Francesca Fialdini è una professionista che nel tempo ha saputo imporsi all’attenzione del pubblico grazie a programmi di successo, ma soprattutto grazie a qualità come il garbo, l’educazione e l’empatia che dovrebbero essere essenziali nella vita come nel lavoro, specialmente per chi come lei si impegna da anni entrare nel vivo delle storie di gente comune o di volti noti dello spettacolo.
Ma, come accaduto a molte donne, anche lei ha dovuto vivere situazioni spiacevoli, per usare un eufemismo. Situazioni che in ambito lavorativo ti mettono di fronte a una dura realtà: quella di uomini che vogliono imporre su di te, in quanto donna, il proprio potere nel modo più becero. Lo ha raccontato in un’intervista al giornalista Mario Manca.
Francesca Fialdini, le molestie e la forza di dire “no”
“Mi sono ritrovata delle mani addosso che ho immediatamente tolto dal mio corpo: dopo averlo fatto, è capitato che ottenessi più rispetto di prima – ha raccontato Francesca Fialdini -. Sono stata orgogliosa di me stessa, non ho mai avuto paura di dire no in questo senso, e pazienza se avrei rischiato di non prendere dei lavori importanti”.
Una storia purtroppo più comune di quanto si pensi, di cui spesso conduttrici, attrici e volti noti dello spettacolo hanno raccontato. “Tutte le storie sono diverse: non sono un’eroina, ho semplicemente fatto quello che rispondeva al rispetto della mia persona e della mia coscienza – ha ribadito con forza la conduttrice di Da noi… A ruota libera -. Il prezzo da pagare lo devi mettere in conto, c’è sempre. Dipende che cosa scegli di essere e, soprattutto, chi vuoi essere”.
La forza di imporsi con un “no” non è scontata. Nella molestia c’è il ricatto morale, oltre che fisico, di un uomo che vorrebbe imporre su di te il potere di decidere del tuo futuro, lavorativo in questo caso. C’è sempre la paura delle conseguenze, che la Fialdini ha ammesso con molta onestà, quella di perdere tutto prima ancora di avere raggiunto il proprio obiettivo. Era giovane e inesperta ma, forte del proprio senso di libertà e della voglia di farcela da sola e in modo pulito – così come dovrebbe essere, sempre – è riuscita a reagire.
La libertà e il rapporto con la maternità
Ha detto di sé di essere una “donna consapevole e realizzata” ed è proprio ciò che traspare dalle sue parole. Una donna che ha lavorato sodo per raggiungere i propri obiettivi nel nome di quel senso di libertà, valore importantissimo, trasmessole dai genitori: “So da dove sono partita e riconosco di aver fatto un bellissimo percorso perché, umanamente, si è accompagnato a qualcosa che era valido, senza cedere a compromessi. (…) Tento di essere sempre più libera ogni giorno di più. La conoscenza delle mie ferite va in questa direzione proprio perché non voglio avere lacci che mi trattengano dove non devo stare. Sia nella mia vita sentimentale che nel mio lavoro, non devo avere la sensazione che ci sia un laccio che mi tenga da qualche parte”.
La Fialdini è ben conscia, però, anche dell’altra faccia della medaglia: “Tenere al mio lavoro, che è bellissimo e fantastico ma che, probabilmente, ha condizionato anche il fatto di non avere oggi una famiglia“. Un tema che le ha permesso di centrare un punto importante che la riguarda personalmente: quello delle adozioni in Italia, legate ancora a un’idea obsoleta di famiglia. Se i single potessero adottare un bambino percorrerebbe questa strada senza pensarci due volte.