Damiano David torna a parlare di sé con una sincerità che sorprende. Il frontman dei Måneskin, che negli ultimi mesi ha intrapreso un percorso solista con l’album Funny little fears, ha scelto di condividere con il pubblico un lato fragile della propria personalità che non aveva mai mostrato. E proprio dal palco del suo tour, in una delle ultime date tenute a Londra, ha raccontato come l’esperienza con la band resti per lui il ricordo più luminoso: “Con i Måneskin? Il momento più felice della mia vita”, ha detto introducendo Perfect Life, sottolineando un legame che, nonostante la parentesi individuale, rimane imprescindibile.
Le parole di Damiano David
Il nuovo progetto da solista nasce quindi da un’urgenza interiore più che da una strategia di carriera. “Tour e disco nascono da un bisogno vero”, ha spiegato Damiano, partito l’11 settembre dalla Cos Torwar di Varsavia per un’agenda di 34 show che lo terrà impegnato fino a dicembre attraversando quattro continenti. Il pubblico ha risposto con entusiasmo perché le repliche europee sono tutte sold-out, così come le date in città lontane e diverse come Melbourne, San Paolo, Buenos Aires, Città del Messico, Montreal e New York. Una dimostrazione che la sua voce, anche fuori dal contesto della band, continua ad avere un richiamo fortissimo.
Eppure, l’album Funny little fears non nasce dall’ambizione di confermarsi da solo, ma dalla necessità di guardarsi dentro. “Non per staccarmi dai Måneskin, ma per prendermi uno spazio tutto mio – ha spiegato –. Con la band certe cose non le avevo mai dette, forse perché non mi sentivo pronto o perché il ruolo da frontman non lasciava spazio a certe fragilità”. È in quelle “piccole paure” che Damiano ha trovato un terreno fertile per raccontarsi senza filtri, con brani che restituiscono un’umanità meno patinata ma più vera.
Gli anni con i Måneskin
Damiano David non nasconde che, durante gli anni di massima esposizione con i Måneskin, abbia attraversato momenti di smarrimento. Non è un caso che definisca questo disco quasi una terapia personale: scrivere e comporre lo ha aiutato a fare chiarezza, a individuare il vuoto che lo attraversava e a riconoscere come una delusione personale avesse inciso sul suo equilibrio interiore. Ciò che colpisce delle sue parole è la consapevolezza raggiunta: “La cosa più bella che ho capito grazie a questa musica è perché ero triste in quel momento. Vivevo una vita che dall’esterno era perfetta: molto successo, sempre di corsa, molto felice. Ma non era la mia idea di perfezione. E non puoi essere felice se non sei te stesso”.
Il futuro, dunque, è ancora una volta intrecciato tra la dimensione personale e quella che riguarda il pubblico. Dopo questa parentesi, Damiano tornerà probabilmente a condividere il palco con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio, consapevole di quanto quella avventura rimanga insostituibile. Nel frattempo, Funny little fears gli ha permesso di ricucire un dialogo con se stesso, per mostrarsi ai suoi fan sotto una nuova veste. Forse è proprio questa vulnerabilità, mostrata senza artifici, a rendere il suo percorso ancora più vicino a chi lo ascolta.