciare il dolore di quella storia là. Per un anno sono rimasta sola a casa, il lockdown non mi ha spaventato”.

La famiglia è quella che l’ha sostenuta fin dall’inizio, anche se ha trascorso i primi anni della sua carriera in un collegio di suore che ha definito piuttosto duro. Il ritorno tra le braccia della madre è stato salvifico, nonostante i suoi tanti dubbi su una carriera che è sbocciata per caso, a Roma, e per la quale deve ringraziare il suo primo agente che la lanciò nel mondo di Playboy. Fu però lei a difenderla dalle chiacchiere delle persone, appena la prima copia della rivista arrivò nel suo paese, in Sardegna: “Avete rotto, non c’è nulla di male. Lasciatela in pace”.

Ed è proprio quest’amore viscerale per il valore della famiglia che causò lo scontro con Valeria Marini, del quale si è raccontato tutto e il contrario di tutto: “Guai a chi mi tocca la famiglia, ma non l’ho picchiata. Sono gelosa e possessiva, lei era entrata al Bagaglino e al mio posto; durante la festa dei 50 anni di Leo Gullotta ho avuto la sensazione che mi prendesse in giro. Così mi sono avvicinata e lei per liberarsi di me si è graffiata con il mio bracciale di diamanti”.