Citologia nasale: cos’è, svolgimento e quando farla

L'esame di Citologia nasale è un test diagnostico che analizza le cellule prelevate dalla mucosa nasale per identificare allergie, infiammazioni o infezioni

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’esame citologico nasale è un’indagine diagnostica che consiste nell’analisi microscopica di cellule prelevate dalla mucosa nasale. Questo test è utilizzato per rilevare alterazioni cellulari che possono essere indicative di varie condizioni patologiche che affliggono le vie nasali.

Questo tipo di prelievo è del tutto indolore e dura pochi secondi, si effettua anche sui bambini e non necessita di nessun tipo di anestesia. Con un Rhinoprobe o nasal scraping, ovvero una curette (o cucchiaio tagliente, è uno strumento chirurgico, di diverse fogge, utilizzato per asportare, scarificare, raschiare o pulire) in plastica sterile viene prelevato un campione di cellule dallo strato più superficiale della mucosa all’interno della narice.

Una volta prelevato, il campione viene fissato su un vetrino da microscopio, colorato con specifici reagenti che facilitano l’identificazione delle strutture cellulari e successivamente esaminato al microscopio da un citopatologo. Questa analisi può rivelare presenza di infiammazione, infezioni, reazioni allergiche o persino cambiamenti precancerosi o cancerosi, fornendo così informazioni preziose per una diagnosi accurata e per la successiva definizione del piano terapeutico più adeguato.

Come si esegue l’esame di citologia nasale

Non sono necessari ricoveri in day hospital per eseguire questo tipo di analisi: in sede di visita otorinolaringoiatra il medico effettuerà la procedura di scraping (o raschiamento) della mucosa del turbinato inferiore che prevede il prelievo delle cellule della mucosa dalla parete laterale del naso con un piccolo strumento di plastica, chiamato Rhinoprobe.

Questa procedura di prelievo cellulare non è assolutamente invasiva, è totalmente indolore e non necessita di alcun tipo di anestesia o assunzione di farmaci. La durata è molto breve, di pochi secondi, tanto che può essere consigliato anche per bambini e neonati. Le cellule prelevate possono essere immediatamente analizzate al microscopio, in modo da fornire in tempo reale le informazioni necessarie alla diagnosi.

Quando è consigliato eseguire l’esame di citologia nasale

Come la maggior parte delle analisi specialistiche, sarà un medico a consigliare e ad effettuare la citologia nasale. Questo esame è necessario per inquadrare eventuali patologie nasali infettive e allergiche, nei casi di ostruzioni croniche e per chi soffre di raffreddori ricorrenti e prolungati.

È in genere consigliato anche a chi sia risultato negativo ai test allergici cutanei (Prick Test) o sierologici (IgE). Il prelievo citologico nasale permette anche di individuare eventuali riniti “sovrapposte”. Quindi, potrebbe essere consigliato a coloro che hanno i tipici sintomi dell’allergia – come starnuti, prurito, secrezioni acquose, difficoltà respiratorie nasali – anche se negativi ai test cutanei e sierologici: alcune allergie, infatti, hanno come unico bersaglio il naso e solo con un prelievo delle cellule site in questa sede è possibile arrivare ad una corretta diagnosi.

La citologia nasale è consigliata anche a chi dovesse avere infezioni ricorrenti delle vie respiratorie, con o senza complicanze come otiti, sinusiti o faringolaringiti. Questo esame, infatti, riesce a rilevare anche un malfunzionamento delle cellule ciliate, principale elemento di difesa del naso, in pazienti con deficit genetici della motilità ciliare, con malattie professionali (esposizione cronica a polveri, agenti irritanti chimici) o fumatori. Nel caso di malattie croniche, la semplicità dell’esame consente di monitorare costantemente l’andamento della patologia, così da indicare volta per volta una terapia mirata.

Fonti bibliografiche: