Naike Rivelli, parla per la prima volta il presunto padre dopo le rivelazioni

Il presunto padre di Naike Rivelli, oggi 70enne, si rifiuta di parlare della sua storia con Ornella Muti. "Sono un fantasma, non esisto"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 6 Luglio 2018 12:12Aggiornato: 5 Maggio 2022 13:42

Naike Rivelli ha rivelato durante la trasmissione di Rai Uno, Non disturbare, condotta da Paola Perego, che quello che considerava suo padre fino a poco tempo fa in realtà non ha alcun legame biologico con lei.

Il magazine Oggi ha rintracciato José Luis Bermúdez de Castro Acaso, il produttore cinematografico, che fino a ora tutti credevano fosse il padre della primogenita di Ornella Muti. L’uomo oggi vive a Madrid dove gestisce con la sua impresa Equidosa un centro commerciale di 100mila metri quadrati.

L’ex produttore e uomo d’affari, settantenne, ha dichiarato a Oggi: “Non voglio parlare del mio passato”. E  ha aggiunto: “So quello che è stato dichiarato in Italia. La mia storia con la Muti è vecchia di 40 anni. Ho figli e nipoti, sto vivendo la mia vecchiaia. Lasciamo perdere“.

Insomma ha deciso ormai da tanto tempo di dare un’altra piega alla sua vita e non ha intenzione di ritornare sui suoi passi, nonostante le dichiarazioni rilasciate da Naike Rivelli.

Malgrado il suo successo in campo cinematografico, di José Luis Bermúdez de Castro Acaso le più importanti agenzie spagnole, Efe ed Europa Press, non hanno né una sua fotografia né una sua biografia. L’uomo giustifica questa particolarità come espressione di una sua precisa volontà: “Non sa quanto mi è costato, non esisto, sono un fantasma“. Il giallo quindi s’infittisce.

Come riporta il magazine italiano, c‘è chi mette in relazione la stranezza con le voci calunniose di un suo coinvolgimento nel sequestro e nell’omicidio di tre ragazzine nel 1992. Coloro che avevano provato a coinvolgere Don José Luis e altre tre importantissime personalità spagnole nel delitto furono tutti condannati per diffamazione a pesantissime multe. Sulla più che orrida vicenda Netflix sta girando una docu-serie di quattro episodi, che uscirà nel 2019.