Marco Mengoni parla per la prima volta dopo la morte della madre: “Ha lasciato un buco enorme”

Marco Mengoni è pronto a tornare in concerto ma prima si è concesso in una lunga intervista in cui ha parlato dell'amata madre Nadia Ferrari

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 7 Maggio 2025 11:22

La voce, per Marco Mengoni, è sempre stata tutto. Un rifugio, una forza e un dono. Ma ci sono momenti in cui anche la voce si spezza. Dopo mesi di riservatezza, l’artista ha scelto di parlare per la prima volta della morte della madre Nadia Ferrari, scomparsa nel 2024 dopo lunga malattia. Lo ha fatto con la misura che lo ha sempre contraddistinto, senza clamori, appena prima di tornare sul palco con i grandi concerti live. “Ha lasciato un buco enorme”, ha confessato l’artista di Ronciglione in un’intervista che, più che un racconto, è un sussurro d’anima. Un’apertura intima che rompe un lungo silenzio e getta luce su un dolore che fino a ora era rimasto nascosto dietro i riflettori, dietro i palchi, dietro quel sorriso spesso silenzioso.

Marco Mengoni, le parole per la madre Nadia

Non è un caso che, nel parlare della madre, Marco Mengoni usi parole piene di cura. “Era il mio centro di gravità”, aveva detto con grande dolcezza. Una presenza che non aveva bisogno di sovraesposizioni, ma che teneva insieme tutto, come fanno le fondamenta di una casa che resiste alle intemperie. “È veramente troppo presto. Ogni volta che ci penso è come entrare in una stanza con un buco gigante. So che con il tempo ci costruirò anche un recinto e magari cresceranno dei fiori, però quella sensazione resterà sempre. Era la persona che non dovevo perdere mai nella vita, a prescindere dal suo essere madre. Con mamma Nadia, infatti, ci sono stati scontri, incomprensioni, mancanze. Era Nadia a essere gigante. G-i-g-a-n-t-e. Sapeva essere la più profonda al mondo, per poi trasformarsi in un attimo in una bambina. Però, sono contento di averla avuta con me, di aver lottato come un disperato e di aver fatto di tutto fino all’ultimo”.

E sappiamo che la perdita della propria madre è una frattura che non si rimarginerà mai. E per lui, che della sensibilità ha fatto la sua cifra artistica, la sua morte ha rappresentato un terremoto interiore. Ma in questo momento così delicato, ha scelto di condividere non solo il dolore, ma anche quello che lei gli ha lasciato dentro.

“Lei cantava benissimo Mia Martini e Mina, era il suo hobby. Lei che mi ha spinto ad andare a lezione di piano, ma lo odiavo e allora dopo un anno e mezzo ho abbandonato e ho preferito la chitarra. Però mi facevano male le mani, mi venivano i calli. Il solfeggio mi annoiava, con lei che non smetteva di incoraggiarmi perché aveva capito prima di me. Mia madre è legata intrinsecamente alla musica. Non a caso per un po’ mi sono allontanato dal mio mestiere o, almeno, dal mio mestiere in pubblico”, ha raccontato ancora.

La musica di Marco Mengoni dopo la perdita della madre

Chi segue Marco Mengoni lo sa, ogni sua canzone è una confessione a mezza voce. E non sorprende che anche questa perdita abbia trovato spazio, seppur sottile, nelle sue ultime interpretazioni. In alcune esibizioni recenti, gli occhi si sono fatti lucidi, la voce tremante, come se dietro le note ci fosse qualcosa di più. Ora è chiaro: quel qualcosa era un’assenza che farà ancora male per molto tempo.

Nel raccontare sua madre, con la quale ha avuto un rapporto totalizzante, l’artista non ha tracciato un ritratto malinconico. “I mesi passano, ma è come se fosse successo sempre ieri . Non ne avevo ancora parlato fino a oggi, ho cercato di non farlo o di lasciare il compito alla musica”, ha raccontato a Vanity Fair. E così, anche se “ha lasciato un buco enorme”, quel vuoto è ancora capace di farsi presenza. È uno spazio pieno di memoria, di affetto, di tutto ciò che continua a vivere nel ricordo.