Quello che sembrava uno dei tanti gossip dell’estate si è trasformato ben presto in un vero e proprio caso da tribunale. Stiamo parlando di Raoul Bova e degli audio del presunto tradimento di Raoul Bova ai danni di Rocio Munoz Morales con la modella Martina Ceretti. Si è parlato anche di un presunto ricatto subito dall’attore, a cui sarebbe stato proposto un pagamento in cambio della non divulgazione dei dettagli della sua liason con la ragazza.
Nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Roma per tentata estorsione ai danni di Bova è stato fatto il nome anche di Federico Monzino, pr milanese amico di Martina Ceretti, che avrebbe ricevuto gli audio dalla modella per poi mandarli a Corona.
Chi è Federico Monzino
Il suo nome era conosciuto solo nei circoli più esclusivi di Milano, ma adesso è sulla bocca di tutti. Nato nel 1996, Federico Monzino è un pr e imprenditore, erede di una delle famiglie più influenti del capoluogo lombardo, fondatrice della catena di supermercati Standa legata anche al Centro Cardiologico Monzino, oltre alla fondazione Antonio Carlo Monzino, impegnata nel sociale e nella cultura musicale.
Il 29enne fa parte del Consiglio d’amministrazione del Cranchi Yacht che si occupa di produzione di imbarcazioni di lusso, realtà fondata a fine Ottocento e nella quale è subentrato nonno Tullio Monzino negli anni Settanta. Sui social Federico Monzino appare spesso a bordo di barche di lusso, in resort tropicali, tra supercar e locali esclusivi.
Le accuse di Fabrizio Corona e la replica
L’industriale 29enne sarebbe indagato per aver tentato di ricattare Raoul Bova, che l’11 luglio 2025 ha ricevuto un messaggio da un numero spagnolo. Secondo l’accusa, il ricattatore sarebbe proprio l’industriale milanese, Federico Monzino. Al centro delle indagini ci sarebbero almeno una decina di messaggi ricevuti dall’attore, che li ha letti ma non ha mai risposto.
Bova è andato negli uffici della polizia postale di Roma per sporgere denuncia, facendo così scattare l’inchiesta del pm Eliana Dolce prima che il caso scoppiasse con le rivelazioni di Falsissimo dieci giorni più tardi.
Fabrizio Corona ha raccontato che i file sono stati “consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti”, inviati direttamente sul suo cellulare dal loro computer. “Non c’è stata alcuna acquisizione fraudolenta del materiale”, avrebbe detto il fotografo. La divulgazione delle chat tra l’influencer e l’attore sarebbe dovuta servire “a far diventare famosa Martina“. “Solo che poi hanno contattato Bova – avrebbe aggiunto Corona – per chiedergli soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo. Il tutto avvenuto totalmente a nostra insaputa”.
Intervistato da Il Messaggero, Federico Monzino ha fornito una ricostruzione dettagliata della vicenda, respingendo ogni accusa di tentata estorsione. Ha confermato di aver contattato Fabrizio Corona a nome della modella Martina Ceretti, spiegando che l’iniziativa era esclusivamente a scopo di visibilità.
“Questa cosa l’abbiamo fatta insieme io e Martina, in quanto lei voleva diventare famosa, ma ovviamente non poteva scrivergli direttamente lei”. Ha poi aggiunto: “Non sono indagato, sono semplicemente una persona informata sui fatti“, sottolineando di aver già coinvolto i suoi legali e di aver mostrato il dispositivo al quale la polizia ha avuto accesso per analisi.
Monzino ha voluto chiarire che il materiale è stato consegnato in modo consapevole: ha affermato di aver inviato chat e audio direttamente a Corona dal proprio computer, sostenendo che non vi fosse alcuna sottrazione fraudolenta. Sia Ceretti che Monzino smentiscono quanto affermato dal fotografo, e intanto la procura continua a indagare sul ricatto avvenuto ai danni di Raoul Bova.