Claudia Galanti ricorda la figlia Indila Carolina su Instagram con un post commovente che racconta il grande dolore per la perdita della piccola. Era il 3 dicembre del 2014 quando la terzogenita della showgirl morì improvvisamente durante il sonno.
Una tragedia che Claudia non ha mai superato del tutto e con cui oggi deve ancora fare i conti. Da allora sono trascorsi cinque anni e la sofferenza continua a essere ancora molto forte. A darle la forza per andare avanti sono i figli più grandi: Liam Elijah e Tal Harlow, mentre l’ex compagno Arnaud Mimran è in carcere in Francia.
Su Instagram, la Galanti ha raccontato il suo dolore postando un cuore con una fiammella. “1 dicembre” ha scritto la showgirl, aggiungendo anche un cuore spezzato. La piccola Indila ufficialmente si è spenta a causa di un batterio nel sangue mentre la sua mamma si trovava lontano da lei per impegni di lavoro. “Quando Indila è deceduta, io ho detto no all’autopsia – ha svelato qualche tempo fa a Seconda Vita -. Oggi ho capito di aver sbagliato. Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre”.
La morte di Indila ancora oggi tormenta Claudia, che ha imparato a convivere con la sofferenza, ma non ha mai dimenticato la sua piccola. “Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno – ha spiegato -. Anche sette, otto pillole. Ho pensato di diventare pazza. C’è stato un momento in cui non parlavo più. Poi la cucina per un po’ mi ha salvato e l’amore per i miei figli mi ha fatto alzare dal letto. Ma ricado, ricado ancora, sempre. Il pensiero, il colpo di Indila mi tormenta”.
Oggi la Galanti vive in Francia, dove è detenuto anche il compagno Arnaud Mimran. A riportarla alla vita la passione per la cucina e in particolare per la pasticceria, mentre la tv è un ricordo lontano. In tanti hanno commentato il post Instagram di Claudia: amici, parenti, ma anche sconosciuti hanno espresso il loro dolore e la vicinanza per la morte di Indila. “Broken heart”, ossia “Cuore spezzato”, ha aggiunto la Galanti nelle Stories, per raccontare ancora quella ferita che non si rimarginerà mai.