Caro Fabio Volo, a rovinare le nostre figlie non è Ariana Grande. E ti spieghiamo perché

Un video, un commento in diretta radiofonica, frasi che - francamente - mettono qualche brivido. Volo ha replicato ma, come a volte succede, la toppa ci sembra peggio del buco

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pubblicato: 17 Settembre 2019 16:02

Un video di Ariana Grande non può bastare a rovinare le nostre figlie, ma certe frasi forse sì e Fabio Volo dovrebbe saperlo.

Nelle ultime ore lo scrittore e conduttore radiofonico è finito al centro di una bufera mediatica a causa di alcune dichiarazioni sulla popstar di fama mondiale. Tutto è iniziato quando Volo, durante una diretta del suo programma radio Il Volo del Mattino in onda su Radio Deejay, ha commentato il video di 7 Rings, nuova canzone di Ariana Grande, un’altra hit da milioni di visualizzazioni su Youtube.

“Ero in palestra, sul tapis roulant, e c’erano i televisori con questi canali di video musicali – ha raccontato (trovate qui la puntata). A un certo punto c’è una che si chiama Ariana Grande, bellissima ragazzina, mora… Sembra abbia 15 anni, vestita di rosa, tutta sexy… se vado a una festa e una viene vestita così dico “chi è ‘sto pu****un? Come si è in*****ta”.

Il conduttore non si è fermato qui, ma ha rincarato la dose. “Questa ragazzina è a quattro zampe, in ginocchio, impecorata che muove il c**o e fa “l’ho visto, mi piace, lo voglio, ce l’ho/lo prendo”. Tutto il videoclip era un richiamo sessuale”.

Poi l’accusa: “Pensa io padre di due femmine, vado a lavoro, faccio le mie cose, mentre una società mi sta imp*****ndo la figlia. Ma non è possibile sia legale, che una per cantare una canzone si metta a quattro zampe, vestita da mi****ta e muova il c**o facendo I want it, I got it“.

Un intervento, quello di Volo, che ha il sapore di certi refrain un po’ sessisti, soprattutto quando spiega che: “Le donne sono come i fiori, in base ai colori e ai profumi attirano un certo tipo di uomo. Se tu hai paura perché sei insicura e quindi esageri con la sessualità attirerai solo gente che ti vuole sdraiare”. E sembra di essere tornati indietro di cinquant’anni. Perché come possiamo ripetere alle nostre figlie che devono e possono vestirsi come vogliono, se poi vengono accusate di attirare “la gente sbagliata” in base al loro abbigliamento?

Forse allora è più diseducativo per una bambina di 8, 9 o 10 anni – quelle a cui fa riferimento Volo – ascoltare frasi del genere, che guardare un video di Ariana Grande. Perché se una clip musicale è finzione, le parole del conduttore riflettono senza dubbio il pensiero di una società ancora  troppo maschilista che impone alle donne di conformarsi e le riveste, di fronte alla voglia di libertà, di un senso di colpa che non dovrebbero avere.

Nella nuova puntata del suo programma radiofonico, Fabio Volo ha cercato di chiarire la sua posizione. Il conduttore ha raccontato di aver subito insulti e attacchi sui social dopo le sue dichiarazioni. “Per come sono educato io, se mio padre avesse letto cose del genere scritte da me, mi avrebbe dato delle pacche” ha commentato. Poi ha tentato di spiegare il suo pensiero: “Chiedo scusa ai fan di Ariana – ha aggiunto -, ma io non ho mai detto che è una pu***na. Poi capisco che voi avete bisogno di amare fortemente qualcuno perché siete lì su un’isola da soli”. Probabilmente Fabio Volo non ha letto bene il testo di 7 Rings, perché se l’avesse fatto si sarebbe reso conto che è un inno all’emancipazione femminile e alla forza delle donne. Quei sette anelli sono quelli che Ariana riuscì a comprare, dopo il successo, ad alcune sue amiche da Tiffany, dimostrando di avercela fatta e di non avere bisogno di nessun uomo per avere ciò che desiderava.

Che a guardare bene quel “l’ho visto, mi piace, lo voglio, ce l’ho/lo prendo” che ha scandalizzato tanto lo scrittore non aveva alcun riferimento sessuale, ma riguardava la possibilità di spendere e acquistare senza problemi grazie alla sua emancipazione. Un segnale forte di empowerment che gli è sfuggito. Ma in fondo la malizia è sempre negli occhi di chi guarda.