Proprio nei giorni in cui Roma celebra la sua Festa del Cinema è morto uno dei più complessi e sfaccettati attori nati nella capitale. Si è spento a 59 anni Adamo Dionisi, noto al grande pubblico come il boss Manfredi Anacleti del film cult Suburra. Dionisi è deceduto all’ospedale Fatebenefratelli, dove si trovava ricoverato a causa di una malattia da poco scoperta.
Adamo Dionisi, il passato difficile e la rinascita
Adamo Dionisi divenne attore per caso, per istinto e spirito di sopravvivenza. Nato a Roma il 30 settembre 1965, la passione per il calcio lo portò sulla strada sbagliata. Fu capo degli Irriducibili, un gruppo ultrà della Lazio, disturbando le partite dello stadio Olimpico con cori e striscioni dal contenuto scorretto. Nel 2001 fu arrestato e condannato per spaccio di sostanze stupefacenti, scontò la sua condanna al carcere di Rebibbia. Ed è proprio qui che tutto cambiò. Fu all’interno del penitenziario che Dionisi scoprì la passione – e il talento – per la recitazione, partecipando ai laboratori teatrali attivi nel penitenziario.
Adamo Dionisi, i cui funerali si terranno martedì 22 ottobre nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere, quartiere in cui viveva e che viveva da vero romano, lascia due figli: Alessia, di 38 anni, e Christian, di 32 anni. Della sua vita privata si sapeva poco, concentrato nel lavoro sul set, Dionisi si è sempre tenuto lontano dal gossip.
L’indimenticabile ruolo in Suburra
Il volto duro, l’espressione da cattivo ragazzo, l’accento verace e quell’esperienza reale nella Roma “cattiva”, fecero sì che l’esordiente Adamo venisse scelto per interpretare il boss Manfredi Anacleti in Suburra, il film cult di Stefano Sollima che racconta della malavita capitolina. In quell’occasione, Dionisi recitò al fianco di alcuni tra i più grandi attori del cinema italiano, da Alessandro Borghi a Pierfrancesco Favino e Elio Germano. Suburra non fu però il primo film di Dionisi, che si era già visto in Chi nasce tondo, pellicola del 2008, e Good Morning Aman, che vinse il David alla regia nel 2009.
Dopo Suburra ci fu Brutti e Cattivi, storia della malavita alla periferia di Roma che si aggiudicò nel 2009 una candidatura ai David. Un ruolo nel capolavoro di Matteo Garrone, Dogman, nel 2018 e, l’anno dopo, il delicato film Famosa. Ancora, Morrison, nel 2021, il primo film diretto dal musicista Federico Zampaglione e, ancora, Martedì e Venerdì, diretto da un altro musicista, Fabrizio Moro. Attualmente Dionisi lavorava a due film, di cui uno prodotto all’estero.
Sui social il dolore dei colleghi
Adamo Dionisi è riuscito a riscattarsi non solo grazie al talento ma anche per via di un cuore grande, che rimediava agli errori del passato cercando di fare del bene davvero. Parte dell’associazione benefica romana Casale Caletto, aveva lavorato per costruire un calcio per riunire i ragazzi del quartiere e per portare l’acqua corrente in un campo rom. Sui social lo ha ricordato con un tenero post l’amico e collega Francesco Bruni, che con lui aveva lavorato in Scialla: “Riposa in pace, Adamo”.